LAGO DI PAOLA, PD: “RIVENDICHIAMO LA DEMANIALITÀ”

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Lago di Paola, Sabaudia

Il Partito Democratico rivendica la demanialità del Lago di Paola: “Lo facciamo ai sensi della cosiddetta “legge Galli””. La rivendicazione, secondo i Dem di Sabaudia, è finalizzata ad accedere a finanziamenti ed investimenti pubblici per il risanamento ambientale e la promozione turistico-sportiva del bacino lacustre

“Il Lago di Paola, uno dei quattro laghi del Parco nazionale del Circeo, rappresenta nel panorama italiano ed europeo un unicum giuridico. Infatti lo specchio d’acqua, nonostante la previsione della legge 5 gennaio 1994, n. 36 concernente “Disposizione in materia di risorse idriche” all’articolo 1 comma 1 stabilisca che “Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà”, è in mano privata.

Negli anni si sono succedute diverse pronunce di diversi Tribunali, a fronte della mancata azione da parte dello Stato che non ha mai attuato un provvedimento di riconoscimento della demanialità del lago, lasciandolo sospeso, nonostante quanto previsto dalla cosidetta legge “Galli”, in una sorta di “limbo normativo”.

Eppure la Corte Costituzionale, con sentenza del 19 luglio 1996, n° 259, ha affermato la legittimità costituzionale della Legge Galli. La Corte in particolare ha fatto rilevare che “Il primo comma dell’art. 1 della legge 36/94 non solo non contrasta con gli art. 2,3, e 42 della Costituzione, ma è fondamentale per il raggiungimento dei fini perseguiti mediante l’art. 117 della Costituzione, ponendo in essere un modo di attuazione e salvaguardia di uno dei valori fondamentali dell’uomo”. Lo stesso decreto attuativo n.238/99 della legge Galli ribadisce che “Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico tutte le acque sotterranee e superficiali, anche raccolte in invasi e cisterne” concetto riconfermato nel 2006 dal Decreto legislativo n° 152, detto anche “Codice dell’Ambiente”, che ha recepito lo spirito e i contenuti della Legge Galli. Tale Decreto all’art. 144, comma 1, dispone: “Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, appartengono al demanio dello Stato”.

Particolare importanza assume, da ultimo, la decisione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche con sentenza n. 28 dell’8 marzo 2011, nel richiamo alla legge 36/1994, fa rilevare che le precedenti affermazioni circa la natura privata del lago di Paola “non appaiono avere sufficientemente considerato la più recente legislazione in materia di acque pubbliche”.

Il Tribunale sostiene, infatti, la validità del «principio fissato dall’art. 1 della Legge n. 36/94 in merito al carattere pubblico di tutte le acque superficiali e sotterranee e alla loro natura di risorsa che è salvaguardata e utilizzata secondo criteri di solidarietà»; precisa inoltre che il regime pubblicistico, impresso a tutte le acque superficiali, è stato confermato dal decreto legislativo n. 152 del 2006, e che a tale regime non farebbero da ostacolo la mancata iscrizione negli elenchi delle acque pubbliche o la compravendita avvenuta.

Appare del tutto evidente la necessità di definire lo status del lago secondo un principio che ne caratterizzi la pubblicità tenuto conto non solo della sua funzione, ma altresì per le particolari caratteristiche: si tratta di uno dei più importanti laghi costieri italiani la cui tutela è demandata alla legge istitutiva del Parco Nazionale del Circeo e alle numerose convezioni internazionali, tra cui quella sulle zone umide di Ramsar. È evidente che il tema dello sviluppo e della promozione del territorio di Sabaudia e del Parco Nazionale del Circeo non può che passare per una azione decisa della Pubblica Amministrazione che rivendichi la natura pubblica in ossequio a quanto previsto dalla legge Galli. Ciò permetterebbe investimenti finalizzati al risanamento e alla valorizzazione turistica ed ambientale.
L’impegno del Partito Democratico sarà quello di utilizzare tutti gli strumenti amministrativi, a cominciare dalla iscrizione dello specchio d’acqua nell’elenco del demanio idrico regionale in ossequio alla legge Galli, per riconoscere la demanialità e la pubblicità dello stesso.

Non è mai esistito né esiste alcun intento punitivo verso l’attuale gestione, ma è evidente che il riconoscimento della demanialità del lago è il presupposto per aprire le porte a finanziamenti ed investimenti pubblici – ad oggi preclusi – per il risanamento ambientale e la promozione turististico-sportiva del bacino lacustre. Un esempio tangibile è il progetto promosso dal Comune di Terni, dalla Provincia e dalla Federazione Nazionale di Canottaggio sul lago di Piediluco (di proprietà pubblica) ammesso ad un finanziamento di 4 milioni di euro da parte del Dipartimento dello Sport del Consiglio dei Ministri per la riqualificazione del Centro Federale di Canottaggio e del campo di regata da omologare per eventi sportivi di rilevanza internazionale”.

Così, in una nota, il PD Provincia di Latina e il PD Città di Sabaudia.

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