IL MISTER X DI CAMPODIMELE, LA DENUNCIA: “UN PREGIUDICATO INTERFERISCE CON L’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA”

Emanuele De Luca, consigliere comunale di CampodimeleEmanuele De Luca, consigliere comunale di Campodimele
Emanuele De Luca, consigliere comunale di Campodimele

I consiglieri di opposizione di Campodimele all’attacco del Sindaco Zannella: secondo i componenti del gruppo di minoranza “Evviva Campodimele” c’è un mister X che si aggira per il Comune, un uomo chiamato “l’estraneo”, persino pregiudicato, che sarebbe il vero amministratore del piccolo centro del sud pontino pur non avendo alcuna carica all’interno dell’Ente

È con una corposa nota (che pubblichiamo integralmente di seguito), diffusa dai consiglieri di opposizione Emanuele De Luca, Jessica Di Fonzo e Nazzareno Carnevale, che si delinea un quadro a metà tra l’inquietante e il grottesco all’interno dell’amministrazione campomelana. Tra gli uffici del Comune farebbe capolino costantemente un uomo con condanne passate in giudicato, procedimenti penali in atto, che sarebbe oggetto di indagini delle Forze dell’Ordine, il quale rappresenterebbe la vera guida dell’Ente di Campodimele.

Così almeno denunciano De Luca, Di Fonzo e Carnevale i quali, in ragione della situazione ormai cronicizzata, decidono di protestare e di dismettere almeno per un giorno il ruolo di consiglieri comunali.

LA NOTA DI “EVVIVA CAMPODIMELE”

La democrazia all’interno del Comune di Campodimele è negata e sospesa. Questo Consiglio comunale è di fatto esautorato delle proprie competenze quale organo di rappresentanza dei cittadini da quella che riteniamo sia diventata una prassi illegittima e illegale e comunque consueta e reiterata. Ci riferiamo alla continua presenza all’interno della casa comunale dell'”estraneo”. Oramai lo chiamiamo con questo appellativo, “estraneo”.

MISTER X – L'”estraneo” non è un dipendente comunale, non è un amministratore. L’estraneo” è un privato cittadino che ha anche riportato condanne penali passate in giudicato, è quindi oggettivamente un pregiudicato, ed è un cittadino con alcuni procedimenti penali attualmente in corso. Malgrado ciò, l'”estraneo” interferisce di fatto con l’attività amministrativa del Comune di Campodimele. L’azione amministrativa del Comune di Campodimele, insomma, rischia di essere condizionata fortemente dal lavoro prodotto da un pregiudicato.

Ieri mattina, 29 luglio 2020, alle ore 11, il consigliere comunale Emanuele De Luca, recatosi in Comune per sbrigare alcune pratiche in funzione del suo mandato istituzionale, ha visto nuovamente l'”estraneo” intento a lavorare al computer della scrivania nella stanza del segretario comunale. La circostanza è stata notata anche da due impiegati comunali che sono passati davanti alla stanza che aveva la porta aperta. Ad un certo punto il Sindaco, facendo capolino e notando la presenza del consigliere De Luca nel corridoio, ha chiuso repentinamente la porta della stanza per impedire l’ulteriore vista.

È solo l’ultimo di svariati e ripetuti episodi, già oggetto di altrettanti esposti alle Autorità di Pubblica Sicurezza. L'”estraneo” incombe da anni nella casa comunale, ha libero acceso, di giorno e di notte agli uffici, ha libero accesso ai compuer e può agire indisturbato con il beneplacito del Sindaco. Il Sindaco di Campodimele è il vero responsabile di questo scempio di democrazia e di legalità che si compie quotidianamente all’interno della Casa comunale di Campodimele. Il Sindaco di Campodimele, eletto dai cittadini, è evidentemente incapace di portare avanti il mandato che questi gli hanno conferito. Il Sindaco di Campodimele, di fatto, non è Roberto Zannella ma è l'”estraneo“.

Non conosciamo il motivo – e qui ripetiamo quanto già espresso nella seduta del Consiglio comunale del 12 maggio 2020 – per il quale questo “estraneo” si rechi costantemente in Comune, che cosa vi faccia, che cosa scriva, se produca atti che poi vengono firmati da altri, se produca delibere poi firmate da altri, se produca determine poi firmate da altri. Non sappiamo nell’interesse di chi agisca. Soprattutto, non sappiamo perché il Sindaco di Campodimele continui a permettere questa pratica illegale e fuori da ogni principio democratico e di buon andamento dell’Amministrazione cui si ispira la Costituzione della Repubblica italiana.

INDAGINI IN CORSO – Malgrado le indagini compiute recentemente dai Carabinieri di Lenola, i quali hanno sentito quali testimoni i cittadini di Campodimele e gli impiegati del Comune, malgrado l’allarme procurato al normale svolgimento dell’attività amministrativa, l'”estraneo” continua a frequentare impunemente e senza titolo le scrivanie e i computer del Comune di Campodimele. Ma soprattutto il Sindaco continua a dimostrare di essere un sindaco incapace di guidare il Comune con l’autorevolezza che si compete ad un primo cittadino, continua ad aver bisogno e a richiedere l’aiuto di una “stampella”, continua ad aver bisogno e a richiedere l’aiuto di un “badante” perché sfacciatamente e in modo spregiudicato continua a permettere all'”estraneo” di lavorare per lui, di fare le sue veci, di fare il Sindaco al suo posto.

Un Sindaco, sopra ogni altra cosa, si riconosce nella persona che svolge personalmente il lavoro che gli compete e che gli è stato affidato dai cittadini e non si avvale di “aiutini” in spregio alla legalità e alla democrazia rappresentativa.

L’APPELLO AL SEGRETARIO COMUNALE – Ci rivolgiamo, poi, al Segretario comunale. Gentile dottoressa De Filippis, la circostanza che stiamo riportando quest’oggi, è la ripetizione di quanto a lei già ben noto, in quanto il nostro gruppo consiliare l’ha più volte segnalata in più sedute di quest’assise. Ebbene, dottoressa De Filippis, la presenza dell'”estraneo” all’interno degli uffici della Casa comunale sta procurando agli impiegati un grave nocumento nello svolgimento del proprio lavoro, già così fortemente provato dal-l’emergenza Covid-19.

È evidente che essi devono sopportare una presenza che ben sanno non dover essere. Devono sottostare alla vessazione di dover comunque rispondere agli inquirenti e all’Autorità di Pubblica Sicurezza che li hanno interrogati e continueranno ad interrogarli sulla raccapricciante circostanza della presenza di un pregiudicato all’interno del Comune. È suo dovere, dottoressa De Filippis, adoperarsi in ogni modo possibile affinché queSta pratica annosa e illegale abbia fine, in primo luogo per il bene degli impiegati del Comune di Campodimele. Stesso rilievo lo facciamo al rappresentante della Polizia Locale. È bene che qualunque presenza “estranea” all’interno del Comune venga segnalata di continuo ai Carabinieri di Lenola per il seguito di competenza. In questa situazione di illegalità diffusa, questo Gruppo consiliare – lo ribadiamo – non è in grado di conoscere se gli atti presentati in Consiglio comunale, le determine dirigenziali, le delibere di Giunta, tutti gli atti, insomma che promanano dal Comune di Campodimele siano atti autentici, atti, cioè prodotti effettivamente dagli impiegati e dai responsabili di settore degli uffici comunali. È sconcertante, inoltre, che i consiglieri di maggioranza che sono a conoscenza da anni di quanto ancora una volta siamo costretti a denunciare, non abbiano fatto nulla per tutelare i dipendenti comunali, l’istituzione comunale, l’autenticità degli atti prodotti dagli uffici comunali, ma continuino ad accettare e ad avallare una situazione di diffusa illegalità.

“EVVIVA CAMPODIMELE” SI ALZA E SE NE VA – La misura è colma. Il Gruppo “Evviva Campodimele” non tollera più riunioni del Consiglio comunale minate nell’essenza democratica da una presenza che ne pregiudica la regolarità e la legittimità. Il Gruppo “Evviva Campodimele” non riconosce gli atti posti all’ordine del giorno dell’odierna riunione del Consiglio quali atti autentici prodotti dagli uffici comunali. La costante, reiterata e sprezzante presenza di un pregiudicato all’interno degli uffici comunali influisce in toto sulla validità e l’autenticità di quanto oggi portato all’attenzione del Consiglio comunale.

Consci del grave atto che si apprestano a compiere, i consiglieri comunali del Gruppo “Evviva Compodimele” decidono di abbandonare l’odierno consesso, in segno di profondo rispetto verso la Democrazia e le Istituzioni che si onorano di rappresentare. Ne traggano le dovute conseguenze le Autorità inquirenti, il Prefetto di Latina e il Presidente del Consiglio comunale.

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