GIUDICE DI PACE DI TERRACINA: “STESSA DERIVA DI LATINA”

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Ufficio del Giudice di Pace di Terracina, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati Giacomo Mignano denuncia il disagio e scrive ai Sindaci di Terracina e San Felice Circeo, Roberta Tintari e Giuseppe Schiboni

Non bastava la situazione di disagio cronico all’Ufficio del Giudice di Pace di Latina finito sulla scrivania del Ministero della Giustizia senza che, per il momento, si siano visti provvedimenti.

Il Presidente degli Avvocati pontini ha preso carta e penna e ha scritto ai primi cittadini di San Felice e Terracina denunciando le criticità non meno gravi dell’Ufficio del Giudice di Pace di Terracina, parlando di “estremo disagio che vive l’Avvocatura e tutta l’utenza, in generale”

“L’ormai cronica insufficienza del personale addetto a tale presidio – incalza Mignano -, rispetto a quelle che sono le previsioni contenute nella sua dotazione organica, rischiano di compromettere la funzionalità del medesimo. Certo non siamo, al livello dell’ormai patologica situazione di Latina, ma Vi posso assicurare che la deriva è la medesima, e continuando di questo passo, tali “inarrivabili” livelli, potranno essere raggiunti, con buona pace per le Vs. comunità”.

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“Sono ormai quotidiane le segnalazioni che pervengono allo scrivente Ordine da parte di Associazioni e Colleghi che denunciano il mal funzionamento dell’Ufficio ed i sempre più gravi ritardi registrati dallo stesso nello svolgimento dei più elementari servizi. Tutti gli adempimenti di cancelleria dall’inoltro del più semplice avviso alla pubblicazione dei vari provvedimenti avviene in tempi biblici, appesantendo oltre modo l’attività giurisdizionale ed il suo conseguente funzionamento. Inutile dire che tali non giustificabili ritardi dilatano oltre modo, i già lentissimi tempi della giustizia.
Ciò non bastasse gravissime criticità presenta, inoltre, il servizio che si occupa della liquidazione delle parcelle dei difensori di ufficio e delle parti ammesse al Patrocinio a spese dello Stato”.

“Non va sottaciuto che detti istituti stanno assumendo una importanza sempre più strategica nella dinamica del processo del secondo millennio, anche alla luce della grave situazione economica che sta investendo il Paese.
L’incremento del numero di coloro che fanno ricorso ai predetti è esponenziale ed il servizio impone risposte certe e celeri che l’Ufficio, così come attualmente è organizzato, non è nelle condizioni di assicurare. Detta conclamata inefficienza rischia di rendere inoperativo, tale strategico strumento di civiltà giuridica, impedendo alle fasce più deboli della collettività ed agli ultimi di avere quel giusto processo che la Costituzione garantisce loro.
Non vi è dubbio che tale inconfutabile mal funzionamento produce notevoli riflessi negativi non solo sulla classe forense ma sull’intero tessuto economico e sociale del territorio”.

“Vi ricordo – continua Mignano rivolto ai sindaci -, come, peraltro, ci segnala sovente Bruxelles, che una giustizia che funziona, oltre ad assicurare un notevole ordine sociale, è in grado di far lievitare almeno del 2,8% il PIL di un determinato territorio, valore non di poco conto se si considera il grave periodo di crisi che stiamo vivendo. Giova, inoltre, evidenziare, che l’Ufficio del Giudice di Pace, secondo i principi che hanno condotto alla sua istituzione, è nato quale presidio di giustizia di prossimità, al fine di garantire una risposta rapida alle esigenze più semplici della collettività rappresentata. Ebbene quello di Terracina, non può assolutamente ritenersi, al momento, in linea con detti obiettivi, ed il perdurare di tale situazione di evidente crisi, nel medio periodo, rischia di compromettere la sua stessa permanenza in vita”.

“Non possiamo non dirci che esiste una sempre più forte corrente di pensiero a Roma che incede per la chiusura di tutte quelle sedi di tale Ufficio non coincidenti con quelle di Tribunale, quale è, per l’appunto Terracina, che non assicurino un compiuto servizio. Una evenienza questa assolutamente da scongiurare. Inutile dire che una simile opzione oltre ad avere una gravissima ricaduta sul territorio, rappresenterebbe una sconfitta per lo stesso e per le Vs. Amministrazioni”.

“Nel condividere ed apprezzare le preziose iniziative assunte dall’Associazione Forense Terracina intese a superare tale critica situazione e nel prendere atto della disponibilità prestata dal Comune di San Felice Circeo, al fine di addivenire ad una gestione associata dell’Ufficio Giudiziario, auspico – conclude Mignano – un pronto intervento da parte delle Amministrazioni interessate, idoneo alla risoluzione delle gravi problematiche sopra esposte, onde non assistere all’ennesima morte annunciata, che la nostra Comunità assolutamente non merita”.

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