Il Tribunale del Riesame ha deciso: Gina Cetrone rimane in carcere così come l’ex marito Umberto Pagliaroli e gli altri tre accusati nell’operazione Scheggia
Nella tarda mattina di oggi, i giudici del Riesame non hanno accolto le tesi difensive dei legali degli accusati che, il 29 gennaio, sono finiti in carcere in seguito all’operazione Scheggia, un procedimento che scaturisce da risultanze investigative e dalle dichiarazioni dei due collaboratori di giustizia, ex affiliati al clan Di Silvio, Renato Pugliese e Agostino Riccardo.
Accusati, a vario titolo, di alcuni episodi di estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di un imprenditore e un concorrente (oltre che ad alcune vicende nell’ambito della campagna elettorale alle amministrative di Terracina nel 2016), Gina Cetrone, che aveva negato ogni accusa e che sosteneva di avere al massimo esercitato arbitrariamente le proprie ragioni, resta in carcere (Rebibbia), così come Pagliaroli e i Di Silvio: Armando e i figli Samuele e Gianluca (i due sono già condannati in primo grado nel processo Alba Pontina), pur accusati in questo procedimento, sono già in carcere per misure o condanne derivati da altri episodi criminosi.
Le motivazioni della decisione del collegio dei giudici saranno messe a disposizione tra 45 giorni. I legali di Cetrone (Magnarelli), Pagliaroli (Gallinelli) e dei tre Di Silvio (Palmieri) valuteranno così se ricorrere in Cassazione.