INTERCETTAZIONI SUL CASO PALAMARA: SPUNTA L’EX PM DI LATINA

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L'ex pm della Procura di Latina Gregorio Capasso e Luca Palamara
L'ex pm della Procura di Latina Gregorio Capasso e Luca Palamara. Capasso è oggi Procuratore Capo di Tempio Pausania. Dalla scorsa estate, il magistrato originario di Aprilia ha in mano il procedimento contro Ciro Grillo, il figlio di Beppe Grillo, e tre suoi amici indagati per violenza sessuale ai danni di una ragazza italo-norvegese. Il fatto denunciato dalla ragazza sarebbe avvenuto nella casa estiva del comico a Porto Cervo il 16 luglio 2019

A finire nelle intercettazioni con l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara c’è anche l’ex pm della Procura di Latina Gregorio Capasso ora Procuratore Capo a Tempio Pausania

C’è anche il procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, nelle intercettazioni dell’inchiesta che ha travolto l’ex presidente dell’Anm, Luca Palamara, l’uomo che da tempo è al centro dello scandalo delle nomine all’interno della magistratura italiana: una sorta di gran manovratore almeno da quello che emerge dalla nota inchiesta della Procura di Perugia che lo ha indagato per corruzione.
Per Palamara, circa un mese fa, è arrivato l’avviso di conclusione indagini che fa da probabile preludio al rinvio a giudizio.

Non è la prima volta che il caso “mercato delle toghe” lambisce anche Latina. Era capitato anche lo scorso luglio, quando Latina Tu scriveva che dalla Procura di Roma, per fare il giudice nel capoluogo pontino, sarebbe arrivato il pm Stefano Rocco Fava, indagato dalla Procura di Perugia, nella stessa inchiesta che coinvolge Palamara, per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio. Ad oggi, l’ex pm della Procura capitolina Fava esercita il ruolo di magistrato nel Tribunale civile del capoluogo pontino.

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Tornando a Capasso, il magistrato, originario di Aprilia, è stato dal 14 giugno 1994 sostituto procuratore alla Procura pontina fino a maggio 2018 quando, per l’appunto, è stato nominato dal Csm in qualità di Capo della Procura di Tempio Pausania.
Come accennato, anche Capasso diventa interlocutore di Palamara, l’uomo dalle mille relazioni non solo nel campo togato ma anche in quello sportivo e dello spettacolo. Nella rete delle intercettazioni, infatti, spunta anche il nome di Capasso che dimostra una certa confidenza e amicizia con l’ex enfant prodige della magistratura, un tempo Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) e con un passato da consigliere del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) l’organo di autogoverno dei giudici italiani presieduto dal Presidente della Repubblica in persona.

I messaggi scambiati tra Palamara e Capasso risalgono a quando ancora quest’ultimo era pm a Latina e attendeva una nuova assegnazione, poi effettivamente arrivata con il prestigioso ruolo di Procuratore Capo in Sardegna. Il primo messaggio risale al 31 ottobre del 2017. Capasso è pm a Latina mentre Palamara è consigliere del Csm.
Messaggi innocui, tra due amici appassionati di sport. L’attuale procuratore cerca di convincere Palamara ad accompagnarlo a vedere la partita del 23 dicembre 2017 tra Juve e Roma. Qualche settimana prima, ad ottobre (31), i giallorossi avevano vinto contro il Chelsea e Capasso scriveva: “Caro Luca, stasera da buon italiano ho fatto un gran tifo per una bellissima Roma. Chissà magari riuscirò a trascinarti nel mio stadio per vedere assieme la partita“.  Palamara risponde: “Verrò sempre con grande piacere e ti aspetto presto” e Capasso di rimando “allora mi attivo, partita e cena al ristorante dello Stadium (ndr: lo stadio della Juventus)”.

In riferimento alla partita del 23 dicembre tra zebre e lupacchiotti, vengono captati altri messaggi. Il 6 dicembre 2017 Capasso chatta con Palamara: “Caro Luca, se sei pronto il 23 ci attende una grande partita. E in una posizione adeguata. Previa cena al ristorante interno” e Palamara “grazie Gregorio, un abbraccio e ci sentiamo inizi prossima settimana”. L’ex presidente dell’Anm alla fine non accoglie l’invito e all’antivigilia di Natale Capasso gli scrive: “Caro Luca, sto andando a Torino. Attendevo con piacere un tuo cenno, ma mi rendo conto che il 23 dicembre non è agevole spostarsi e soprattutto lasciare a casa moglie e magari figli. Speriamo di organizzarci per una prossima, importante occasione”.

Il 31 gennaio 2018, i messaggi diventano non completamente di natura calcistica.
Capasso risponde a Palamara (che gli aveva chiesto se fosse contento): “Certo che sì Luca. Grazie per il sostegno. Quando vuoi ci vediamo. Per qualunque cosa, partite comprese“. Di che cosa parlano i due magistrati? L’edizione odierna del quotidiano “La Verità” fa notare che non può trattarsi di calcio perché quel giorno non era in programma nessuna partita.
L’ipotesi del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro è che il Tar del Lazio, di lì a breve, avrebbe annullato il provvedimento relativo alla nomina a Procuratore aggiunto pontino di Carlo Lasperanza (tuttora in servizio alla Procura di via Ezio), accogliendo il ricorso presentato proprio da Capasso, che aveva partecipato al concorso.

Il 7 febbraio 2018, infatti, come si può risalire facilmente dalle cronache, fu resa pubblica la notizia che il Tar del Lazio accolse – annullando il provvedimento adottato il 3 maggio 2017 dal Plenum del Csm con cui si disponeva la nomina di Lasperanza – il ricorso presentato dal sostituto procuratore pontino Gregorio Capasso, che a sua volta aveva partecipato al concorso per l’assegnazione dell’ufficio semi-direttivo bandito il 21 luglio 2016.

Da tenere presente che quello fu un incidente di percorso per Carlo Lasperanza il quale, ad oggi, ricopre il ruolo di Procuratore aggiunto di Latina, dopo aver anche guidato la Procura di Via Ezio quando il ruolo di Procuratore Capo era vacante, prima che arrivasse Giuseppe De Falco.

Ad ogni modo, dopo quel 31 gennaio, Capasso e Palamara continuano a scambiarsi messaggi e il 24 aprile 2018 parlano delle nomine, poco prima che Capasso fosse scelto come Capo nella Procura sarda. Palamara scrive: “Se riusciamo giovedì plenum”. “Magari. Ma è stata finalmente approvata in commissione?”, domanda Capasso e Palamara risponde “Sì, caro , proprio ora”. Contro-replica di Capasso “Grazie Luca, non dico altro”.

Talché Palamara gli fa: “Questa estate giro in barca” e Capasso “ovvio e calcetto”.
Il 9 maggio l’ex consigliere del Csm manda un messaggio nuovamente all’amico: “Plenum” e Capasso “grazie caro Luca ce l’abbiamo fatta. Io spero di festeggiare pure stasera”. I due, dopo una serie di messaggi, si incontrano in Sardegna ad agosto e cenano assieme.
Il Consiglio Superiore della Magistratura, nella seduta del 9 maggio, nominò proprio Capasso come Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania. La nomina avvenne con proposta all’unanimità e Capasso fu scelto su 8 candidati che avevano fatto richiesta dell’ufficio direttivo. Questo chiaramente non vuol dire che Palamara abbia brigato per la sua nomina ma è un puro fatto – alla stregua di tanti altri che stanno emergendo nell’inchiesta di Perugia – che conferma come l’ex Presidente Anm avesse a cuore molte nomine all’interno delle Procure, a cominciare da quella romana, la più prestigiosa.

Dopo queste intercettazioni, i due si risentono sempre nell’estate 2018 per organizzare una cena in Sardegna e si ritrovano il 22 agosto. Come riporta La Verità, Palamara avrebbe girato a Capasso il numero di cellulare di Fulvio Baldi, l’ex capo di gabinetto del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede da poco dimessosi dopo la pubblicazione di alcune sue intercettazioni con Palamara.
Bella serata caro Luca e piacere di essere stati assieme. Se vuoi andare al Lamante dell’Oasi di Sabaudia fammi sapere“, il commento entusiasta di Capasso a fine serata.

Il 6 settembre 2018 viene chiesto un altro favore. Il giorno dopo Capasso avrebbe dovuto incontrare Barbara Fabbrini, capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria al Ministero della Giustizia, che però lui non conosce personalmente: “Se tu la conosci e puoi in qualche modo mettermi in contatto con lei ti sarei grato. Se ritieni che sia meglio potrei anche chiamare Baldi ma dovresti comunque anticiparglielo tu“. Palamara poi gli comunica che è tutto risolto e che l’incontro ci sarà alle 11:15. Capasso lo ringrazia e gli anticipa: “Vado e poi ti chiamo per vederci riservatamente che se mi beccano“. Il 13 settembre l’attuale Procuratore capo mette al corrente Palamara di essere rimasto con un solo sostituto procuratore in organico e di essersi rivolto alle commissioni del Csm competenti, e perciò chiama in causa Palamara per vedere cosa può fare.

A fine settembre del 2018 l’ex presidente dell’Associazione Nazionale magistrati arriva in Sardegna. Tra ottobre e novembre con Capasso, provano a organizzare una cena con Cosimo Ferri, magistrato e attuale parlamentare renziano passato anche da Pdl e Pd, anche lui più volte citato per essere uno dei massimi referenti di Palamara
Il 23 novembre 2018, Capasso viene ammesso a un corso “riservato ai dirigenti degli uffici giudiziari”. In seguito, i rapporti di Capasso con Palamara si diradano e l’unico messaggio del 2019 torna ad essere squisitamente di natura calcistica.

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