FRANE: LE GRADUATORIE REGIONALI ESCLUDONO I COMUNI PONTINI INDICATI DALLA STESSA REGIONE AL MINISTERO. LA LOGICA DEI BANDI CONTRO L’EMERGENZA IDROGEOLOGICA

pianostralcio2019
La mappatura del piano stralcio del Ministero dell'Ambiente risalente al 2 luglio 2019

Sono stati pubblicati ieri sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (BURL) gli elenchi dei comuni ammessi ai finanziamenti per interventi in materia di difesa del suolo, per un totale di oltre 12 milioni di euro e 42 comuni. Una buona notizia se non fosse che, accostando i vincitori pontini di ieri a un altro piano di interventi molto affine, ben più complesso e complessivo, riconducibile al Ministero dell’Ambiente, risultano esclusi dalle graduatorie regionali i comuni che la stessa Regione Lazio ha poi indicato, come priorità idrogeologiche, al dicastero retto da Sergio Costa. Una sorta di cortocircuito politico-amministrativo.

Ponza
Ponza

BANDI REGIONALI VINTI PUBBLICATI IERI DAL BURL – Per il bando pubblico relativo a interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, pubblicato lo scorso gennaio, saranno in tutto 15 le amministrazioni comunali di cui due della provincia di Latina: Configni, Greccio, Pontinia, Ponza, Bracciano, Castro Dei Volsci, Tivoli, Fiano Romano, Petrella Salto, Farnese, Poli, Ladispoli, Civitella D’Agliano, San Vito Romano e Fonte Nuova, tra cui verranno suddivisi circa 7,2 milioni di euro per opere destinate a esondazioni, alluvioni, dissesti di carattere torrentizio, frane e sprofondamenti. 

Ventotene
Ventotene

Pubblicata, sempre ieri, anche la graduatoria provvisoria dei 28 comuni finanziati per mettere in sicurezza versanti interessati da fenomeni franosi, compreso un unico comune pontino: Ascrea, San Biagio Saracinisco, Paganico Sabino, Civitella D’Agliano, Anticoli Corrado, Picinisco, Antrodoco, Capena, Latera, Onano, Contigliano, Ventotene, Arpino, Poggio San Lorenzo, Torri in Sabina, Sambuci, Cellere, Vallemaio, Vallerano, Camerata Nuova, Filettino, Roccantica, Collalto Sabino, Soriano nel Cimino, Gerano, Ferentino, Castel Gandolfo, Cervara di Roma), per un totale di 5 milioni di euro.

strada ceduta a La Ciana
Strada ceduta a La Ciana (Terracina)

Le determinazioni con gli elenchi dei comuni ammessi a finanziamento discendono dal programma regionale di interventi per la difesa del suolo e la sicurezza del territorio approvato nel dicembre 2018 dalla giunta Zingaretti. 

IL CORTOCIRCUITO TRA STATO E REGIONI – Eppure, come si accennava, c’è qualcosa che proprio non quadra in questi interventi: il programma regionale di interventi per la difesa del suolo succitato, infatti, non si adatta alle esigenze che la medesima Regione Lazio ha esplicitato in seguito al Ministero dell’Ambiente. Sia beninteso, non si mette in discussione la buona volontà degli amministratori che pare certa, e neanche le esigue risorse – se si dividessero equamente i primi finanziamenti pubblicati ieri sarebbero 480mila euro a Comune; se si applicasse lo stesso metodo alla seconda graduatoria provvisoria sarebbero circa 178mila euro per ciascuna amministrazione.
No, non è un problema di vil denaro, ma di strategia unitaria e di programmazione.

sergio costa
Il ministro dell’ambiente Sergio Costa

Ciò che non fa scopa con questi finanziamenti è che non collimano, almeno per quanto riguarda la provincia pontina, con il piano stralcio del Ministero dell’Ambiente licenziato il 2 luglio e firmato dal Ministro Sergio Costa. In quel piano vengono indicati al Ministero, le aree e i comuni che necessitano urgentemente dei primi interventi. Ma non ci sono né Ponza, Ventotene e Pontinia vincitrici ieri in Regione Lazio. E quel che più stupisce è che a indicare al Ministero i comuni che più di tutti rischiano il famigerato dissesto idrogeologico sono le Regioni stesse tramite le Conferenze dei servizi in cui hanno partecipato i Commissari per l’emergenza, i Commissari per il dissesto e le Autorità di bacino distrettuali. Per dire, la Conferenza dei servizi per il Lazio si è conclusa il 3 giugno e dal Piano Stralcio del Ministero, in cui si stanziano complessivamente 315 milioni di euro per finanziare progetti esecutivi di tutela del territorio dal dissesto idrogeologico, la Regione a guida Zingaretti ha ottenuto 22milioni e 745mila euro più spicci divisi per 35 interventi caratterizzati da urgenza e indifferibilità

Fiume Amaseno (Priverno)
Fiume Amaseno (Priverno)

Per quanto riguarda la provincia pontina, ci sono Bassiano per la “messa in sicurezza della strada di accesso al paese con la realizzazione di muri di sostegno”, per un importo di 493,867mila euro e 6 mesi di tempo per pubblicare il bando dei lavori; il cimitero di Prossedi con la “messa in sicurezza per il rischio idrogeologico”: importo di 277,770 euro (anche qui 6 mesi di tempo per la pubblicazione del bando); presenti poi vari comuni interessati dal fiume Amaseno per cui sono stati stanziati 750mila euro (6 mesi per il bando) da destinare ai lavori straordinari di manutenzione della arginature; diversi comuni pontini, poi, per il fiume Sisto, sempre come primo obiettivo le arginature: 800mila euro e un bando da pubblicare in sei mesi.

L’assessore regionale Mauro Alessandri

La lotta al dissesto idrogeologico sta procedendo secondo i programmi e nei tempi previsti” –  ha riferito ieri l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Tutela del territorio, Mobilità Mauro Alessandri Una Regione che funziona programma, finanzia e attua, garantendo ai territori tempi certi“. Ecco, appunto, la programmazione. Che sicuramente ci sarà stata, ma non la si vede chiaramente se si indicano alcuni Comuni come prioritari nella lotta alle frane al Ministero e poi si attua, nello stesso ambito, la logica del bando – tra l’altro escludendo taluni comuni in provincia pontina sia nel piano stralcio di Costa che nelle graduatorie regionali di ieri i quali, quanto a rischio, non ci capacitiamo come possano essere stati ignorati (Gaeta, il fiume Pontone, Terracina ecc.). 

Ma il punto politico-amministrativo è un altro: la Regione indica i luoghi più pericolosi al Ministero dell’Ambiente, e poi, come se la mano destra non sapesse il ruolo della sinistra, imbastisce bandi e graduatorie dove non tiene conto di tale pericolosità, privilegiando le dinamiche per cui chi arriva per primo e ha più risorse per vincere i finanziamenti li ottiene. E non che Ponza e Ventotente non avessero bisogno dei soldi regionali, ci mancherebbe. Anche se, a ben vedere, le due isole sono escluse nell’altro programma di stampo nazionale, perché nemmeno indicate dalla Regione Lazio via Conferenza dei Servizi nel Piano Stralcio presentato dal Ministro Costa. Un rebus, non c’è che dire.

età comunaleLa questione è che un finanziamento regionale con il quale si assegnano risorse per la difesa del suolo dei propri comuni non può essere suddiviso in base alla velocità di ogni singola amministrazione comunale nella presentazione della domanda. Questo perché trattandosi di un bando vengono premiate solo le domande più rapide e meglio confezionate, quando invece si sarebbero dovuti premiare quei territori che hanno presentato in passato e che tuttora presentano numerose criticità in tema di rischio franoso e idrogeologico.
Più programmazione, come dice nelle sue intenzioni l’assessore Alessandri, e meno logica da campanile. Almeno per il territorio a rischio che, fino a che non ci dicano che siamo tornati all’età comunale del Medioevo, è un problema di tutti senza distinzione di residenza e nascita. 

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