Utilizza il figlio come il bersaglio della balestra: è questa l’accusa pesante nei confronti di un padre di cui la Procura ha chiesta il giudizio
Ha un risvolto pesante l’arresto per spaccio di sostanze stupefacenti eseguito dalla Squadra Mobile di Latina lo scorso 2 febbraio. A finire in manette quattro persone a Sabaudia con l’accusa di aver gestito una piazza di spaccio nella città delle Dune tra l’estate e l’autunno 2022.
Tra di loro, considerato il capo del sodalizio, il 39enne Paolo P. che, però, non ha solo questo di guaio con la giustizia. Infatti, secondo quanto riporta il Corriere della Sera edizione Roma, l’uomo è accusato dalla stessa Procura di Latina di aver maltrattato suo figlio. Per tale ragione è stato chiesto il rinvio a giudizio.
Secondo la ricostruzione della Procura pontina, il 39enne avrebbe utilizzato il figlio di 9 anni come bersaglio fisso o mobile per il tiro con la balestra. Parrebbe che il minore sia stato colpito anche qualche volta, con tutti i rischi del caso di un gioco pericoloso e sconcertante.
Il bambino, inoltre, sarebbe stato percosso anche con una cinta di cuoio e insultato con l’epiteto di “infame” per aver preferito di più la mamma al padre. La madre del bambino (ex compagna del 39enne) e il minore, parti offese, sono assistiti dall’associazione anti-violenza Bon’t Worry e dall’avvocatessa Licia D’Amico.
A denunciare tutto alla Polizia romana di San Basilio, è la madre del piccolo che, nel 2021, racconta tutto agli agenti del distretto. Successivamente, il minorenne, primo di altri tre fratellini, spiega e conferma quanto denunciato dalla madre agli inquirenti, ascoltato in modalità protetta. Il minorenne dice che il padre lo avrebbe messo più volte contro una parete per poi scagliare le frecce, sia quando il bambino è fermo, sia quando per paura si muove. L’unica “premura” sarebbe stata quella di mirare a gambe e ventre. Una situazione paradossale. E quando il piccolo, graffiato da qualche freccia, si lamenta e dice di voler stare con la madre, ecco scattare da parte del padre l’appellativo di “infame”.
Infine, nel racconto fatto agli inquirenti, il piccolo spiega che a casa del padre ha visto più volte “veleno per topi”. In realtà, si tratta di cocaina: la causa per cui, il padre, la scorsa settimana, è stato arrestato insieme a un sodale, alla nuova compagna e a sua madre.
L’uomo, per l’accusa di maltrattamenti, comparirà davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina il prossimo 1 marzo.