LA NARRAZIONE SUPERFICIALE DEL SÌ E DEL NO E L’AUTOSTRADA ROMA-LATINA

Sì o No

Si va sempre più affermando nella politica italiana una narrazione molto superficiale del sì e del no, secondo cui il primo è di per sé un valore e il secondo è di per sé un disvalore.

In realtà qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso sa perfettamente che i due avverbi di affermazione e negazione non possono essere di per sé un valore o un disvalore, ma vanno correlati all’argomento di cui si parla e alle motivazioni per cui si è favorevoli o contrari.

Un esempio concreto a livello locale di questa superficiale narrazione ce l’abbiamo con riferimento al progetto dell’autostrada Roma – Latina, di cui abbiamo già parlato varie volte.

UN’AUTOSTRADA PIENA DI GUAI

Se Vasco Rossi nel lontano 1983 cantava “Voglio una vita piena di guai”, a Latina siamo ora pieni di politici ed ex politici che invece vogliono un’autostrada piena di guai.

autostrada roma latinaIl messaggio è, come al solito, molto semplicistico: arrivare a Roma è un problema e io te lo risolvo con l’autostrada. Chiaramente non si spiega in maniera analitica in cosa consiste il progetto, ma si passa dal problema concreto e reale direttamente alla soluzione (o meglio presunta soluzione) senza spiegare cosa c’è in mezzo.

Il tema dell’autostrada Roma – Latina rischia di passare ad occhi superficiali e a menti disinformate come il nuovo che risolve un grande problema contro una visone vecchia e immobilista che dice sempre no.

In realtà, è esattamente l’opposto.

LA FINTA AUTOSTRADA

Siamo tutti abituati quando prendiamo l’autostrada ad incontrare sul percorso varie uscite.

Allo stesso modo se pensiamo di prendere un’autostrada da Latina a Roma, saremmo portati a credere di trovare una serie di uscite, ad esempio per l’aeroporto di Ciampino o Fiumicino, oppure per Roma nord o sud, o ancora per Roma ovest o est.

Niente di tutto ciò.

roma-latinaL’autostrada parte da Borgo Piave e si conclude all’altezza di Malpasso, località Tor de’ Cenci, esattamente a 3 Km dal raccordo anulare e a 5 Km dallo snodo degli “Oceani”, di fronte Eur Roma 2. Da Tor de’ Cenci in poi non è previsto alcun intervento di adeguamento.

È quindi concreto il rischio che il tempo inizialmente guadagnato sia poi perso all’avvicinarsi del casello di Tor de’ Cenci, dove è prevedibile che si formi una sorta di tappo, e nel tratto immediatamente successivo, quando gli automobilisti si troveranno di fronte ad un imbuto sia in direzione raccordo sia per raggiungere Roma.

IL VERO PEDAGGIO

no-corridoio-roma-latinaSe l’autostrada è finta perché nessuno ci salverà dal tappo a Tor de’ Cenci, il pedaggio è vero.

Il relativo pedaggio viene stimato in 12 centesimi al chilometro che, per i 53 Km di percorrenza, significa un costo superiore a 6 euro (12 euro andata e ritorno), per ritrovarsi poi come detto dentro un imbuto. 

Tra l’altro il suddetto pedaggio (come avviene d’abitudine) è destinato ad essere oggetto di adeguamento da parte del soggetto privato che gestisce il tratto.

I COSTI E I TEMPI

autostrada A1
Autostrada A1

L’infrastruttura – costo complessivo di 2,7 miliardi di Euro – prevede, oltre all’asse viario di 53 Km da Borgo Piave a Tor De’ Cenci, altri due assi viari sempre a pedaggio: la bretella A12-Tor De Cenci di 16 km per il collegamento con Civitavecchia; la Cisterna-Valmontone, autostrada di 31 km, la quale unirà la futura Roma-Latina con la A1 Autostrada del Sole.

La tempistica prevede prima la realizzazione della Roma Latina e solo dopo la Cisterna Valmontone. La durata prevista dei lavori del tratto Roma – Latina, che in gran parte coincide con la Strada 148, è di dieci anni. 

Pertanto, abbiamo di fronte il seguente scenario:

dieci anni (se tutto va bene) di fortissimi disagi sulla Pontina per via della costruzione del tratto Roma – Latina e successivo pagamento di un pedaggio per andare a sbattere su un tappo e a chiudersi in un imbuto. 

L’IMPATTO AMBIENTALE

Anche l’aspetto dell’impatto ambientale non è trascurabile. Il tracciato dell’autostrada penalizzerebbe un comprensorio dell’Agro Romano di eccezionale importanza dal punto di vista paesaggistico e ambientale, tanto da incidere, solo per fare un esempio, anche su un sito d’importanza comunitaria inserito nella rete Natura 2000.

L’ALTERNATIVA

Di fronte alle prospettate criticità c’è la soluzione alternativa:

– realizzazione del progetto già esistente per l’adeguamento e messa in sicurezza di tutta la Pontina (da Roma a Terracina), il cui costo è all’incirca pari all’importo iniziale già stanziato per l’autostrada (468 milioni);

– realizzazione di una linea di metropolitana leggera tra Pomezia e Roma.

messa in sicurezza
Un’immagine dalla manifestazione del Comitato No Corridoio a Borgo Piave nella primavera del 2018

È bene precisare che l’adeguamento e messa in sicurezza di cui al progetto in questione non significa solo il rifacimento del manto stradale, ma anche, ad esempio, la realizzazione di una corsia d’emergenza, l’illuminazione di tutta la strada e l’innalzamento a norma di legge del guard rail tra le due carreggiate.  

In definitiva una proposta alternativa di assoluto buon senso, che ha i seguenti pregi:

1) costa molto di meno e i tempi di realizzazione sono notevolmente più brevi (circa tre anni);

2) non prevede pedaggi per gli automobilisti;

3) riguarda tutta la Pontina (per intenderci anche il tratto Latina – Terracina);

4) asseconda le indicazioni della Unione Europea di preferire il trasporto su rotaia a quello su gomma;

5) l’impatto ambientale è considerevolmente inferiore.

LA SORDITÀ E L’ASSURDITÀ DELLA POLITICA

Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato
Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato

È veramente incredibile come, visto quanto esposto, si sia formato un asse politico trasversale molto nutrito a favore dell’autostrada. E ancora più incredibile è che questo asse politico trasversale ancora insista, nonostante sia nel frattempo intervenuta una sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato il progetto, ritenendo in sostanza che dal punto di vista finanziario fosse a discapito dell’amministrazione pubblica e avvantaggiasse il privato.

Torniamo quindi al punto di partenza, vale a dire alla narrazione molto superficiale del sì e del no, che evidenzia una sorta di idiosincrasia all’analisi approfondita delle tematiche e l’incapacità di affrontare i problemi con la mente libera da condizionamenti e da pressioni, presupposto essenziale per il concreto perseguimento dell’interesse generale.

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