IL TENTATO OMICIDIO DI CAMPO BOARIO NATO DA UNA LITE E UNA RIPICCA FAMIGLIARE

Colpito da alcuni colpi d’arma da fuoco: è stato arrestato il 28enne di Latina con l’accusa di tentato omicidio del padre

Un’indagine lampo quella della Squadra Mobile di Latina, guidata dal vicequestore Guglielmo Battisti, che in un giorno ha rintracciato in una zona periferica di Latina e arrestato il 28enne di Latina, Roberto Mengoni, con l’accusa di tentato omicidio e detenzione illegale di arma.

I fatti risalgono alla giornata di Santo Stefano quando, per motivi non chiariti, Mengoni, già noto per fatti di cronaca giudiziaria e arrestato nel 2021 per spaccio di sostanze stupefacenti, ha sparato contro il padre, Franco Mengoni (53 anni), colpendolo alla schiena con alcuni colpi d’arma da fuoco. La Squadra Mobile ha fatto scattare perquisizione e un sequestro, tutte azioni che hanno portato all’arresto del giovane.

La perquisizione dei poliziotti in casa del 28enne ha condotto al rinvenimento di munizioni, oltreché a individuare tracce di sangue sul luogo del delitto, in via Appio Claudio Cieco, nel quartiere Campo Boario.

Il giovane, difeso dagli avvocati Giancarlo Vitelli e Alessia Righi, verrà ascoltato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina nella giornata di lunedì 30 dicembre. In quella data, così come comunicato anche al pubblico ministero Marina Marra, che coordina le indagini, avrà luogo l’interrogatorio di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli.

Al momento, Mengoni si trova ristretto presso la casa circondariale di Latina. Il 28enne è accusato di aver sparato con una pistola, non rintracciata dai poliziotti, contro il padre. Diversi i colpi sparati contro l’uomo, uno de quali lo ha preso all’altezza del torace. Il proiettile è entrato all’altezza della spalla per poi uscire dal torace, provocando nell’uomo lesioni giudicate gravi dal punto di vista del codice penale. Per lui, come stabilito dai sanitari del Santa Maria Goretti, una prognosi di 40 giorni, sebbene abbia volontariamente abbandonato il ricovero a tarda sera del 26 dicembre.

La Polizia di Stato è intervenuta a Santo Stefano intorno alle ore 17, a Campo Boario, in Via Appio Claudio Cieco in seguito alla segnalazione pervenuta in Questura di una persona attinta da colpi d’arma da fuoco. Franco Mengoni era ferito sul posto, in strada, all’altezza dello sterno, al braccio destro, all’ascella sinistra, oltreché ad avere escoriazioni sulla mano destra. Sin da subito, nel chiedere aiuto, l’uomo, che perdeva tanto sangue, ha spiegato ai poliziotti di essere stato colpito dagli spari di una pistola. Immediato è stato il trasferimento al Pronto Soccorso del Goretti di Latina.

Il perché degli spari non è stato subito chiaro. Quello che si è appurato subito è che Roberto Mengoni, quel giorno, era stato a pranzo a casa della madre, ex compagna del padre, insieme alla sua fidanzata. Dopo essersi assentato dalla casa doveva aveva pranzato, la madre dell’arrestato ha ricevuto una chiamata anonima che le diceva che il suo ex marito stava aggredendo il figlio che hanno in comune, per l’appunto Roberto Mengoni.

Il padre di Mengoni, interrogato in ospedale dagli investigatori, ha invece spiegato di aver avuto una discussione per telefono con il figlio, per poi decidere di recarsi a casa sua, in via Appio Claudio Cieco. Lì, una volta parcheggiato l’auto, non appena sceso dal mezzo, ha sentito un forte bruciore al petto e un rumore sordo: non c’è voluto molto per capire di essere stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco. L’uomo, però, non ha chiarito immediatamente chi fosse l’autore degli spari.

Uno dei testimoni ascoltati ha detto che, prima del rumore degli spari, aveva visto un uomo che stava sradicando uno specchietto da un’auto parcheggiata tra via Appio Claudio Cieco e via dei Gracchi. Nella ricostruzione dei poliziotti, che hanno ascoltato anche la compagna di Mengoni, è emerso, confermato successivamente dalla vittima degli spari (ascoltata una seconda volta), che padre e figlio spesso avevano alterchi e discussioni di natura verbale. La lite, lo scorso 26 dicembre, è degenerata dopo che il padre avrebbe schiaffeggiato il figlio, per poi ricevere dalla compagna di quest’ultimo un ulteriore schiaffo. Ne sarebbe seguita una ripicca da parte del padre di Mengoni che avrebbe rotto gli specchietti retrovisori dell’auto della nuora, anche perché il figlio si sarebbe vantato in precedenza di aver rotto lui stesso gli specchietti della macchina del genitore.

Dopodiché, come confermato dallo stesso padre, il figlio ha preso una pistola, è sceso in strada e gli ha sparato contro più di un colpo, ferendolo al torace e rischiando di ucciderlo.

Ad incastrare il 28enne, inoltre, ci sarebbero anche le tre cartucce ritrovate dalla Polizia Scientifica nell’appartamento di via Appio Claudio Cieco. Ieri, 27 dicembre, è scattato l’arresto di Roberto Mengoni, peraltro rintracciato in Via Nascosa presso la casa di un noto esponente della criminalità locale. Il 28enne ora dovrà rispondere di tentato omicidio, avendo sparato un colpo potenzialmente letale e ad altezza uomo. Inoltre, Mengoni, dopo aver colpito il padre, si è dato alla fuga a bordo di una Smart, non prima di nascondere l’arma e abbandonare il suo cellulare: un’azione che gli vale il pericolo di fuga e quindi l’esigenza cautelare del carcere.

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