Il tavolo tecnico istituito dalla Presidenza del Consiglio cerca di dare una mano ai balneari: le spiagge libere non sarebbero una risorsa scarsa
Un aiuto anche alle amministrazioni costiere pontine arriva da Roma. Si è concluso infatti il lavoro del tavolo tecnico istituito a maggio scorso presso la Presidenza del Consiglio per valutare i criteri finalizzati a determinare la sussistenza o meno della scarsità della risorsa naturale disponibile. La scarsità farebbe applicare la direttiva Bolkestein alle concessioni balneari. E secondo il tavolo tecnico “solo” il 33% circa delle aree demaniali delle coste, un terzo del totale, è in concessione. Il 67% delle coste italiane, invece, risulta libero. Da qui l’assunto che non vi è scarsità di risorse.
Un dato che comunque cozza con le regole dell’Unione Europea che obbliga a nuove gare d’appalto per le concessioni e con la nota sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito la deadline al 31 dicembre 2023, dopo la quale si dovrà procedere a mettere in palio i tratti di spiaggia ambiti. Come noto il decreto Milleproroghe, con l’avallo del Governo Meloni, da sempre vicino ai balneari così come tutto il centrodestra, ha disposto le nuove gare successivamente al 2024.
Ad agosto, ad esempio, a Latina, l’attuale amministrazione Celentano ha sì ritirato una consulenza legale affidata a uno studio legale romano per le concessioni balneari, in realtà l’ha semplicemente dirottata per Rio Martino e congelata per le spiagge. La partita pesa molto, senza contare che, sempre nel capoluogo, l’assessore alla Marina, Gianluca Di Cocco, è sicuramente in una posizione conflittuale, avendo da sempre in gestione una delle attività sul lungomare di Latina.
Al di là di questo, le nuove concessioni balneari costituiscono un fastidio per tutte le amministrazioni, spesso pressate da sindacati e operatori balneari, molto uniti tra di loro. Ne è prova, peraltro, ciò che successo all’ex Sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, che per accontentare le richieste di alcuni balneari si è ritrovata sul groppone un arresto roboante che ha fatto cadere la sua Giunta e un relativo processo molto spinoso davanti al collegio penale del Tribunale di Latina.