IMPIANTO FANGHI DI ACQUALATINA TRA SERMONETA E LATINA SCALO: C’È IL VIA LIBERA

Il cerchio rosso più grande è via Fontana Murata, quello più piccolo è Tor Tre Ponti
Il cerchio rosso più grande è via Fontana Murata, quello più piccolo è Tor Tre Ponti

Impianto recupero fanghi biologici a Sermoneta: c’è il via libera da parte della conferenza dei servizi. La struttura sorgerà in Via Fontana Murata

Il progetto si chiama per esteso “realizzazione di un impianto di trattamento e smaltimento dei fanghi biologici provenienti dagli impianti di depurazione dell’ATO 4 – Lazio Meridionale in gestione ad Acqualatina SpA“.

Nel 2019 l’impianto ha ricevuto il lasciapassare dalla Regione con la pronuncia positiva di valutazione di impatto ambientale. Un impianto che sin da subito ha fatto discutere: nasce – secondo i freddi atti della Regione – dall’esigenza di riorganizzare il processo di trattamento e smaltimento dei fanghi biologici provenienti dagli impianti di depurazione dell’ATO 4 gestiti da Acqualatina SpA (in tutto sono 63 sul territorio pontino e oltre). La realizzazione e la successiva gestione dell’impianto di trattamento di fanghi biologici consentirà la trasformazione degli stessi in un prodotto definito “gesso di defecazione”, non più classificato come rifiuto ma come materia prima seconda ed utilizzabile in agricoltura.

Insomma, non solo depurazione ma pure spargimento nei campi agricoli e, alla fine del ciclo, sui piatti delle famiglie che mangiano i prodotti della terra. Ma tant’è.

Il sito ricade nell’ambito del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma-Latina presso l’agglomerato di Latina Scalo, nonostante sia già nel territorio del Comune di Sermoneta. Un appalto indetto da Acqualatina da più di 40 milioni di euro per un project financing della durata di trent’anni e che sarà realizzato dalla società Angelo De Cesaris srl.

L’impianto ha peraltro una massima potenzialità complessiva a regime di 30.000 tonnellate annue.

Oggi 7 luglio, la Provincia ha pubblicato l’esito della conferenza dei servizi a cui i vari Enti erano chiamati a partecipare per dare il sì definitivo a una struttura comunque imponente per cui fu presentata persino un’interrogazione parlamentare presentata nel 2016 alla quale il Ministro Galletti rispose interpellando sullo Schema di Convenzione la stessa Autorità dell’A.T.O. 4. Se non un conflitto d’interesse, come chiedere all’oste se il vino è buono.

A maggio 2020, ad ogni modo, la Ditta umbra Angelo De Cesaris di Chieti ha presentato la domanda di autorizzazione unica per l’impianto e la Provincia, nel novembre dello stesso anno, ha indetto la Conferenza dei servizi nella quale Regione Lazio, Arpa Lazio, Consorzio Asi, Comune di Sermoneta e Asl di Latina hanno fornito all’impianto il loro assenso senza condizioni. La Provincia di Latina ha invece dato l’ok alle autorizzazioni per le emissioni in atmosfera.

Il 30 giugno 2021, il parere favorevole scaturito dall’istruttoria tecnica e l’impianto può nascere. Secondo la bozza del progetto, si estenderà su un’area di oltre 7mila metri quadri

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