INCENDI, IMPIANTI E RIFIUTI. AD APRILIA LA DENUNCIA SUL SITO DI VIA DELLE SCIENZE: “BOMBA AD OROLOGERIA”

Eco imballaggi
Eco imballaggi in Via delle Scienze, Aprilia

Il caso dell’incendio degli opifici della Loas ad Aprilia ha allarmato la popolazione, gli enti e la politica. Tra denunce, analisi, atti, autorizzazioni e deficit, in molti ora si accorgono di quanto la provincia di Latina, sopratutto nella parte nord, sia disseminata di siti che ospitano rifiuti con controlli più o meno laschi

E il sospetto che qualcuno ci marci si fa sempre più largo tra gli osservatori, dal momento che, dopo il maxi incendio alla Loas di Aprilia, ci sono stati nel Lazio altri tre incendi di rilievo.

Leggi anche:
IL PASTICCIO LOAS DI APRILIA, ARPA SMENTISCE LA PROVINCIA DI LATINA: “DOCUMENTAZIONE CARENTE DALLA SOCIETÀ”

Nella notte tra il 19 e il 20 agosto, ad Ardea, il rogo di via di Valle Caia che ha interessato un deposito di pneumatici: per la Polizia del luogo è concreta l’ipotesi che si sia trattato di incendio doloso “a causa delle diverse zone interessate che appaiono tutte distanti tra loro, fatto questo che escluderebbe la natura accidentale del rogo”.

In Ciociaria, due episodi inquietanti nel giro di 24 ore. Non siti di smaltimento dei rifiuti, ma fabbriche che lavorano materiali ad altro rischio come pneumatici e legno. Il 23 agosto, a Piedimonte San Germano, nel sud della provincia di Frosinone, un vasto incendio che ha distrutto un capannone industriale dell’azienda Eureka operante nel settore del recupero pneumatici e metalli nei pressi dello stabilimento Fca; stanotte, 24 agosto, l’azienda leader nella produzione di arredi in legno, la Legni sud a Sant’Angelo in Theodice, frazione di Cassino, è stata completamente avvolta dalle fiamme.

Eco imballaggi

Ecco allora che la denuncia “preventiva” di Andrea Ragusa, cittadino apriliano e attivista del 5 stelle, che si concentra su un sito gestito dalla Eco Imbalaggi ad Aprilia, non può essere derubricata come un allarmistico messaggio, piuttosto una presa d’atto che il sistema dei controlli, per quanto concerne zone industriali e smaltimento rifiuti, deve cambiare radicalmente. Così come è, l’insicurezza nei cittadini è troppa.

LA NOTA – “Se qualcuno “molto positivo” pensa che il pericolo di un nuovo inferno di fiamme, in grado di ardere rifiuti e sprigionare sostanze nocive per l’uomo e per l’ambiente, si sia estinto con il rogo della LOAS, spiace disilluderlo: il nostro territorio, purtroppo, è disseminato di situazioni potenzialmente incendiarie.

Nella fattispecie, a titolo di esempio, andiamo ad analizzare la situazione della ditta Eco Imballaggi situata in via delle Scienze, ovviamente ad Aprilia. Già osservandola esternamente è possibile vedere la grande mole di rifiuti ammassati per ogni dove, comprese le aree non pavimentate, che, come una bomba ad orologeria, in caso d’incendio, potrebbero arrecare più danni di quelli causati dalla combustione dei materiali della LOAS, vistala presenza, nelle vicinanze, di una conduttura del gas.

Eco imballaggi

La ditta gruppo Eco Imballaggi S.r.l. era stata autorizzata, parimenti alla LOAS, all’attività di gestione dei rifiuti non pericolosi, con un provvedimento, per la Eco Imballaggi, più recente, riferibile infatti al 2016. La ditta, nel 2019, già 3 anni dopo l’inizio dell’attività, si era vista indirizzare, dalla Provincia, una diffida dal continuare quell’attività, condotta in difformità alle norme tecniche vigenti, dopo che il sito era stato preventivamente sequestrato dalla Polizia Locale di Aprilia a seguito di un controllo presso l’impianto ed in ragione sia della quantità di rifiuti stoccati rispetto alle dimensioni del piazzale, sia relativamente alle modalità di stoccaggio.

Eco imballaggi

Non avendo il proprietario provveduto a bonificare il sito, nel frattempo sequestrato dalla Procura, a conferma di quanto segnalato dalla Polizia Locale, il Comune si è dovuto fare avanti chiedendo alla Provincia di procedere con l’escussione della polizza fideiussoria di 50.000 €, depositata dalla Ditta all’atto del rilascio dell’autorizzazione provinciale, per metterla a disposizione del comune ai fini dell’attività di caratterizzazione, classificazione e quantificazione di rifiuti presso il sito, finalizzata, cioè, a tutte quelle attività propedeutiche alla bonifica.

Il 23 gennaio del 2020, l’Autorità giudiziaria ha autorizzato l’accesso all’area per provvedere, nei modi e nei termini prescritti dalla legge, alle attività di quantificazione e caratterizzazione dei rifiuti. Individuata la ditta competente, le è stata affidata, lo scorso 10 aprile, l’attività preliminare allo smaltimento dei rifiuti. La ditta si era impegnata a portare a termine quanto commissionato in 20 giorni, ad un costo di circa 10.500 €.

Eco imballaggi

Ricapitolando, dal sequestro avvenuto agli inizi del 2019, siamo arrivati, quindi, al 30 aprile del 2020, data in cui sarebbero terminate le operazioni propedeutiche, necessariamente, alla bonifica e, da allora, visto che sono stati resi disponibili anche i fondi per realizzarla, si sarebbe potuta iniziare la rimozione di quei rifiuti indice della potenziale bomba ecologica e pronta all’incendio, con la conseguenza di far subire ai cittadini non solo l’ennesima insopportabile puzza ma, fatto di gravità determinante, la distribuzione nell’aria di sostanze altamente nocive da respirare, in una città dove è già alta la percentuale di tumori. A questo punto, viene spontaneo chiedere: caro sindaco, perché durante il periodo del lockdown erano tante le tue belle dirette personali, al fine di aggiornare la popolazione, mentre sull’attuale emergenza eco-ambientale (avanzamento d’indagine sulla vicenda LOAS, progressione delle procedure di bonifica e rimozione dei rifiuti pericolosi, evoluzione dei valori percentuali inquinanti delle sostanze nell’aria, tanto per dirne alcune..) con tematiche che riguardano ancor più direttamente la salute dei concittadini, degni d’informazione, tutto tace?

Sperando, come avvenuto per il ruolo chiave dell’assessorato all’ambiente, che il valzer per l’assegnazione di poltrone in Giunta, classica espressione di spartizione del potere e modo miope/condizionante di concepire l’azione politica, non abbia distratto troppo i nostri politici di maggioranza dalle tematiche relative a salute ed incolumità collettiva, ci auguriamo, stavolta, che il fuoco non sia più rapido della stessa politica e della burocrazia!”.

Articolo precedente

FORMIA, ROBY TOUR 2020: CAUSA PANDEMIA SALTA IL RADUNO MOTOCICLISTICO

Articolo successivo

COVID-19, VACCINO. AL VIA LA SPERIMENTAZIONE ALLO SPALLANZANI: È UNA DONNA LA PRIMA VOLONTARIA

Ultime da Politica