Scritto e a cura di Orazio Ruggieri
A febbraio in Sardegna e a luglio a Itri, per iniziare una storia concreta di amicizia e collaborazione.
SANTA TERESA GALLURA e ITRI – Dopo l’incontro del 5 ottobre a Itri, dove sono state poste le basi per iniziare un fecondo cammino in comune, fatto di amicizia e collaborazione, quanti, in Sardegna e nel paese di Fra’ Diavolo, credono che la pace autentica debba essere vissuta con comportamenti concreti e non sbandierata solo a parole, stanno mettendo in atto passi significativi per giungere al duplice appuntamento, quello di febbraio, in terra isolana, e quello di luglio, dove avvenne la mattanza, che dovrà segnare, con la riappacificazione solennemente celebrata, la partenza di un percorso comune di amicizia e sinergia operativa.
In questo quadro è venuto a collocarsi la manifestazione tenutasi a Oliena (NU), fantastico e poetico comune posto ai piedi del monte Corrasi (Supramonte di Oliena), dove è stato presentato il romanzo “Le campane suonarono a stormo“. L’autore, Rino Solinas, e altri volenterosi che si stanno prodigando per scrivere questa pagina epica nel cammino della pace sono stati accolti dal sindaco Bastiano Congiu e dal suo entourage in modo esemplare e ospitale come da tradizione barbaricina. Durante la discussione sono stati letti due importanti messaggi fatti pervenire dal sindaco di Itri, Antonio Fargiorgio, e dal ricercatore Giuseppe (Pino) Pecchia, molto applauditi e condivisi, dove, in linea con gli altri interventi, si evidenzia la necessità di continuare sulla via della riconciliazione.
Il sindaco di Ottana, Franco Saba, ha ribadito gli accordi presi al convegno di Itri, impegnandosi ancora una volta, in collaborazione col direttore generale degli enti locali della Sardegna, dott. Umberto Oppus, ad accogliere a febbraio una delegazione di amici e istituzioni itrane per consolidare il percorso intrapreso.
“Ribadisco il mio ringraziamento alla città di Oliena –ha commentato Rino Solinas – in attesa di una nuova presentazione, perseguendo senza tentennamenti la strada, difficile ma percorribile, della riconciliazione con gli amici itrani“.