CENTRO MORBELLA, PROCURA CHIEDE PROCESSO PER CENTOLA

Centro Morbella, il Pubblico Ministero chiede il rinvio a giudizio per il Presidente Salvatore Centola. In estate il Gip aveva ordinato l’imputazione coatta

Dovrà rispondere di truffa e ed estorsione, il Presidente del Centro Morbella Salvatore Centola. Così ha deciso il Pubblico Ministero che ha chiesto il rinvio a giudizio dopo che, in estate, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha ordinato alla Procura di Latina l’imputazione coatta. Centola dovrà rispondere di aver minacciato e schiaffeggiato un consorziato a cui ventilava l’ipotesi di impostare azioni giudiziarie pretestuose per violazioni dello Statuto costringendo a pagare multe elevate e sproporzionate rispetto allo statuto. Inoltre, il Presidente è chiamato a difendersi dall’accusa di truffa che sarebbe stata compiuta mediante l’inibizione o l’estromissione di consorziati dal consiglio di amministrazione. Per l’accusa, inoltre, vi sarebbe stata la modifica dello statuto così da costringere alcuni consorziati, destinatari di sanzione, a vendere a cedere attività nel centro commerciale a prezzi bassi rispetto al valore del bene. Sono tre le parti offese tra i consorziati.

Lo scorso 17 giugno, sempre davanti al Gip Cario, era proseguita la discussione dell’opposizione all’archiviazione presentata da alcuni consorziati rispetto alla denuncia per estorsione contrattuale a carico di Salvatore Centola. Nelle denunce presentate, peraltro, ci sono anche i nomi di altri collaboratori e persino di un giudice. Si tratta di una vicenda che prende l’avvio da diverse dispute che ancora sono in essere sul versante penale e che riguardano il centro commerciale Morbella di Latina, un tempo elegante luogo della città e da anni in caduta libera, stretto peraltro tra veleni, denunce e anche qualche condanna.

A gennaio scorso, infatti, è stato condannato per violenza privata e atti persecutori il direttore del Centro Commerciale “Morbella” di Latina Pablo Dario Vargas, denunciato da uno dei commercianti del medesimo centro: Marco Cassandra, difeso dall’avvocato Lorenzo Magnarelli.

Sempre a gennaio, pochi giorni prima della sentenza penale, il giudice del Tribunale civile di Latina, Pier Luigi De Cinti, aveva accolto l’istanza avanzata da alcuni consorziati del Centro Morbella che chiedevano l’annullamento della delibera assembleare, datata 30 novembre 2021, con cui veniva stabilito il preventivo di spesa per il 2022 ammontante a 800mila euro. Inoltre, il Giudice De Cinti aveva dato ragione ai ricorrenti anche su un altro aspetto, ossia sul dovere di distinguere tra condominio e consorzio. Quello che hanno sempre messo in discussione i consorziati era il doppio ruolo di Salvatore Centola, vale a dire amministratore e presidente consorziale.

Tornando al procedimento penale, la prima indagine è stata archiviata dal sostituto procuratore Valentina Giammaria. I tre consorziati, assistititi rispettivamente dagli avvocati Lorenzo Magnarelli, Renato Archidiacono e Giulio Mastrobattista, avevano presentato opposizione all’archiviazione e puntavano alla riapertura del caso. Il Gip Cario aveva davanti a sé tre diverse opzioni: archiviare il caso, rinviare gli atti in Procura per una indagine più approfondita, oppure, estrema ratio, ordinare alla Procura di formulare un capo d’imputazione nei confronti di Centola difeso dall’avvocato Gaetano Marino. Quest’ultima è stata l’opzione scelta dal Gip.

Articolo precedente

MINACCIA E PICCHIA I GENITORI PER AVERE I SOLDI CON CUI COMPRARE LA DROGA: ALLONTANATO

Articolo successivo

LAZIO: SCELTO IL NUOVO DIRIGENTE REGIONALE DELL’AGRICOLTURA

Ultime da Giudiziaria