Confermato il sequestro dell’hotel Grotta di Tiberio. Intanto i legali della Chinappi hanno presentato un nuovo ricorso al Tar
Dopo la convalida del sequestro dell’hotel Grotta di Tiberio, stabilita dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, è arrivata anche la pronuncia del Tribunale del Riesame di Latina a cui si era rivolto al società che gestisce l’hotel Grotta di Tiberio contro l’atto con cui a fine giugno i Carabinieri del Nipaaf, su disposizione del sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, avevano sequestrato l’albergo del suocero del sindaco di Sperlonga, Armando Cusani.
Il Tribunale del Riesame di Latina ha, infatti, respinto l’istanza presentata dai privati giudicando il ricorso inammissibile e condannando il ricorrente al pagamento delle spese.
I legali della Chinappi, peraltro, avevamo tentato di bloccare il sequestro dell’hotel disposto dalla Procura rivolgendosi anche al Consiglio di Stato il quale ha respinto l’istanza, dichiarandosi incompetente trattandosi di materia penale. Il sequestro era rivolto non alla Chinappi, ma alla nuova società Meraki srl costituita qualche settimana fa e che formalmente gestisce il bene. La Meraki peraltro vede come soci una persona vicina a un ex esponente politico legato al sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, e la figlia di quest’ultimo.
Ieri, 23 luglio, invece, è andato in scena l’ennesimo tentativo della difesa della Chinappi Aldo Erasmo & c Sas” che, tramite gli avvocati Celotto e Zaza D’Aulisio, ha presentato una istanza di revocazione allo stesso Consiglio di Stato contro la sentenza che ne certifica l’abuso.
Solo un particolare dell’ennesimo tentativo della difesa della Chinappi di posticipare l’abbattimento dell’albergo o l’acquisizione al patrimonio del Comune di Sperlonga. Palazzo Spada, infatti, è stato netto con la proprietà, scrivendo nell’ordinanza che “il lamentato danno economico non è eccezionale, bensì preventivabile e derivante dalla condotta imprudente dell’istante la quale, a fronte di provvedimenti amministrativi repressivi mai sospesi, avrebbe dovuto adeguarsi spontaneamente a tali atti, provvedendo alla demolizione dell’opera edilizia e cessando – come ineludibile conseguenza della demolizione – la sua attività economica, peraltro già compromessa in precedenza a causa dei quasi 6 anni di sequestro preventivo“.
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Al contempo, l’ordine di sequestro, in ottica confisca, è stato disposto per la struttura alberghiera in merito all’inottemperanza all’ordine di demolizione stabilito dallo stesso Comune di Sperlonga a maggio 2022, da cui discende la battaglia amministrativa che ha visto soccombente la proprietà sia al Tar che al Consiglio di Stato.
I Carabinieri del Nipaaf hanno dato seguito all’ordine di sequestro dell’hotel. Nominato un custode giudiziario nella persona del vice sindaco Lorena Cogodda, dal momento che, per ovvi motivi, il sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, non poteva essere nominato. Come noto, l’esponente politico è genero di Erasmo Chinappi, il proprietario della struttura.
L’immobile è stato precedentemente oggetto di sequestro preventivo penale per quasi sei anni, dal 4 giugno 2014 sino all’emissione della sentenza del Tribunale di Latina nel marzo/aprile 2020 con cui il sindaco di Sperlonga Armando Cusani guadagnò la prescrizione. Un tempo, infatti, lo stesso Sindaco era comproprietario dell’hotel che campeggia su Sperlonga: vendette il bene, che è rimasto nelle mani del suocero, per una somma irrisoria di circa 2500 euro.
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