IL RAPPER PAKY INSULTA I CARABINIERI A LATINA. LE REAZIONI DELLA POLITICA

Il rapper Paky denunciato per vilipendio all’Arma dei Carabinieri: durante il Festival Explosive ha insultato i militari

Non si placano le polemiche per l’intervento del rapper Paky – che di nome fa Vincenzo Mattera, nato a Napoli ma vissuto nella periferia milanese di Rozzano – che dal palco dello stadio cittadino, a Latina, ha insultato i Carabinieri, urlando: “Latina, voglio dire solo una cosa: chi non salta adesso è un c…, carabiniere pezzo di m…”. 

Non si sono fatte attendere le reazioni dal mondo della politica.

“Quanto accaduto durante l’Explosive Festival, che si è tenuto allo stadio Francioni di Latina nella serata di giovedì, è inaccettabile. Per il massimo rispetto che la comunità di Latina nutre nei confronti del corpo dei Carabinieri, come rappresentante delle istituzioni e a nome di tutta la città esprimo la massima solidarietà agli uomini e alle donne dell’Arma, prendendo nettamente le distanze dalle frasi pronunciate nei loro confronti. Alcuni di loro, tra l’altro, erano al concerto e sono stati offesi gratuitamente mentre erano al servizio della comunità”. Queste le parole del Sindaco di Latina, Matilde Celentano, in merito a quanto accaduto allo stadio Francioni di Latina giovedì.

“Comprendiamo le esasperazioni artistiche ma condanniamo fermamente questo linguaggio che con l’arte non ha nulla a che spartire. E’ un l’attacco gratuito ad una delle istituzioni che garantiscono la libertà di tutti e la convivenza civile, i nostri carabinieri. La concessione dello Stadio comunale per un evento del genere di certo stride con i nostri valori. E ci spinge a chiedere maggiore condivisione nelle scelte che si operano nell’uso di infrastrutture pubbliche.

È anche nostro dovere cogliere l’occasione per notare la “minimalità” dell’offerta di intrattenimento di Latina nel periodo estivo rispetto ad altri comuni anche limitrofi è evidente. Cisterna, Sermoneta, Sabaudia e Priverno, per citarne solo quattro, hanno offerto questa estate un ricchissimo calendario. Da noi a Latina pare che la cosa sia “marginale” o appannaggio di esperti. Noi crediamo che anche questo sia, come è, un nodo politico tanto più in una città che su sua stessa iniziativa si candida ad essere Capitale Italiana della Cultura per il 2026. Dobbiamo darci un piano strategico di eventi a diverso livello, dobbiamo usare le nostre infrastrutture, prima di tutto il Francioni, dentro un quado complessivo, chiaro e di ampio consenso.

I gusti artistici di una città complessa come Latina sono mille e mille e uno, ma certamente non si può procedere a caso anche perché ogni evento produce ricadute positive (economiche, di aggregazione) ma anche negative (viabilità, talvolta sicurezza). Chiediamo non la Luna ma di condividere il percorso le modalità di uso degli impianti pubblici, di determinare un calendario di eventi e  di posizionare la nostra offerta di intrattenimento con quanto fanno i comuni a noi vicini per rendere il “sistema Latina” più appetibile. Magari coordinando con loro le iniziative. Pensiamo ad un Comune di Latina aperto al suo interno al contributo di tutti e capace di dialogo con le altre realtà intorno.

Comprendiamo le polemiche, le critiche, cose inevitabili, ma dobbiamo essere capaci di fare le scelte migliori possibili e per far questo dobbiamo condividere i passaggi evitando eventi in cui ci siamo attacchi volgare alle istituzioni”.

Lo ha spiegato il direttivo comunale Udc Latina.

“Quanto pronunciato dal cantante Paki, durante la sua esibizione all’Explosive Festival che si è tenuto giovedì allo stadio Francioni di Latina è molto grave e non è in alcun modo giustificabile. Voglio esprimere la mia piena solidarietà alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine e dell’Arma dei Carabinieri e prendere, come rappresentante delle istituzioni, le distanze da quella frase intrisa d’odio e in alcun modo ironica o divertente”. Queste le dichiarazioni del Senatore Nicola Calandrini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Latina.

“Nulla togliere all’evento di per sé, che ha richiamato migliaia di giovani in centro città. E’ normale che la spregiudicatezza dell’adolescenza mal si concili, a volte, con l’ingessata maturità delle persone adulte. Come credo sia normale che molti adulti non siano riusciti a percepire la portata positiva di un evento del genere. Succede da decenni e probabilmente sarà sempre così. Così come rientra nelle dinamiche della vita l’essere a volte sopra le righe da parte degli artisti. Questo tuttavia non può tramutarsi in un lasciapassare che permette di travalicare i più basilari cardini dell’educazione e del rispetto. Mentre Paki si esibiva, infatti, donne e uomini di diverse forze dell’ordine, erano attorno allo stadio per garantire la sicurezza di tutti, anche degli artisti che si stavano esibendo. Nessuna forma di denuncia, satira, critica, anche nei confronti dell’ordine costituito, può trasformarsi in un’offesa gratuita, diretta, insensata. Questi sono comportamenti dannosi, irresponsabili, ingiustificabili, che ledono le regole fondanti del vivere in società. Mi auguro che anche gli organizzatori dell’evento prendano le distanze da tali affermazioni, in caso contrario non sarebbero in alcun modo scusabili”.

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