Proseguono negli Emirati Arabi le attività regionali presso il Padiglione Italia durante la settimana dedicata alla cucina italiana nel mondo. Una serie di appuntamenti per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese e favorire l’apertura su nuovi mercati del made in Lazio e del suo sistema produttivo
Il Forum sull’Industria dell’Agrifood, dedicato a Tecnologia e Sostenibilità, è l’appuntamento che vede il made in Lazio in vetrina con le sue eccellenze enogastronomiche e la filiera produttiva durante la settimana dedicata al food presso il Padiglione Italia a Expo e nel cui contesto si è svolta questo pomeriggio, presso il Grand Millennium Hotel di Dubai, la conferenza “A Talk on Agrifood – La Cucina del Lazio nel Mondo. Scenari e prospettive della filiera dell’agroindustria. Tradizione e Sperimentazione, Innovazione e Sostenibilità”.
Hanno partecipato all’evento, tra gli altri, Carlo Hausmann, Direttore Generale di Agro Camera e gli Chef Antonello Colonna e Alessandro Miceli, con il coinvolgimento anche di buyer, leader di settore per i Paesi del Golfo e rappresentanti della XII edizione della “Italian Cuisine World Summit”. È stata l’occasione per illustrare il modello dell’Hub di Bracciano per progetti innovativi di impresa e startup nella filiera agrifood e presentare i video e la pubblicazione “Best in Lazio”, dedicati alle eccellenze del nostro territorio e realizzati in collaborazione con il Gambero Rosso.
“Cultura è Innovazione, Sostenibilità e Benessere – il Lazio Eterna Scoperta” è lo slogan che la Regione Lazio ha scelto per l’Expo di Dubai, che sintetizza efficacemente la straordinaria opportunità che questa manifestazione offre al made in Lazio di allacciare nuovi rapporti di relazione e internazionalizzazione con realtà del mondo arabo e asiatico, del Nord Africa e del bacino del Mediterraneo.
La Regione Lazio porta a Dubai le eccellenze culturali e produttive del territorio, rappresentato da settori strategici dell’innovazione internazionale e mondiale, quali aerospazio, salute, cinema, audiovisivo, moda, agricoltura di precisione e agroalimentare. Proprio l’agroalimentare, fino al 27 novembre, è al centro della programmazione regionale a Dubai, per presentare al mondo la filiera regionale del food, offrire alle imprese del territorio l’opportunità di affacciarsi o consolidarsi sui mercati esteri e favorire la diffusione delle tipicità laziali, per affrontare al meglio una sfida che passa anche e soprattutto attraverso l’innovazione dei processi e della produzione delle tipicità, con l’obiettivo di avvicinare tutti i potenziali consumatori.
“Il Lazio era una regione con incredibili potenzialità e prodotti di qualità, spesso però senza strategie e investimenti adeguati per farli emergere. Per questo, abbiamo puntato fin dall’inizio della precedente legislatura su un forte sostegno alle eccellenze del Lazio, a partire da quelle del settore agroalimentare. I risultati si sono visti. Oggi, all’Expo di Dubai portiamo una regione capace di stare nei mercati globali, più forte nell’export, più attrattiva per gli stranieri, anche grazie all’incredibile ricchezza delle sue tradizioni. In questi anni, abbiamo puntato sulla sostenibilità del cibo, sul valore della nostra terra e dei suoi prodotti con una grande azione trasversale che riguarda la tutela e la valorizzazione dei nostri territori, la salute e la qualità della vita. Oggi l’appuntamento dell’Expo a Dubai è l’occasione, dopo la crisi pandemica, per tornare in campo e mostrare una forza ritrovata: quella delle nostre imprese, dei nostri produttori, delle nostre tipicità, del nostro patrimonio di bellezza e creatività, in un contesto internazionale di straordinaria importanza. Lo facciamo potendo contare su prodotti di altissima qualità, su un know how d’eccellenza e soprattutto su un modello di produzione innovativo e rispettoso dell’ambiente, che abbiamo concorso a sviluppare e su cui continueremo a investire”, ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
In questo contesto, la “Settimana della cucina italiana nel mondo” – rassegna tematica annuale dedicata alla promozione della cucina e dei prodotti agroalimentari italiani di qualità, promossi dalla rete di Ambasciate, Consolati, Istituti Italiani di Cultura e Uffici ICE all’estero – è l’occasione migliore per mettere al centro della grande esposizione emiratina il settore agroalimentare del Lazio.
Un comparto che, nella nostra regione, conta circa 50 mila imprese, più di 70 mila addetti di cui oltre il 66% occupati nelle coltivazioni agricole e nella produzione di prodotti animali e servizi connessi e il 29% al lavoro in industrie alimentari e delle bevande. L’indicatore positivo dell’export laziale in questo comparto ha registrato nel 2020 un valore complessivo di 1.147.360.492 €, che attesta il Lazio sostanzialmente ai livelli del 2019, nonostante la crisi della pandemia e in crescita rispetto al 2018 (+65,5 mln €).
“La Regione Lazio è a Expo Dubai per presentare al mondo la ricchezza e la qualità del suo settore agroalimentare e per offrire alle imprese della nostra filiera produttiva la possibilità di attestarsi sui mercati esteri e favorire la diffusione dei loro prodotti, accettando appieno una sfida che passa anche e soprattutto attraverso l’innovazione dei processi produttivi e la valorizzazione delle tipicità”. Dichiara Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione della Regione Lazio.
Per Enrica Onorati, assessora Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo; Pari Opportunità della Regione Lazio, “L’internazionalizzazione delle nostre imprese e l’apertura su nuovi mercati, come quello degli EAU, è fondamentale nella promozione e nello sviluppo della rete di un modello Made in Lazio che tracci il proprio futuro. Sostenibilità, Innovazione, cultura del cibo e benessere sono temi che vanno affrontati ed Expo Dubai è l’occasione ideale per farlo e per mettere in mostra le nostre eccellenze”.
Come indica il rapporto CREA 2021, nel Lazio le coltivazioni occupano il 44% del territorio regionale (42% la media italiana) e rappresentano il 6% delle coltivazioni agricole nazionali e il 36,9% di quelle del CentroItalia. Tra le tipologie colturali, prevalgono le foraggere permanenti e pascoli (40%), le foraggere temporanee (25%), i cereali e l’olivo (11%), ortive in piena aria (3%), i vigneti (3%) e la frutta in guscio (3%). Il Lazio si colloca inoltre al quinto posto tra le regioni più rappresentative per prodotti tipici, con 29 prodotti food (pari al 9,6% del paniere totale nazionale) e 36 wine (6,9% del totale nazionale) che hanno ottenuto la DOP, IGP o STG. Delle 29 produzioni, 16 sono DOP, 11 IGP e 2 STG. L’alta vocazione del territorio verso queste eccellenze alimentari conferma come il Lazio stia continuando a consolidare e a qualificare al massimo la propria produzione agroalimentare.
L’agroalimentare è un settore di eccellenza del Lazio, che ha nello Spazio Attivo regionale di Bracciano, gestito da Lazio Innova, l’hub dell’innovazione dedicato a progetti imprenditoriali e startup attive nella filiera dei sistemi agrifood e forestali, con laboratori per l’incubazione dedicati alle “startup go to market” del settore agroalimentare. Un esempio di sperimentazione di nuovi modelli produttivi e una buona pratica per la razionalizzazione dell’offerta dei servizi a favore della competitività dell’economia e delle partecipazioni attive dei cittadini.