Eureka! Il Comune di Aprilia si è deciso: si costituirà parte civile nel processo Gangemi presso il Tribunale di Velletri che avrà inizio il 2 ottobre prossimo. Con una deliberazione di Giunta del 26 settembre, è stato nominato come procuratore speciale l’Avv. Prof. Giulio Vasaturo, legale esperto nell’attività di difesa delle parti civili in processi penali a carico di esponenti delle principali organizzazioni criminali di Roma e del Lazio (tra cui Alba Nuova, Mafia Capitale, Roxy Bar ed altri anche al Tribunale di Latina).
In un primo momento, il Comune apriliano, guidato da Antonio Terra, aveva espresso la propria contrarietà alla presenza dell’amministrazione tra le parti lese in questo procedimento penale, tra i cui capi di accusa degli imputati è stato riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso.
Dopo una Commissione comunale pressoché inutile svoltasi nel luglio scorso, tentennamenti, clamori a mezzo stampa, richieste di pareri all’avvocatura comunale, accuse e contro accuse, e persino il rimandare la decisione ad un’altra Commissione (ma la competenza è ed è sempre stata della Giunta di Terra), ecco arrivare la decisione della costituzione di parte civile, dopo che il Comune di Pomezia (gemello in questa vicenda poiché uno dei due imprenditori minacciati dai Gangemi è di Torvajanica) aveva preceduto l’ente di Aprilia senza troppe discussioni e meline.
A sollecitare sin dal principio una reazione del Sindaco Terra sono state due associazioni, “Reti di Giustizia – Il sociale contro le mafie” e “La Frusta Politica e Cultura“, le quali dall’estate appena trascorsa avevano avanzato motivazioni per cui il Comune di Aprilia avrebbe dovuto fare la propria parte partecipando al processo.
Latina Tu aveva parlato di questa vicenda il 19 luglio con un approfondimento circa il peso della famiglia Gangemi nel territorio tra Pomezia, Ardea ed Aprilia. Famiglia, quella calabrese dei Gangemi, che ha attecchito nell’area tra Roma e Latina, e in questo procedimento vede due Gangemi, Sergio e Giampiero, insieme a Patrizio Forniti di Anzio e Mirko Morgani proprio di Aprilia, imputati di aver vessato alcuni imprenditori con pretese estorsive. Secondo la magistratura, il volume delle estorsioni è arrivato fino a 25 milioni di euro partendo da un prestito di 13 milioni (gli imprenditori avrebbero pagato, alla fine, 17 milioni con una serie infinita di “rate” mensili di 300.000 euro). Proprio i colpi di mitra esplosi contro le case dei due imprenditori il 31 luglio 2016 (episodio sfociato nell’arresto del 18 maggio del 2018), due bombe fatte esplodere in giardino, minacce et similia sarebbero la testimonianza della ferocia con cui la consorteria ha terrorizzato e intimorito le famiglie degli imprenditori locali, tenendoli sotto schiaffo, a tal punto che uno dei due, alla fine, ha deciso di fuggire all’estero.
La presenza del Comune tra le parti civili nel processo del 2 ottobre prossimo è importante in quanto, come detto da più parti, gli imputati a giudizio e gli atti da essi compiuti hanno leso in maniera tangibile l’immagine della località del nord pontino, esponendo alcuni cittadini a minacce e intimidazioni tipiche di logiche da criminalità non comune.
Se non è questa una lesione dei diritti di una comunità…