Bando di gara deserto per la realizzazione di un impianto di cremazione in zona Sant’Angelo a Gaeta. Partito Comunista Sezione Mandolesi: “Il “giardino della cremazione” non dà frutti. Gara deserta e prima vittoria dei cittadini”
LA NOTA – È oramai notizia ufficiale. Il porto delle nebbie del Comune ad Amministrazione Mitrano ha fatto finalmente trapelare tramite l’altrettanto poco trasparente sito comunale che il famigerato bando di gara per la realizzazione di un impianto di cremazione in zona Sant’Angelo a Gaeta è andato deserto.
Le varie vicissitudini attorno l’ennesimo tentativo di speculazione privata che l’Amministrazione vuole per oscuri motivi favorire avrà probabilmente indotto gli eventuali interessati a non presentare offerte per ora.
A dimostrazione ancora una volta che il coinvolgimento dei privati viene attuato come modello solo dove i profitti sono garantiti e gli oneri tutti a carico della collettività, come avviene per la rapace Acqualatina o per il furto del nuovo parcheggio del piazzale della ex stazione. Al contrario si mostra non praticabile ogni qual volta ci siano oneri, incertezze, complicazioni e contestazioni come in questo caso.
Ricordiamo come tale progetto sia stato portato avanti da Mitrano in accelerazione contro tutto e tutti, senza coinvolgimento neppure dei cittadini del posto direttamente interessati, giustamente adirati, e senza una seria analisi delle ricadute in termini economici, lavorativi, ambientali per la città. Questa per una località che meriterebbe ben altri piani di valorizzazione.
Ricordiamo a tal proposito pure la diffida della Provincia dal procedere alla realizzazione di tale bando rivolta al Comune di Gaeta, che invece a sua volta noncurante ha proceduto e non ha mai prodotto le integrazioni e documentazioni richieste su due aspetti indispensabili a norma di legge, ovvero le emissioni nell’atmosfera e gli eventuali scarichi di acque reflue.
Ricordiamo infine che i cittadini del luogo avevano già proceduto per vie legali contro il Comune e avviato pure una mobilitazione a partire da una petizione popolare sostenuta dal Partito Comunista. Siamo lieti in tal senso di aver dato un nostro forte contributo raccogliendo tante firme e sensibilizzando tanti cittadini a riguardo della questione.
Tanti hanno potuto comprendere come la dimensione di questo impianto crematorio fosse superiore alle necessità di questa zona e più funzionale invece alla realizzazione di profitti del gestore privato su larga scala a discapito del nostro territorio, producendo tra l’altro una occupazione bassissima e introiti ridicoli per il Comune. La cittadinanza ha potuto pure comprendere come si stesse cercando di eludere le norme sulla localizzazione degli impianti crematori all’interno delle aree cimiteriali sicure e distanti dai centri abitati, requisiti che questo progetto non aveva.
Nel frattempo abbiamo sentito le voci ingannevoli che escludevano oramai la possibilità della realizzazione del forno crematorio a Gaeta perché dopo vari tentativi è andato a “buon fine” un progetto simile a Fondi. Contro questa tesi ci sentiamo di dire che coloro che hanno forti interessi speculativi non guardano in faccia a niente e nessuno e di forni possono farne pure diversi nel giro di pochi chilometri incontrando amministratori complici.
Al contempo a chi reputa che le vie legali possono bastare per fermare una tale forte volontà di profitto, ricordiamo invece che un progetto economico e politico supportato da poteri forti può andare avanti con tempi molto più veloci di quelli giudiziari.
Ancora una volta tocca essere consapevoli del fatto che un progetto contro gli interessi collettivi incontra il più grosso ostacolo nella convinta volontà e mobilitazione dei cittadini di quella collettività colpita e nella solidarietà di chi abbraccia persino a distanza quella giusta causa comune.
Invitiamo i cittadini tutti quindi a non abbassare la guardia. Bene fanno ad essere contenti per questo primo risultato e l’apparente sconfitta dell’Amministrazione. Però devono sapere pure che una “cambiale elettorale” di solito va pagata e che quindi una Amministrazione in continuità con questa dopo le prossime elezioni cercherà di saldare l’impegno contratto.
Rinnoviamo quindi ancora una volta il nostro invito al Consiglio comunale tutto ad abbandonare definitivamente l’idea di questo progetto. Sappiano invece tutti che il Partito Comunista sarà ancora e sempre in prima linea a lottare e unire chi sceglie di non piegare la testa davanti a tali abusi ed approfittatori.