HOTEL DEL LA VILLE, SINDACA ORDINA ALLA PROPRIETÀ SGOMBERO E MESSA IN SICUREZZA

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Hotel de La Ville
Hotel de La Ville (il rogo di febbraio 2023)

Ex Hotel de La Ville a Latina, il sindaco ordina alla proprietà la messa in sicurezza della struttura preda di pregiudicati e senza tetto

Dopo quattro roghi in pochi mesi e una situazione ormai degradata, il Sindaco di Latina, Matilde Celentano, intima, tramite un’ordinanza disposta oggi, 27 luglio, la messa in sicurezza alla proprietà dell’ex hotel, un tempo albergo molto frequentato nel capoluogo di provincia.

L’ultimo rogo nella struttura di Via Scaravelli è dello scorso 10 giugno, mentre il terzo incendio era divampato quattro giorni prima: nella notte del 6 giugno. Il primo degli episodi, invece, a novembre 2022, mentre il secondo è avvenuto a febbraio 2023.

A marzo 2020, il Comune di Latina aveva disposto un’ordinanza ad hoc con cui si intimava al titolare del noto hotel di provvedere alla chiusura con effetto immediato dell’attività alberghiera. Due i controlli che sancirono la chiusura della struttura. Il 2 marzo 2020, i Carabinieri Nas, infatti, avevano comunicato al Comune di aver effettuato una visita per cui era “stato rilevato, tra l’altro, che l’albergo è risultato non essere in possesso di titolo autorizzativo per l’attività espletata, né del previsto certificato antincendio“; al contempo, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Latina avvertiva riguardo alla scaduta validità della Scia.

I Vigili del Fuoco, dopo aver effettuato una visita Tecnica di Prevenzione Incendi, avevano stilato una nota protocollata al Comune in cui rilevano ben dieci punti critici che portarono poi all’avvenuta decisione di chiedere all’Ente di chiudere la struttura. In sostanza, all’Hotel de La Ville mancavano, secondo i Vigili del Fuoco, alcune necessarie misure che servono nel caso si verificasse un incendio come, ad esempio, porte specifiche a protezioni dei piani o necessari requisiti di resistenza al fuoco. E ancora: assenza di serrande tagliafuoco, piani interrati senza compartimentazione, pianerottoli dei gradini “con poca pedata” che riducono la larghezza della via di esodo.

Ora, dopo il quarto incendio del 10 giugno, alla fine dello stesso mese, il 30 giugno, il Comando della Compagnia Carabinieri di Latina, a seguito dei continui interventi da parte dei Vigili del Fuoco di Latina in Via Scaravelli, ha trasmesso una nota al Comune. “Lo stabile dell’ex Hotel De La Ville, ormai in disuso, – scrivono i militari dell’Arma – è da tempo meta di persone senza fissa dimora, soprattutto extracomunitari, che avendo facile accesso vi si introducono arrecando danni alla struttura e grave pericolo per la sicurezza della collettività, visti anche i vari e recenti incendi di natura dolosa. Ciò premesso – concludeva la nota – si voglia intimare, con apposita ordinanza, al proprietario dell’Immobile di adottare ogni utile accorgimento di messa in sicurezza della struttura al fine di impedirne il facile accesso”.

Uno stabile che rappresenta un vero pericolo per l’incolumità delle persone, tanto che il Sindaco di Latina ha emesso un’ordinanza nei confronti del PARK HOTEL SERVICES SRL, vale a dire la società che gestisce il noto Park Hotel e che detiene la proprietà dell’ex hotel de La Ville. Per inciso, la rappresentante legale dell’hotel è l’ex assessore alle attività produttive Simona Lepori nella Giunta Coletta.

L’ordinanza sindacale intima alla società di Lepori diverse azioni da mettere in campo: messa in sicurezza dell’intero immobile; immediato sgombero di eventuali occupanti senza fissa dimora entro sette giorni; interdizione degli accessi dell’intero immobile ad estranei; esecuzione immediata dei lavori ritenuti urgenti ed indifferibili per la eliminazione del pericolo; eliminazione di eventuali ulteriori condizioni potenzialmente dannose, direttamente e/o indirettamente connesse alla situazione dello stato evidenziato in oggetto, che possano rappresentare pericolo per persone o cose o possano essere di pericolo per la pubblica incolumità; presentazione al Suap, nel termine massimo di trenta giorni di una
relazione descrittiva dell’intervento effettuato.

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