FORNO CREMATORIO DI FONDI, AZIONE: “SINDACO PROMETTE CHIUSURA, MA CI SONO VOLUTE 4MILA FIRME”

Forno crematorio a Fondi, Azione: “Sindaco ha dichiarato la chiusura del progetto. Ci sono volute 4mila firme”

Fondi in Azione prende atto delle parole del sindaco Maschietto che, nel consiglio comunale di giovedì 20 luglio, ha dichiarato solenne: “chiederemo sotto la tutela di un legale, la chiusura del progetto del Forno crematorio”.

“Ci son volute 4000 firme di cittadini consapevoli, manifestazioni, dibattiti infuocati (e crescente malcontento anche dei propri pasdaran in genere sempre allineati) per far fare dietrofront all’amministrazione. Siamo sicuri che ve la racconteranno in modo diverso, magari con qualche supercazzola di appigli tecnico giuridici, ma solo per giustificare anche alcuni interventi kamikaze, al limite del ridicolo, di alcuni di loro in consiglio comunale od in altre assise. Ma a noi importa il risultato.

Fondi in Azione ha evidenziato, sin dalla sua costituzione come gruppo politico a Fondi, l’opacità di questo progetto, opacità tale che gli stessi amministratori non avevano ben chiaro di cosa si stesse parlando. Un progetto mai pubblicizzato prima, di cui la maggioranza dei cittadini ignorava l’esistenza e di cui solo gli addetti ai lavori ne avevano conoscenza.
Dopo mesi di barricate inspiegabili e dopo una diffida al Comune di Fondi, finalmente questa Amministrazione si è piegata alla volontà dei cittadini.

Meglio tardi che mai, direbbe qualcuno, anche se il 10 marzo 2023, quando si discusse in Consiglio Comunale la mozione di autotutela proposta dalle opposizioni in merito al progetto, le ragioni addotte oggi per la revoca erano già conosciute da questa Amministrazione, e avrebbero rafforzato la mozione stessa. Ma sarebbe stata un’ammissione di colpa, un segnale di debolezza, e siamo dovuti arrivare a tal punto.
Sono state state necessarie una manifestazione pubblica in piazza contro il forno, a seguito di una distribuzione subdola di opuscoli dalla valenza pubblicitaria abbastanza discutibile, e soprattutto una diffida al Comune per far capire all’Amministrazione che non puoi vendere il ghiaccio agli eschimesi.
Ci si poteva muovere meglio.

Ora ci aspettiamo, anzi, come cittadini, pretendiamo un diverso atteggiamento da parte di questa Amministrazione: vorremmo che l’assordante silenzio ufficiale, condito da ironia da 4 soldi nelle retrovie, si trasformi in rispetto ed ascolto che a loro volta si traducano in trasparenza negli atti, in un diverso atteggiamento con risposte chiare quando si è chiamati in causa, nell’ascolto delle istanze dei cittadini.
Vorremmo inoltre ricordare a quegli Amministratori che in qualsiasi suggerimento/lamentela vedono il nemico e poi si trincerano dietro commenti banali come “comando io”, “ho vinto io”, “non capiscono nulla” etc. etc. che: sono pagati anche dalle nostre tasse, e non solo da quelle di chi li vota; che nel bilancio comunale ci sono i sacrifici e le tasse di TUTTI i cittadini, e non solo di quelli con cui si attovagliano; che quando “discrezionalmente” (per esser gentili) distribuiscono fondi su centri di spesa stanno utilizzando i soldi dei sacrifici di tutti i cittadini, che quando non restituiscono servizi degni di un paese civile è sacrosanto che chi PAGA i servizi stessi abbia il diritto di esser ascoltato e non derubricato solo come “oppositore politico” senza alcun confronto costruttivo.

Questa Amministrazione da diversi mesi ha superato la metà del suo mandato ed il bilancio non può certo definirsi lusinghiero, il caos sul forno crematorio ha evidenziato ancora più la mancanza di visione, quella mancanza lamentata proprio dal Senatore che fino ad ora ne è stato principale sponsor; la scadenza elettorale si sta avvicinando, i cittadini si organizzino in un modo o nell’altro per dare un’alternativa migliore. Noi di Fondi in Azione ci siamo e siamo aperti a qualsiasi confronto”.

Lo spiega, in una nota, Fondi in Azione.

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