I RIFIUTI INDIFFERENZIATI FORMIANI CONFERITI IN CIOCIARIA, INSORGE L’OPPOSIZIONE

In Commissione Ambiente a Formia, l’amministratore unico di FRZ annuncia il conferimento dei rifiuti alla Saf Spa di Colfelice

Una decisione che fa discutere e qualcuno comincia a domandarsi se il passaggio diretto dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati formiani dal conferimento alla Csa di Castelforte all’impianto in provincia di Frosinone sia a norma di legge.

I rifiuti dell’indifferenziato dei Comuni di Formia e Ventotene, che dipendono entrambi dalla gestione della Formia Rifiuti Zero, guidata dall’amministratore unico Raffaele Rizzo, sono stati conferiti fino ad aprile all’impianto di Castelforte, gestito dalla Centro Servizi Ambienti srl (Csa). La società è interamente privata, a differenza della Saf Spa di Colfelice che è partecipata dai Comuni ciociari e dalla Provincia di Frosinone. Privato contro pubblico, questa è stata una delle ragioni addotte dall’amministratore unico Rizzo in Commissione, sebbene, a norma di legge regionale, non sarebbe una giustificazione bastevole.

Spostare il conferimento dell’indifferenziato a una tariffa di oltre 200 euro a tonnellata fuori provincia potrebbe infatti cozzare con il principio di prossimità stabilito dalle norme: ossia, conferire rifiuti nell’impianto più vicino.

A domandarsi se “si viaggia nella giusta direzione”, è stata la consigliera comunale d’opposizione Paola Villa e la collega di minoranza, Imma Arnone.

In particolare, quest’ultima ha sottolineato che “In barba alle direttive regionali che sancisce il conferimento dei rifiuti, secco residuo, a strutture di prossimità e il mantenimento dell’ambito provinciale (ATO), l’ultima decisione dell’AU della Formia Rifiuti Zero, di lasciare la TM CSA di Castelforte e rivolgersi per il conferimento alla CSA di Colfelice (FR) senza una determina di affidamento, ancora non vi è traccia sul sito (e non una di revoca del precedente), ma già iniziato il nuovo tragitto per i nostri rifiuti, ricordo 58 km per Colfelice e 23 km per Castelforte”.

“Mi chiedo – continua Arnone – ma la regione è stata messa al corrente delle nuove decisioni? Il Dott. Rizzo dice che ha avuto il confronte dei soci in un’Assemblea: siamo sicuri che questa scelta non sarà un boomerang per il nostro Ente? Forse si sta sperperando denaro, già si è visto attraverso l’affidamento della redazione del piano industriale a terzi, millantando una sua non adeguata qualifica professionale. Ricordo che nel 2019 fu redatto dall’allora amministratore unico Raphael Rossi, altri soldi buttati al vento dall’attuale Amministratore? Forse si vuole male impiegare le somme liberate dal mutuo in scadenza dei mezzi, invece di dirottarle sul miglioramento della società ed a vantaggio dei cittadini”.

E intanto da Castelforte, è probabile che qualcosa si muoverà. È difficile pensare che il management della Csa stia con le mani in mano e accetti di essere stato escluso dalla lavorazione dell’indifferenziato do un comune grande come quello formiano. Che sia l’inizio di un contenzioso? Pare proprio di sì perché la Csa di Castelforte ha inviato un esposto all’attenzione della autorità competenze e dandone comunicazione anche al Comune, alla stessa FRZ e alla Regione Lazio.

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