IL NUOVO CAPITOLO DELLA “GUERRA” DEL MORBELLA: SOSPESI I BILANCI

Centro Morbella, un’ordinanza del Tribunale civile di Latina ha sciolto la riserva sul ricorso presentato dai una quindicina di consorziati

Continua la guerra interna al Centro Morbella. Dopo l’esclusione a colpi di maggioranza dell’ex Presidente del Centro Morbella, Salvatore Centola, dal consiglio d’amministrazione, i consorziati mettono a segno un nuovo colpo a loro favore, vedendosi accolto il ricorso che impugnava, chiedendone la nullità, preventivo di spesa per il 2024 e bilancio consuntivo del centro Morbella in riferimento al 2022.

Secondo i ricorrenti, assistiti dai rispettivi legali, il presidente Centola e il vice presidente Federica Natali avrebbero falsificato l’esito delle votazioni, mediante la redazione di un secondo verbale, avente contenuto opposto a quelli separatamente deliberati dall’assemblea consortile, così da richiedere gli oneri consortili annuali, aventi natura sproporzionata al reale interesse del Consorzio, per un cifra di quasi 450mila euro. Inoltre, i consorziati lamentavano che il bilancio, “avente ad oggetto poste del tutto illegittime perché di contenuto condominiale e non consortile”, avesse in sé crediti inesistenti, sulla base di una declaratoria di nullità del bilancio 2020, nonché della revoca di decreti di ingiunzione aventi ad oggetto sanzioni per violazioni dello statuto consortile.

Per dar manforte al loro contenzioso, i consorziati ricordano di come Centola abbia rimediato una imputazione coatta da parte del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, tanto che la Procura ha chiesto il processo dell’ex numero uno del centro Morbella per i reati di truffa ed estorsione. E al centro dell’inchiesta penale, così come nelle rimostranze civili dei consorziati, ci sono proprio le delibere oggetto di impugnazioni. Centola, come s legge nell’ordinanza con cui il Gip ne ordina l’imputazione, avrebbe “modificato lo statuto, per poi rendere morosi tutti i consorziati a lui sgraditi mediante applicazioni di sanzioni e/o mediante plurime azioni giudiziali su delibere poi dichiarate nulle o annullate dal Tribunale, con il solo fine di esautorare gli stessi dalla partecipazione alle assemblee, svalutare il patrimonio immobiliare del centro commerciale e acquistare con le proprie società a prezzi modici gli stabili del complesso immobiliare”.

Le delibere, inoltre, sarebbero state assunte con la convocazione e l’ammissione al voto sia dei proprietari delle unità immobiliari del consorzio, sia degli imprenditori esercenti l’attività commerciale, il che farebbe emergere “una indebita duplicazione delle presenze e dei voti utili ai fini della costituzione assembleare e della stessa approvazione delle delibere”.

Per i ricorrenti c’è “genericità” ed “errata indicazione delle voci contenute nel preventivo di spesa 2024”, “errata ed illegittima inclusione di voci di spesa avente carattere condominiale nel bilancio consuntivo 2022”, persino “falsità del bilancio consuntivo 2022”.

Doglianze che sono state contestate ovviamente dal presidente del Consorzio Operatori del Centro Morbella, Salvatore Centola, che rivendica la legittimità dell’approvazione di bilancio e preventivo.

Un ricorso che si inserisce in un quadro di tensioni altissime tra consorziati e Centola, tanto che lo stesso Tribunale civile ricorda di come le delibere impugnate sono nate in un incontro sospeso per via dell’intervento dei Carabinieri chiamatati da alcuni consorziati per far cessare una situazione arrivata al limite per quanto riguarda il rapporto con l’ex Presidente. Ecco che, parallelamente, i consorziati contrari a Centola hanno indetto un’assemblea dei soci, diversi da quelli riconducibili allo stesso ex Presidente, in cui non sono stati approvati bilancio preventivo 2024 e bilancio consuntivo 2022.

Delibere disconosciute da Centola, ma considerate pienamente legittime dal Tribunale civile di Latina secondi cui “le delibere assunte dai soci con scrittura privata separata e non trascritte nel libro delle deliberazioni assembleari risultano allo stato pienamente efficaci, non essendo state peraltro impugnate”.

Per quanto riguarda le delibere approvate nell’assemblea finita a carte quarantotto, il Tribunale spiega che l’approvazione del bilancio preventivo 2024 “è illegittima”, perché, come lamentano i ricorrenti, non ha consentit “ad ogni consorziato di individuare in modo inequivocabile e certo le voci di entrata e di spesa nonché le quote di ripartizione delle medesime spese”.

Invece, sull’approvazione del bilancio consuntivo 2022, secondo il Tribunale civile, “esso non tiene conto delle decisioni del tribunale sulla declaratoria di nullità dell’anno 2020 e sui riflessi di tale pronuncia del tribunale sull’approvazione del bilancio 2022, nonché di tutti i provvedimenti di revoca dei decreti ingiuntivi emessi nei confronti dei consorziati”.

“Le delibere impugnate – scrive nella sua ordinanza il giudice del Tribunale civile, Luca Venditto – paiono riflettere il vizio, anch’esso più volte censurato dal tribunale (anche in sede penale), di escludere dal voto i soggetti ritenuti (arbitrariamente) morosi”.

Ecco perché lo stesso giudice Venditto ha sospeso l’efficacia di entrambe le delibere, ossia quella che ha approvato, lo scorso 5 dicembre, il bilancio preventivo 2024, e quella che, il 15 dicembre, aveva dato il lasciapassare al bilancio consuntivo 2022.

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