GLOBO/SERANFLEX: COMUNE DI LATINA PARTE CIVILE AL PROCESSO PER LOTTIZZAZIONE ABUSIVA

tribunale

Globo/Seranflex: il Comune di Latina si è costituito parte civile nella prima udienza sulla lottizzazione abusiva contestata a 10 persone per il centro commerciale

Secondo gli inquirenti, gli imputati avrebbero trasformato un’area agro-artigianale in un’area commerciale compresa di parcheggio, cambiandone la destinazione d’uso. Tutto nasce con un permesso a costruire risalente al 2003, per cui è l’ex dirigente dell’Urbanistica Ventura Monti (coinvolto anche nel processo “Olimpia” come l’altro imputato Luca Baldini) è accusato di aver autorizzato la sanatoria del mutamento di destinazione d’uso dell’opificio ex Seranflex (una fabbrica di serramenti), per il permesso a costruire del 2009, con cui si autorizzava la demolizione e la ricostruzione dell’opificio con destinazione totalmente commerciale, e per la variante con cui si autorizzava l’accorpamento di tale immobile a un altro che aveva destinazione residenziale, ubicato nelle vicinanze, oltre che per il via libera ad aree destinate a parcheggio in zona agricola non coperte dalla sanatoria: un intervento autorizzato in contrasto con il Piano regolatore e con la normativa regionale.

A giudizio sono in dieci – erano undici prima della morte dell’imprenditore Giancarlo Piattella avvenuta a febbraio 2020: Piero Piattella, l’architetto Luca Baldini che si era occupato per conto del Comune della sanatoria che costituisce il perno su cui ruota tutta l’indagine, l’ex dirigente del Comune di Latina Ventura Monti, l’imprenditore Roberto Bianconi, l’amministratore della società Cosmo srl Nicola Di Nicola, la progettista Fiorella AbbendaPatrizia MarchettoLuigi Paolelli, Stefano Gargano e Giovanni Passariello.

Oggi, alla prima udienza, il Comune di Latina si è costituto parte civile con l’avvocato dell’Ente di Piazza del Popolo Cinzia Mentullo. I reati contestati, a vario titolo, sono lottizzazione abusiva, violazione di una serie di norme urbanistiche e il falso ideologico.

Il processo che riprenderà il prossimo 5 maggio vede già in sé i reati “urbanistico-edilizi” quasi prescritti.

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