INCHIESTA DUNE: REVOCATI I DOMICILIARI A UNO DEGLI INDAGATI

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Inchiesta Dune: altri interrogatori davanti al Giudice per le indagini preliminari, gli indagati rispondono sulle accuse

Ultima giornata dedicata agli interrogatori di garanzia di fronte al Gup Giorgia Castriota, che ha firmato l’ordinanza con cui sono stati disposti 12 arresti domiciliari e 4 divieti di dimora portando alle dimissioni del sindaco di Sabaudia Giada Gervasi.

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Tanto per cominciare, il Gup Castriota ha deciso di revocare i domiciliari per l’imprenditore Stefano Malinconico dopo averlo ascoltato: per lui “solo” gli obblighi di dimora a Sabaudia. Peraltro, in giornata, è stata ascoltato il Carabiniere Forestale Angelo Mazzeo (domiciliari per lui) la cui posizione è vicina al suddetto imprenditore della ditta “Paesaggio Urbano”.

Secondo la Procura e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, l’appuntato della Forestale Mazzeo, in sostanza, sarebbe stato solito proporsi ai ai privati, al fine di agevolarli nell’inoltro della richiesta di lavori e nel conseguente rilascio del nulla osta in merito alla potatura del verde nell’area dell’Ente Parco.

In cambio della velocizzazione delle pratiche, di regola più lente poiché sottoposte ai vincoli dell’Ente Parco, l’affidamento dei lavori di potatura era ottenuto dall’amico Stefano Malinconico della ditta “Paesaggio Urbano”. Uno, Mazzeo, procacciava, l’altro, Malinconico, eseguiva i lavori (regalando al primo come segno di riconoscenza anche capretto e salsicce): il tutto, sottolinea il Gip, “grazie alla connivenza del Comandante della Stazione Forestale di Sabaudia“: il Luogotenente Rossi destinatario delle minacce di Scavazza nel 2019 ma a cui, dal 21 febbraio, è vietato mettere piede a Sabaudia e lavorare nell’Arma. A Rossi, Edoardo Piovesana, Quirino Alessi e Gianni Giuseppe Polidoro – già sentiti dal Giudice – è stata conferma, a differenza di Malinconico, la misura restrittiva.

Mazzeo ha risposto alle domande del Gup negando gli addebiti a suo carico e il suo avvocato ha chiesto la revoca della misura cautelare.

A rimanere circa due ore davanti al Gup Castriota e al sostituto procuratore Antonio Sgarrella, che ha coordinato le indagini insieme alla collega Valentina Giammaria, è stato l’ex consigliere comunale di maggioranza, con delega ai lavori pubblici, Sandro Dapit (anche lui ristretto ai domiciliari). Dapit, accusati di turbative d’asta e manovre intorno a determinate appalti, ha risposto alle domande del Gup e del Pm negando l’esistenza di corruzione e premeditazione relativamente alle gare d’appalto per la Coppa del Mondo di Canottaggio 2020.

Ascoltati, oggi, l’ex Direttore del Parco Paola Cassola e l’ex responsabile Lavori Pubblici Giovanni Bottoni a cui il Sindaco di Pontinia ha revocato la delega assessorile in ragione del coinvolgimento nell’indagine (Bottoni al momento dell’arresto era Assessore nella Giunta Tombolillo).

Cassola, in particolare, ha spiegato che gli affidamenti diretti concessi alla tre ditte, che per gli inquirenti sono sue “amiche”, erano stati realizzati entro la soglia possibile consentita dalla legge e concretizzati per non perdere i finanziamenti; mentre, per quanto riguarda la circostanza di avere loro fatto svolgere sia la parte progettuale che esecutiva del Programma di interventi finalizzati alla mitigazione e all’adattamento dei cambiamenti climatici, l’ex Direttore del Parco ha spiegato che il supporto legale al Responsabile del procedimento avrebbe dato il lasciapassare.

Da ultimo, l’ex Sindaco Giada Gervasi che, considerati i tempi allungati dagli altri interrogatori, sarà interrogata domani 2 marzo.

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