La nomina dei due commissari prefettizi Elisabetta Massone e Amedeo Tuderti, incaricati dal prefetto Maria Rosa Trio di proseguire la gestione controllata dell’appalto dei rifiuti nel Comune di Gaeta, era parso un segnale confortante tra le molte nubi che si addensano da tempo in riva al Golfo in particolare sulla ditta Ecocar, la quale negli ultimi cinque anni è stata raggiunta da ben due interdittive antimafia. E che nel frattempo è finita anche al centro di una indagine della Procura di Cassino per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, con dodici indagati e sette Comuni coinvolti. Tra pubblici ufficiali vari, come funzionari comunali e politici, c’è anche l’ex assessore all’ambiente della prima amministrazione Mitrano nel Comune di Gaeta, Alessandro Vona (oggi in forze negli uffici dell’ex Tribunale), reo secondo l’accusa di aver intascato tre mazzette per un totale di 55mila euro, per non vigilare e smarcare la ditta dal disturbo dei controlli e quindi delle penali da pagare.
Ma tutto questo già lo sappiamo, la novità è che nonostante – come dicevamo – la duplice nomina prefettizia, le preoccupazioni invece di diminuire aumentano perché entra a far parte dell’organico aziendale in forza a Gaeta, direttamente da Catania, il 46enne Antonio Natoli, già dipendente della Ipi srl, società affidataria dipendente del Consorzio Seneco, finito al centro dell’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia, e a cui sono stati contestati i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio: è stato arrestato e ristretto ai domiciliari. L’inchiesta, ribattezzata “Garbage”, riguarda l’affidamento di un appalto per la raccolta dei rifiuti dell’importo di 350 milioni di euro, suddivisi in tre anni e le relative continue proroghe.
Una anomalia della quale si sono accorti i consiglieri comunali di Gaeta Franco De Angelis ed Emiliano Scinicariello che, rispettivamente in qualità di presidente e componente della Commissione consiliare Controllo e Garanzia, sbalorditi, hanno immediatamente scritto proprio al prefetto Trio per “verificare se sia compatibile ed opportuno l’incarico affidato al signor Natoli all’interno della Ecocar, sede di Gaeta”. Sono ormai passate due settimane dall’invio della missiva, ma ancora non è arrivata nessuna risposta. È tuttavia innegabile che la presenza di Natoli sia l’ennesima spina nel fianco della maggioranza Mitrano, che da tempo cammina sul filo della vicenda Ecocar. E infatti da parte sua nessuna parola e nessuna contestazione alla nomina, se non quella inviata dall’assessore De Simone non al prefetto ma ai commissari chiamati già a guidare la ditta. Perché De Simone, delegato all’ambiente, non ha ingoiato facilmente il rospo tanto da affermare su Facebook che, seppur “garantista, non può un rappresentante pubblico (Stato) coinvolgere nella gestione di una società un indagato coinvolto in indagini per antimafia”. Il riferimento è a chi chiaramente quella nomina l’ha fatta, il post dopo pochi minuti è stato cancellato.
Anche perché sa bene De Simone che la situazione era già abbastanza ingarbugliata ben prima dell’arrivo di Natoli. E infatti, solo per restare agli ultimi 10 mesi, le interrogazioni in Consiglio comunale e le segnalazioni si sono ripetute freneticamente. Già nel maggio 2018 il consigliere Scinicariello aveva chiamato in causa l’assessore Fortunato (poi sostituito da De Simone) circa i costi altissimi del servizio a Gaeta, sia del Comune nei confronti della ditta (sei milioni l’anno) sia dei cittadini nei confronti del Comune, con il tributo Tari, lamentando in cambio un servizio scadente, pagato peraltro ad un soggetto come la Ecocar immersa in un passato e un presente molto nebuloso, pure troppo. L’intervento di Scinicariello però si concentra soprattutto su una questione molto importante, che chiarisce la natura del rapporto tra amministrazione e azienda: ovvero quella delle sanzioni da comminare alla Ecocar, perché ci sarebbero una lunga serie di inadempienze contrattuali (pulizia spiagge, pulizia bidoni, pulizia caditoie e molto altro). Per Fortunato la ditta stava lavorando bene: “noi siamo contenti”e “al momento non glielo riesco a dire, non è contravvenzione (rispondendo a Scinicariello), parte con la diffida e poi dalla diffida si va con la contravvenzione, adesso le ho parlato di diffida però poi ci possiamo informare se sia partita o meno la … perché potrebbe essere pure che è stato diffidato l’Ente, dieci giorni, quello che prevede il Capitolato e dopo adempiuto a quello che doveva fare, quindi bisogna studiare un attimino, per questo non riesco a dirglielo in questo momento“. Eppure sulla vicenda delle sanzioni per inadempienze contrattuali fu lo stesso sindaco a chiarire il 4 novembre 2015 come alla ditta avesse “già applicato 400mila euro di ammende”. Tuttavia già nel luglio 2018 fu il consigliere De Angelis a chiedere una lista dettagliata delle sanzioni comminate alla Ecocar senza che da allora sia arrivata nessuna risposta.
A Fortunato, come abbiamo detto, subentra De Simone che – a seguito di una lunga serie di richieste di chiarimento del consigliere comunale Emiliano Scinicariello contenute in un’altra interrogazione del dicembre scorso – l’assessore afferma l’esatto contrario del suo predecessore, e cioè che l’amministrazione “ha sanzionato comportamenti inadempienti della società affidataria del servizio” e che “i servizi di pulizia delle spiagge e delle caditoie sono fallimentari” e quindi “sono state decurtate le somme corrispondenti”. Insomma ammende non se ne stanno facendo più perché la Ecocar si sta comportando bene. Comportamenti ai quali si è posto dunque argine ma che non giustificano, come riporta Scinicariello, l’importo della Tari per un gaetano (fonte Ispra), di 285 euro per abitante, mentre a Formia è 210 e a Fondi 190. Così come non può giustificarsi un pagamento di 6 milioni l’anno alla Ecocar con spiagge sporche, caditoie sporche, strade sporche. Ma De Simone – dal suo profilo social – già da tempo si dà da fare per mostrare “il nuovo corso”. E così a dicembre annuncia che sulla Flacca sta operando un trattore per ripulire la banchina, per cui il consigliere comunale Franco De Angelis chiede se si tratti di un nuovo costo per i gaetani, ma De Simone risponde che si tratta di “assente ingiustificato nei mesi scorsi che ho riportato sulla retta via”.
Una risposta enigmatica, che si è trasformata in una possibilità per De Angelis, che il 5 febbraio scorso infatti presenta una nuova interrogazione consiliare rivolta all’assessore De Simone. Sono ben diciassette i punti della richiesta, con i quali si chiede di sapere la correttezza e la rispondenza delle attività della Ecocar rispetto a quanto previsto dall’appalto affidato e descritto minuziosamente negli 11 punti in premessa:
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- se ad oggi il contratto sottoscritto con la ditta aggiudicataria viene rispettato in tutti i suoi punti, anche nelle frequenze indicate dallo stesso per ciascun servizio;
- se nel 2015, e ad oggi, è stato raggiunto tale obiettivo;
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quanto è stato versato nelle casse del Comune dalla ditta aggiudicataria, dalla data dell’aggiudicazione ad oggi, a quanto ammonta l’importo sulla scorta dei quantitativi di materiale differenziato e conferito presso i CONAI, e quanto è stato versato sempre al Comune nel caso in cui non sia stato raggiunto l’obiettivo del 65% di differenziata.
- Se tale ultimo obiettivo non fosse stato raggiunto, si chiede quale sia stata l’eventuale perdita economica per l’Amministrazione per la mancata vendita del materiale;
- se le stesse sono state messe regolarmente in esercizio con tutte le attrezzature previste nell’offerta tecnica;
- se viene rispettato il calendario dello spazzamento, sia meccanico che manuale, e se vengano in tal senso effettuati controlli;
- se risultano protocollati verbali e/o comunicazioni circa il servizio reso;
- se esistono rapporti di tale servizio considerando le numerose lamentele rilevate durante il periodo estivo;
- di conoscere se risulta comunicato regolarmente agli uffici comunali il programma degli interventi effettuati, e se risulta consegnato il censimento;
- se viene comunicato al Comune il programma di gestione del verde con gli interventi effettuati;
- se risultano comunicati agli uffici comunali tali interventi;
- se risulta che la ditta aggiudicataria abbia mai attivato utenza idrica per l’isola ecologica e per i locali uffici, e se, in caso contrario, siano stati addebitati eventuali consumi di acqua;
- se sia stato redatto un verbale di consegna delle attrezzature e dei beni previsti nell’offerta e se vi sia rispondenza rispetto a quanto previsto dal capitolato di appalto e dall’offerta tecnica.
- di conoscere i criteri che hanno determinato l’affidamento del servizio di pulizia delle scogliere e del verde, ordinariamente in capo all’Autorità di Sistema Portuale, circa i seguenti importi di affidamento:
- di sapere se ad oggi il parco macchine risulta come da minimi dei mezzi previsti, e se l’efficienza degli automezzi sia stata mai controllata;
- di sapere se gli operatori portino regolarmente la divisa;
- di conoscere l’ammontare delle penali comminate alla ditta aggiudicataria da quando gestisce il servizio in oggetto, divise per anno di esercizio, come già richiesto in precedente interrogazione consiliare (25/07/2018) a cui non è stata data alcuna risposta”.
Mancano dieci giorni alla scadenza dei termini di legge per la risposta all’interrogazione, per avere finalmente un quadro dettagliato sulla situazione mentre – in attesa di una risposta dal prefetto – assistiamo all’ennesimo capitolo di una vicenda che francamente ha dell’incredibile e pone ancora una volta Gaeta come la città dove l’impossibile diventa possibile.