IMPIANTO BIOGAS A LATINA SCALO: I MEDICI ISDE RINNOVANO L’ALTOLÀ. L’APPELLO A MEDICI, COLETTA E REGIONE

Pasquale Milo
Pasquale Milo

Impianto biogas di Latina Scalo: dopo l’ok della Provincia di Latina, i medici dell’Isde di Latina (Associazione Italiana Medici per l’Ambiente) replicano il secco no alle 35mila tonnellate di rifiuti all’anno che la Recall srl lavorerà in Via delle Industrie per trasformarle in biogas/biometano

Di seguito la lettera aperta firmata da Pasquale Milo, Presidente dell’Isde Latina, e rivolta, in particolar modo, al Presidente della Provincia Carlo Medici, al Sindaco di Latina Damiano Coletta e alla Direzione Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio.

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L’Isde aveva esplicitato la sua ferma contrarietà all’impianto anche a marzo, all’indomani della sentenza del Tar del Lazio che respinse il ricorso presentato da cinque cittadini residenti nell’area.

LA LETTERA L’associazione Italiana Medici per l’Ambiente, sezione di Latina ha appreso con sconcerto la notizia che la Provincia di Latina ha prodotto il nulla osta per la società proponente ditta Recall srl, che purtroppo costruirà l’impianto a biometano a Latina Scalo, nonostante il ricorso del Comitato di cittadini residenti nell’area circostante, contrari alla realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica di rifiuti urbani.

Pur rispettando le Istituzioni, tale decisione non ci trova d’accordo in quanto conosciamo le criticità di questi impianti di digestione anaerobica a livello nazionale e sappiamo anche che una Commissione Parlamentare d’inchiesta, nel dicembre 2015 ha dichiarato testualmente che in Italia il 64% degli impianti di digestione di rifiuti è irregolare, per cui per il principio internazionale di precauzione, tali impianti non dovrebbero essere più costruiti e al loro posto andrebbero costruiti solo piccoli impianti di digestione aerobica, cui i rifiuti debbano pervenire solo dopo una raccolta differenziata spinta(carta, vetro, plastica, metallo, organico) e un recupero di materia (riciclaggio, frazione secca e compostaggio, frazione organica).In Italia la FORSU (Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani), secondo la Position Paper dell’ISDE Italia, deve essere gestita secondo la gerarchia di priorità individuata dalla U.E.(Direttiva 2008/98/CE), privilegiando la prevenzione(autocompostaggio) e il riciclaggio/recupero di materia (identificabile con il compostaggio aerobico di qualità).

La digestione anaerobica, che è finalizzata al recupero di energia, quindi a scopo di lucro, è da considerare scelta di secondo livello rispetto al compostaggio aerobico, in quanto la combustione del biogas prodotto dalla digestione anaerobica presenta notevoli rischi ambientali e sanitari legati alla presenza di batteri patogeni, alte concentrazioni di metalli pesanti e composti organici con successiva contaminazione del suolo, della catena alimentare ed emissione di inquinanti in atmosfera(diossine, formaldeide, benzene e altri).

Per tale motivo tale pratica costituisce un rischio per la salute, e noi Medici, che abbiamo l’obbligo deontologico di tutelare la salute delle persone chiediamo  ai politici e a tutti coloro che vorrebbero costruire impianti dannosi alla salute, di collaborare in questo particolare momento storico in cui centinaia di migliaia di persone stanno morendo per una pandemia, che non si riesce a fermare. La nostra Associazione si appella al PRINCIPIO DI PRECAUZIONE e quindi sensibilizza le Istituzioni, siano esse la Regione, la Provincia e i Comuni ad un controllo particolarmente attento e continuo di questi impianti già esistenti e a non permettere la costruzione di altri.

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