IMPIANTI DI RIFIUTI NEI CENTRI ABITATI? PER LA PROVINCIA DI LATINA SI PUÒ

Il Sindaco di Aprilia, Antonio Terra, e il consigliere comunale e provinciale Domenico Vulcano. L'appello del Comitato Tutela dell'Ambiente e Salute Pubblica si riferisce sopratutto a loro
Il Sindaco di Aprilia, Antonio Terra, e il consigliere comunale e provinciale Domenico Vulcano. L'appello del Comitato Tutela dell'Ambiente e Salute Pubblica si riferisce sopratutto a loro
La denuncia proviene dal Comitato Tutela dell’Ambiente e Salute Pubblica di Aprilia che analizza lo stato dell’arte del Piano Rifiuti rimarcando, come sostiene la sua esponente Ilenia Borace, la “dimenticanza” della Provincia di Latina riguardo ai centri abitati e alla loro non idoneità per l’installazione di impianti di trattamento e smaltimento (discariche) che nelle cartografie non figura. Di converso, non specificando il niet alle discariche per i centri abitati, queste potrebbero avere via libera una volta approvato il Piano Rifiuti.
In questo periodo, in regione Lazio è in itinere la Valutazione Ambientale Strategica sul tanto agognato Piano Rifiuti. Un piano atteso perché il ciclo dei rifiuti nel Lazio è sempre sul filo del rasoio del commissariamento.
La VAS è il procedimento attraverso il quale viene redatto il piano e terminerà con la pubblicazione dello stesso. Successivamente alla pubblicazione, per i cittadini sarà possibile presentare le proprie osservazioni.
Aprilia, discarica di Via Savuto, località La Cogna
Aprilia, discarica di Via Savuto, località La Cogna

Il piano recepirà le programmazioni effettuate dalle Province e Città Metropolitane, quello che da noi è stato riscontrato già nel 2018, è la “dimenticanza” che riguarda la non idoneità dei centri abitati all’installazione di impianti di trattamento e smaltimento (discariche) che nelle cartografie della Provincia di Latina non figuravano. Infatti, nell’assemblea dei sindaci del 7 maggio 2018 si è approvato il nuovo piano rifiuti della Provincia di Latina con alcune modifiche cartografiche, fra cui l’esclusione dei centri urbani (ex nuclei abusivi) dalle zone idonee di cui alla delibera provinciale n. 8 del 11 aprile 2018. Nel verbale di tale assemblea si evince che i Comuni contrari furono: Aprilia Bassiano e Sabaudia.

C’è un passaggio fra il sindaco di Cori, il Vicepresidente Bernasconi e la Dott.ssa Valle (ndr: ex dirigente settore Ambiente della Provincia) che vale la pena di sottolineare:
– il Sindaco di Cori chiede delucidazioni relative alle aree con presenza di culture e aziende di “Particolare Pregio” e se queste vengano escluse immediatamente oppure occorre un passaggio successivo;
– Bernasconi risponde che la perimetrazione delle aree di pregio viene fatta puntualmente nel momento in cui l’individuazione dell’area dove c’è l’impianto.
– La dottoressa Valle chiarisce che l’area non è per vocazione assoluta “area di pregio”, lo diventa nel momento in cui viene destinata a coltivazione di pregio con riconoscimenti tipici di origine controllata.
La dichiarazione della dott.ssa Valle sembra andare in netto contrasto con il vulnus di un altro piano di programmazione regionale di cui da anni si attende l’approvazione in consiglio regionale: il Piano Paesaggistico Regionale
Giovanni Bernasconi
Giovanni Bernasconi (PD), attuale consigliere comunale a Sezze

Il piano paesaggistico è uno strumento fondamentale per la conservazione, preservazione, uso e valorizzazione del territorio. Dobbiamo sempre tenere a mente che la Terra su cui viviamo è una e unica, non ne abbiamo altre, quindi se una porzione di territorio è riconosciuta come idonea ad accogliere coltivazioni di particolare pregio e ne viene riconosciuto il suo “rilevante valore agricolo”, nel caso in cui ci venga costruita una discarica, ne verrebbe violata per sempre la sua caratteristica naturale. Quella parte di territorio non sarà mai più adatta alla coltivazione di prodotti agricoli tipici di origine controllata. Tanto è vero che nelle norme del Piano Territoriale Paesaggistico adottato nel 2007 e attualmente in vigore è scritto a chiare lettere che le Discariche non sono compatibili con tale paesaggio. La non compatibilità deriva dalla volontà di tutelare il territorio e mantenerne le sue caratteristiche intrinseche.

Comparando la cartografia della Provincia di Latina (zone idonee a discariche) e quella del PTPR (paesaggio agrario di rilevante valore) ci sorge un grande dubbio sulla coerenza fra i due piani di programmazione. Così, per prova, abbiamo sovrapposto le due cartografie, e il risultato è stato che: se venisse applicata la norma del PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale), il territorio di Aprilia passerebbe da essere per il 10% al 70% circa non idoneo alla realizzazione di nuove discariche.
Politicamente oggi Aprilia è rappresentata in provincia di Latina da due esponenti: il Primo cittadino Antonio Terra e l’ex candidato sindaco della coalizione di destra Domenico Vulcano.
Facciamo loro un appello al fine di fare chiarezza su quanto emerso, sia in Provincia che in Regione Lazio, in considerazione anche della concentrazione eccessiva di impianti sul nostro territorio, aspetto a cui neanche l’assessore Valeriani ha saputo spiegare cosa se ne farà nel nuovo piano rifiuti, delle volumetrie in più autorizzate nel nostro Ambito. Ricordiamo infatti che se pur le linee guida (tanto decantate anche nella commissione tutta apriliana) richiamino l’autosufficienza degli ATO, nei fatti all’interno non è chiarito cosa ne faranno delle volumetrie in più autorizzate negli ATO“.
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