INCENDI ESTIVI: LA REGIONE APPROVA PIANO, MA È POLEMICA. M5S: REGIONE IN RITARDO E PAVIDA

La consigliera regionale Gaia Pernarella (M5S) sbotta: “Anche quest’anno la Regione Lazio è in ritardo”. L’argomento del contendere è il piano antincendio boschivo che – dice la consigliera – “sarà presentato all’ultimo minuto nonostante il Lazio sia tre le Regioni più colpite dagli incendi estivi”.
La Legge n.353 del novembre 2000 – “Legge-quadro in materia d’incendi boschivi” – costituisce il testo fondamentale in materia poiché stabilisce le attività di previsione e prevenzione, anziché la fase emergenziale legata allo spegnimento degli incendi.
Il Punto essenziale del sistema delineato dalla legge n. 353 del 2000 è ilPiano regionale di previsione, prevenzione e lotta  attiva contro gli incendi boschivi”, che deve essere predisposto da parte delle Regioni, responsabili dirette della pianificazione territoriale e della gestione di tutte le risorse disponibili.
Eppure, qualcosa per la Pernarella è andato storto.
 
Incendio appiccato alla plastica lo scorso marzo nei pressi della SR 156 Monti Lepini
“Anche quest’anno la Regione Lazio presenterà al fotofinish il piano Anti Incendio Boschivo (AIB). E dire che proprio il nostro territorio negli ultimi dieci anni è stato uno tra quelli drammaticamente più colpiti dagli incendi estivi”. Così ha dichiarato la consigliera di Terracina, commentando il recente incontro chiesto alla Commissione XII – Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione del Consiglio Regionale del Lazio, incentrato sull’audizione del direttore dell’Agenzia regionale di Protezione Civile Carmelo Tulumello.
 
“Esauriente l’intervento del Direttore che ci ha rassicurato sulla dislocazione delle squadre AIB a Frosinone, Cassino, Borgo San Pietro nel reatino, Cerveteri, Fiumicino, Sabaudia, Sezze, Tarquinia, Tivoli, Castel Fusano – ammette Pernarella, ma aggiunge – “Restiamo invece perplessi per quanto riguarda i presidi AIB sulle isole di Ponza e Ventotene, quest’anno previsti soltanto dal 15 Luglio al 20 Agosto, a nostro modo di vedere un passo indietro rispetto a un anno fa quando grazie a un emendamento al Collegato del M5S il periodo di permanenza delle Squadre fu di due mesi e riuscì a garantire la pressoché totale scomparsa dei fenomeni dolosi, che si concentrarono guarda caso proprio poco prima e poco dopo il loro arrivo. Quello che poi non riusciamo a comprendere, al di là dei nuovi percorsi formativi per nuovi Direttori Operazioni Spegnimento che dovrebbero rendere più celeri gli interventi di contrasto al fuoco, è il perché la Regione ancora una volta si riduca all’ultimo minuto.
PERNARELLA-GAIA
Gaia Pernarella
Quasi tremila volontari sono un numero ragguardevole per fare fronte al periodo di massimo rischio per il territorio, come d’altronde ci insegnano le tragiche situazioni dell’estate 2017, ma quello su cui riflettiamo, al di là delle positive novità annunciate, è se il modello Lazio sia adeguato ai tempi moderni. Da altre Regioni ci arrivano notizie di nuove forme di intervento basate sulla prevenzione come i “contratti di responsabilità territoriale” che la Regione Lazio fino a oggi ha snobbato ritenendoli inattuabili ma che altrove – sottolinea la Pernarella -, hanno ridotto i fenomeni incendiari in modo imponente, fino al 90%, oltre che abbattuto i danni e le spese. E questo grazie alla sorveglianza dei boschi affidata ad associazioni ambientaliste, agricole e di protezione civile, a cooperative sociali, ma pure a singoli contadini e pastori. Una scelta politica – termina la Consigliera 5 Stelle -, che altrove si è avuto il coraggio di prendere ma che nel Lazio si evita. E di cui ci chiediamo, e lo faremo anche tramite adeguati atti, il perché”.
Articolo precedente

LA MUSICA NELLA PALUDE. UNA STORIA INCREDIBILE CHE HA A CHE FARE CON IL MITO DELLA FONDAZIONE

Articolo successivo

A FUOCO UN ALIMENTARI A BELLA FARNIA. TRATTA IN SALVO UNA DONNA

Ultime da Politica