Un furgone come tanti in Via Isonzo a Latina fermato con un ingente carico di droga: scarcerato uno dei due imputati
Si è già aperto con la prima udienza, in cui hanno relazionato due Carabinieri, il processo che vede sul banco degli imputati il 38enne Abazi Shkelzen, di nazionalità albanese e difeso dagli avvocati Italo Montini e Pierluigi Angeloni.
L’uomo fu arrestato nel pomeriggio del 30 marzo 2023, quando, insieme al connazionale 49enne Subashi Gencian, i Carabinieri della Stazione di Borgo Grappa Di Latina li fermarono, in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
I due cugini albanesi, entrambi incensurati e residenti a Latina da tempo, sono praticamente degli insospettabili: il più giovane di loro è un imprenditore del settore dei locali notturni, mentre l’altro, a cui è intestato il furgone, risulta lavorare nel settore dell’export dei fiori.
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Entrambi sono stati fermati insieme, a bordo di un furgone (un Doblò della Fiat), nel corso del quotidiano controllo alla circolazione stradale. Dopo la perquisizione del mezzo, i Carabinieri hanno trovato 16 panetti di cocaina, ognuno da circa 1 chilo, occultati all’interno di un secchio per la spazzatura. In tutto, circa 16 chili di droga.
Successivamente, la perquisizione domiciliare nell’abitazione degli arrestati, in Viale Kennedy (zona cimitero), ha dato esito negativo e lo stesso furgone regolarmente revisionato è risultato essere di proprietà del conducente.
Nell’interrogatorio di garanzia dopo l’arresto in carcere, sia il 49enne che il 38enne hanno negato di essere coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti, sostenendo di non essere stati a conoscenza della presenza dell’ingente carico all’intero del mezzo sul quale sono stati fermati.
Arrestati dai Carabinieri su disposizione del pubblico ministero Giuseppe Miliano, i due cugini hanno optato per strade giudiziarie diverse, in quanto il 49enne Subashi Gencian, difeso dall’avvocato Agrippina Porcelli, ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato.
Ad ogni modo, il II collegio del Tribunale di Latina composto dai giudici Coculo-Villani-Trapuzzano Molinaro, di fronte al quale si svolge il processo per Abazi, ha ora deciso di scarcerare il 38enne, accogliendo l’istanza degli avvocati Montini e Angeloni. I giudici infatti hanno concesso la scarcerazione, sostituendo la misura con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’arresto dell uomo, infatti, secondo i giudici, è ormai avvenuto a “distanza cronologica” ritenuta sufficiente per una misura meno afflittiva. Inoltre, il processo a suo carico è già in fase avanzata, dal momento che nella prossima udienza verranno ascoltati i testimoni della difesa.
Il pubblico ministero aveva chiesto per Abazi gli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico.