L’informativa, che sviscerava gli investimenti indiretti o diretti nei lotti nel Piano Integrato di persone legate a clan di camorra, era stata oggetto di un articolo pubblicato su Latina Tu e dai giornali locali e nazionali, compresa l’Associazione Antimafia Antonino Caponnetto che aveva condiviso proprio lo stesso articolo di Latina Tu (peraltro l’associazione è parte civile nel processo per abuso edilizio che si discuteva oggi).
Oggi pomeriggio, sotto torchio del collegio difensivo, c’era il comandante dei Carabinieri della stazione di Sperlonga Salvatore Capasso, autore dell’informativa scaturita dagli esposti dei consiglieri comunali di Sperlonga Benito Di Fazio e Alfredo Rossi e ascoltato come teste. In Aula erano presenti, oltre a Latina Tu, i giornalisti in rappresentanza delle testate destinatarie della delibera della Giunta sperlongana minacciante risarcimenti civili, oltre al sindaco e vicesindaco del Comune di Sperlonga Armando Cusani e Francescantonio Faiola.
Il comandante, d’altra parte, proviene dai Ros dei Carabinieri e ha operato a Casal di Principe in provincia di Caserta, il che lo rende una fonte autorevole rispetto alla conoscenza dei clan che per un decennio ha visto spadroneggiare in quelle terre. Per tale motivo, Capasso ribadisce che a lavorare furono ditte del casertano e del napoletano (alcune delle quali gravanti di interdittive antimafia) invece di imprese locali e del relativo indotto, oltre al fatto che parte delle residenze dei lotti sono di persone che vengono solo per l’estate e, pertanto, non proprio bisognose di quello che ab origine avrebbe dovuto essere un piano di edilizia agevolata – questioni, queste ultime, aspramente contestate dall’avvocato Romolo Reboa, che difende Cusani nel processo per abuso edilizio ed è stato incaricato, nell’ormai famosa delibera contro i giornalisti, di fare causa agli organi d’informazione che hanno dato conto dell’informativa dei Carabinieri. Per Reboa, quelle del comandante Capasso rispetto alle presenze di ditte campane e camorristiche sono: “percezioni epidermiche, non fatti“.
A presenziare il sit-in dei giornalisti anche l’ex senatore della Repubblica e attuale segretario provinciale del PD Claudio Moscardelli la cui presenza sarebbe stata importante, se non fosse che in passato lui stesso non ha lesinato promesse di querele rispetto ad articoli scritti sul web. Il Partito Democratico, tuttavia, ha presentato quest’oggi un’interrogazione parlamentare firmata dai senatori Monica Cirinnà e Bruno Astorre e rivolta al Ministero degli Interni per chiarire rispetto ai risarcimenti civili che il Comune di Sperlonga intende chiedere a Latina Tu, all’Associazione Caponnetto e a tutte le altre testate coinvolte: Latina Oggi, Il Messaggero, Il Fatto e La Repubblica.