INFERMIERI E MEDICI DEL GORETTI IN SCADENZA DI CONTRATTO. REGIONE CHIEDE IMPEGNO ALL’ASL DI LATINA

Ospedale Santa Maria Goretti
Ospedale Santa Maria Goretti

80 persone, tra medici e infermieri, dell’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina rischiano di perdere il lavoro. La Regione chiede impegno dell’Asl di Latina

Ci chiamano eroi, ma tra qualche mese questo sforzo che abbiamo fatto sarà stato inutile: ci hanno comunicato che il nostro contratto non verrà rinnovato“. Questa è stata una delle testimonianze di una delle 80 persone, tra tra medici e infermieri, dell’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina che perderanno il lavoro nonostante l’impegno di queste settimane per fronteggiare l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus. La testimonianza è stata rilasciata a Tgcom24.

Il contratto dei sanitari è in scadenza, senza possibilità di rinnovo nonostante si siano impegnati durante l’emergenza della pandemia. “Ho lavorato in condizioni di emergenza totale – ha raccontato una delle impiegate della struttura ospedaliera – con mascherine chirurgiche, che è come dire senza alcun tipo di protezione. Fra qualche mese però saremo senza lavoro“. 

Ora, la Regione Lazio, con una nota dell’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato, chiede all’Asl di Latina di far fronte alla situazione. “Ho chiesto al Direttore generale della Asl di Latina, Giorgio Casati, di poter destinare gli infermieri in scadenza di rapporto di lavoro a tempo determinato nel previsto programma di potenziamento delle cure primarie per l’istituzione presso ogni Distretto dell’assistenza proattiva infermieristica (API). Pertanto rispetto al fabbisogno della Asl queste figure professionali possono senz’altro trovare una giusta ed utile collocazione professionale nell’assistenza distrettuale che sarà un elemento fondamentale nel programma di contrasto al COVID-19 sul territorio. Ho ricevuto da parte del dottor Casati un assenso a questa richiesta che consentirà così di mantenere in servizio gli operatori che sono una risorsa importante per il Sistema” – questo il commento di D’Amato.

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