Il candidato sindaco di Nettuno per il centrodestra Daniele Maggiore denuncia illazioni nei sui confronti e rispolvera una storia che lo ha coinvolto 16 anni fa
“Buongiorno a tutti. Come avrete capito in questa breve ma intensa campagna elettorale, sono una persona non politica, con estremo rispetto per tutti, cerco sempre di dividere la vicende personali da quelle strettamente politiche, ma mi rendo conto che non tutti sono come me. Da alcuni giorni sono oggetto di illazioni personali che non mi sarei mai aspettato. Per questo motivo nei prossimi giorni aprirò una finestra pubblica sulla mia vita privata, non avendo nulla da nascondere. Vi racconterò alcune fasi della mia storia personale che, anche se sto cercando da tempo di dimenticare, serviranno a farmi conoscere dalla mia gente, dalla Comunità a cui mi sento di appartenere da sempre e dove sono tornato dopo aver fatto l’emigrato forzatamente, in quanto la mia eccellenza professionale, ottenuta con tanti studi e sacrifici, in Italia in quel periodo non trovava spazio. Quindi a presto”.
Maggiore, di professione medico, si giocherà la vittoria come sindaco di Nettuno i prossimi 1 e 2 dicembre, avendo ottenuto il 29,84%. Il suo sfidante, Nicola Burrini, candidato sindaco del centrosinistra con Partito democratico e due liste civiche, ha ottenuto circa il 28%.
Ma a cosa si riferisce Maggiore quando parla di alcune fasi della sua storia personale? Maggiore, medico chirurgo presso la clinica Ginevra Permance de Vermont in Svizzera, fu arrestato a dicembre del 2007 perché accusato di una truffa e falso alla “Casa dei Malati”. Arrestata insieme a lui anche la moglie, Saskia Howald Maggiore, di professione infermiera. Entrambi furono sospesi dalla propria professione dal Dipartimento sanitario svizzero.
A raccontare della vicenda, da cui è uscito intonso e come lui la moglie, è stato proprio Maggiore, scarcerato dopo 60 giorni, in una intervista in Svizzera nel 2008.
“Ho passato questo periodo in una cella di quattro metri per due, per 23 ore al giorno, con un lavandino senza acqua calda come se fossi il peggiore dei criminali. Vengo sospettato di truffa alle casse malati per una somma ancora non definita. Come è nella mia indole mi sono messo a disposizione per collaborare in modo da evidenziare con le istituzioni eventuali irregolarità a me additabili. Dopo una serie di incontri con il gruppo finanziario del Ministero Pubblico, non avendo trovato ciò che credevamo di trovare, hanno voluto continuare da soli. Questa situazione è stata il risultato di una volontà precisa troppo mirata sulla persona e non sul fatto contestato. Un testimone molto attendibile mi ha riferito che, nel dicembre 2004, un personaggio di un preciso partito politico ticinese, colloquiando con un componente delle Casse Malati affermava: “Il Dottor Maggiore e la moglie hanno aperto uno Spitex, bisogna abbatterli”.
Nel marzo del 2006 uno Spitex concorrente invitò un sindacato facente capo ad un partito politico ad occuparsi di noi e questo sindacato invitò la TSI a proporre una trasmissione televisiva per metterci in cattiva luce. Da questa nacque Falò, con uno spazio intero contro di noi. In questa ultima occasione che mi vede protagonista sullo scenario del tribunale, Aidomed Sa, la società di mia proprietà, ha suscitato un interesse eccessivo alla propria cessazione di attività anche da parte del Ministero Pubblico, prerogativa che compete ad altre istanze. È chiaro l’interesse troppo marcato sulla mia persona, a voler abbattere i miei affetti, le mie società, la mia professionalità, la mia rispettabilità. E proprio per questo interesse e queste vessazioni vissute nell’arco di tempo di molti anni, che ho preso la decisione di lasciare il Canton Ticino in modo da poter tranquillizzare chi mi voleva a tutti i costi fuori gioco”.