LA CRISI IDRICA NON FERMA GLI AUMENTI IN BOLLETTA NELL’ATO4

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Aumenti delle bollette per l’acqua in vista e all’ordine del giorno nella conferenza dei sindaci dell’Ato 4

Nella Regione dove da ieri, 22 giugno, è stata proclamata, con tanto di decreto del Governatore del Lazio, lo stato di calamità naturale fino a novembre per via della tremenda crisi idrica che ha investito tutto il Paese, c’è qualcosa che difficilmente cambia. In provincia di Latina e nei comuni non pontini compresi nell’Ato4 (Anzio, Nettuno e alcuni comuni ciociari) le bollette sono praticamente sempre in costante aumento.

Il 27 giugno prossimo, la conferenza dei sindaci si riunirà in Sala Consiliare della Provincia di Latina per discutere di tre punti all’ordine del giorno che hanno a che vedere con il futuro economico-finanziario dell’acqua pubblica gestita da Acqualatina Spa: l’approvazione del documento Unico di Programmazione (DUP) triennio 2022-2024; l’approvazione del Bilancio di previsione per il triennio 2022-2024; infine, la deliberazione dell’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), la numero 639/2021, afferente i “Criteri per l’aggiornamento biennale (2022-2023) delle predisposizioni tariffarie del servizio idrico integrato”.

Nello specifico, la proposta di deliberazione, firmata dal Dirigente della Segretaria Tecnico-operativa dell’Ato 4 Umberto Bernola, che ha espresso parere favorevole, prevede per il biennio 2022-2023 un aumento tariffario.

La delibera che verrà messa all’attenzione della conferenza dei Sindaci e dei Presidente dell’Egato 4 (o Ato4 che dir si voglia) propone di approvare il Piano Economico Finanziario (PEF), recante il vincolo ai ricavi del gestore e il moltiplicatoret ariffario teta (θ) come risultanti dall’aggiornamento delle componenti tariffarie per il periodo 2022-2023.

Per il 2022 vi sarà un moltiplicatore tariffario per il valore di 1,195 con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8,45%. Il VRG, ossia il vincolo dei ricavi del gestore Acqualatina Spa, sarà di 122.897.927 milioni di euro. Per il 2023, invece, il moltiplicatore tariffario si alza ulteriormente al valore di 1,255, comportando un incremento in bolletta del 5% e un totale di ricavi per il gestore ammontanti a 132.463.861 milioni di euro.

Aumenti che, se votati, saranno giustificati dal riesame dei criteri per l’aggiornamento biennale delle predisposizioni tariffarie introdotte, quasi fosse una escalation, dall’Autorità nazionale (Arera) con tre delibere: dicembre 2021, marzo 2022 e maggio 2022. E saranno giustificati, ovviamente, dalle richieste del gestore Acqualatina derivanti dai canoni dai corrispondere ai Consorzi di Bonifica, costi energetici e dal recupero delle morosità ammontanti a circa 156 milioni di euro.

Insomma, un salasso e per di più in tempi di crisi idrica.

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