I CHIOSCHI DI SABAUDIA SALVANO LA STAGIONE: SÌ A OMBRELLONI E LETTINI DAL CONSIGLIO DI STATO

Decadenza delle autorizzazioni dei chioschi sul lungomare di Sabaudia: il Consiglio di Stato dà ragione ai privati. Stagione salva

Sette ordinanze del Consiglio di Stato consentono ad altrettanti chioschi sul lungomare di Sabaudia di riprendere in pieno le attività. La stagione è salva. Da ieri, 16 luglio, ossia da quando Palazzo Spada ha disposto le ordinanze, i sette chioschi che si trovano sul lungomare della città delle dune potranno anche svolgere l’attività di noleggio ombrelloni, bloccata dall’ordinanza del Tribunale amministrativo di Latina.

Un passo indietro per capire la vicenda che ha visto contrapposti le sette attività private e il Comune di Sabaudia. A maggio scorso, infatti, il Tar di Latina aveva accolto, tramite decreto del Presidente Riccardo Savoia, la richiesta di sospendere il provvedimento del Comune di Sabaudia presentata dai sette chioschi contro il provvedimento dell’ente che aveva fatto decadere l’autorizzazione per le strutture sul lungomare di Sabaudia, tra la Bufalara fino alla zona di Torre Paola. Il provvedimento comunale che revocava, ad aprile scoso, le autorizzazioni a sette chioschi (sui sedici totali) nasceva dalle segnalazioni della Guardia Costiera che contestava il posizionamento di ombrelloni e lettini prima della presenza dei clienti.

Un mese dopo, il Tar, dopo la discussione avvenuta il 19 giugno, ha accolto la sospensiva cautelare del provvedimento, rinviando la discussione nel merito a novembre. La stagione per i chioschi era salva, sebbene le attività non potevano praticare il noleggio di ombrelloni e lettini.

Seconda quanto stabilito dall’ordinanza del Tar, infatti, “in ragione della opportunità di bilanciare i contrapposti interessi anche in relazione alla circostanza che parte ricorrente svolge un’attività di assistenza ai bagnanti che risponde a un interesse pubblico, appare ragionevole accogliere la domanda di tutela cautelare limitatamente al mantenimento del manufatto e alle attività connesse, con esclusione però delle attività di noleggio di ombrelloni ai bagnanti”.

Le attività dei sette gestori consorziati, allo stato, potevano aprire, ma con la forte limitazione del noleggio di ombrelloni. Uno stato delle cose che ha generato parecchie lamentele anche dagli stessi utenti, come ad esempio i cittadini che hanno le seconde case a Sabaudia e che si sono visti togliere la possibilità di andare al mare nei luoghi dove erano abituati da anni.

Le ragione dei provvedimento stava nella circostanza per cui le sette attività avrebbero esercitato non correttamente il cosiddetto pre-posizionamento di sdraie e ombrelloni che, invece, dovrebbero essere apposti solo se si è in presenza di clienti che lo richiedono, a differenza degli stabilimenti balneari che pagano una concessione balneare.

Il Consiglio di Stato, però, ha dato ragione ai sette chioschi che, assistiti dagli avvocati Chiara De Simone e Piero Sandulli, hanno ricorso contro il comune di Sabaudia e nei confronti della Regione Lazio per riformare la sentenza del Tar di giugno considerata monca: sì alle attività del chiosco in sé, no al noleggio ombrelloni e lettini.

I ricorrenti hanno mosso un appello cautelare proprio nella parte in cui ha escluso dalla cautela concessa l’attività di noleggio degli ombrelloni ai bagnanti prevista dalle autorizzazioni. Esclusione che comprende, però, un effetto collaterale pericoloso: l’assenza dell’assistenza bagnanti.

Nell’ordinanza del Consiglio di Stato, i giudici ricordano che la “parte appellante ha prospettato sotto plurimi profili l’irreparabilità del danno atteso che l’asserita insostenibilità della gestione in base all’assetto di interessi delineato dall’ordinanza appellata rende concreto il rischio di totale chiusura dell’attività svolta sull’arenile, con gravi ed esiziali pregiudizi per l’utenza, che rimarrebbe sguarnita dei servizi essenziali finora garantiti dai titolari delle autorizzazioni”.

Ad ogni modo, “la stagione balneare è in pieno corso” e “occorre assicurare la regolare prestazione dell’attività di assistenza ai bagnanti che risponde a un interesse generale di tutela della pubblica incolumità e di sicurezza della balneazione, sicché, nel contemperamento degli interessi coinvolti, è ragionevole allo stato accogliere l’appello cautelare consentendo lo svolgimento della intera attività, inclusa quella di noleggio degli ombrelloni ai bagnanti“.

L’attività dei sette chioschi potrà essere esercitata “fino alla conclusione della stagione balneare”. Il prossimo appuntamento sarà per il 20 novembre quando al Tar ci sarà l’udienza di merito per stabilire, una volta per tutte, se i gestori hanno diritto a praticare la loro attività sul lungomare di Sabaudia.

Al momento, la stagione è salva e può continuare.

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