FORMIA RIFIUTI ZERO: SE NE VA IACOMELLI. SUBENTRA RIZZO CHE NELLA VALLE DEL SACCO RITIRÒ LA CANDIDATURA COME DIRETTORE GENERALE

FRZ
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Aldo Iacomelli
Aldo Iacomelli

Saranno state le polemiche degli ultimi giorni in riferimento al suo passato, i tentennamenti e i pasticci di una procedura del concorso che ne ha viste di ogni, fatto sta che l’ingegnere chimico Aldo Iacomelli, primo nella graduatoria come direttore generale della società municipalizzata Formia Rifiuti Zero, si è dimesso.

In realtà, considerati i dubbi che aleggiavano su di lui – investito il controllo analogo per dirimere il suo passato alla Messina Servizi Bene Comune da dove era stato licenziato nello scorso dicembre -, come anticipato da Latina Tu l’ingegnere ci stava pensando a lasciare. E, probabilmente, avvertendo diffidenza da parte di società e socio unico (Comune di Formia), Iacomelli ha deciso di non accettare l’incarico che era ancora in bilico dal momento che l’amministratore unico della FRZ Raphael Rossi aveva interpellato i consulenti legali della società in house, sempre per comprendere come mai aveva subito l’allontanamento da due società (l’altra è la Aamps di Livorno) che come la Formia Rifiuti Zero si occupano di rifiuti.

Graduatoria-DG FRZ
Graduatoria-Direttore Generale FRZ

Al suo posto, subentra il secondo in graduatoria, il geologo Raffaele Rizzo, il cui nome, come gli altri, a differenza del vincitore Iacomelli, non era stato pubblicato lasciando solo il codice identificativo (alfanumerico) del classificato al concorso indetto dalla FRZ cui aveva partecipato. A meno di altri colpi di scena da non escludere visto come è andato il concorso fino ad ora, Rizzo è il nuovo direttore generale della Formia Rifiuti Zero. Non un tipo che le manda a dire Raffaele Rizzo che, oltre a vantare un curriculum in varie società di rifiuti con esperienze nella Valle del Sacco, in Campania, Sicilia, Polonia ecc., annovera anche una consulenza al Comune di Latina come co-progettista di impianto di compostaggio e termovalorizzatore a Borgo Montello. Da ultimo, è stato nominato a dicembre 2018 nella Commissione incendi e rifiuti dal Ministero dell’Interno.
È però dalla tristemente famigerata Valle del Sacco che viene la storia che, più di tutte, ha influenzato la carriera professionale recente di Rizzo. Il geologo, sempre nel dicembre scorso, tramite lettera pubblica di denuncia, espresse la sua delusione rispetto alla mancata trasparenza di un concorso per un posto, guarda il caso, proprio come Direttore Generale al Consorzio Minerva che si occupa di gestire i rifiuti per i Comuni romani di Colleferro, Labico, Genazzano, Carpineto, Gorga, Nemi e Gavignano. Le sue furono parole di fuoco contro il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, l’Assessore all’Ambiente Giulio Calamita e l’Amministratore Unico del Consorzio per un avviso pubblico che, in effetti, aveva visto per tre volte riaperti i termini di iscrizione. Un’anomalia condita da prove d’esame definite da Rizzo farsesche.

Raffaele Rizzo (foto da Frosinone Today)
Raffaele Rizzo (foto da Frosinone Today)

Mi sentivo pronto a mettere a disposizione del mio territorio le conoscenze e le idee formate e maturate in circa 30 anni di attività nel settore dei rifiuti. Dopo avere per anni affrontato situazioni molto difficili, come quella dell’emergenza in Campania, dove ho affiancato i Commissari come esperto e dopo aver anche ricoperto il ruolo di Direttore Generale in Consorzi di rilevanza regionale o prestato l’attività di esperto del Ministero Ambiente in seno all’albo gestori ambientali Sicilia – spiegava nell’epistola Rizzo – mi trovo a dover rinunciare alla partecipazione al bando per una situazione che reputo molto poco trasparente e gestita in modo a dir poco dilettantesco e per molti versi scorretto e irrispettoso dei professionisti che partecipano come candidati…Da quando pratico la professione non ho mai visto un avviso o bando venir riaperti, dopo la scadenza, per ben 3 volte, senza motivazione, e addirittura l’ultima volta dopo che erano stati svolti i colloqui ed erano state richieste relazioni di tipo tecnico ai candidati…Il colloquio è stata una sorta di farsa in cui l’Amministratore Unico chiaramente non competente di gestione rifiuti delegava a fare domande l’assessore Calamita che più che far domande tecniche sembrava volersi far spiegare alcuni aspetti gestionali essendo lui stesso assolutamente privo di competenza e autorità tecnica in materia…Ho anche chiesto un incontro all’Amministratore Unico che non ha potuto o voluto ascoltarmi. A questo punto, avendo riscontrato comportamenti a dir poco irrituali e discutibili, ho valutato che non sia più opportuno far parte dei professionisti che partecipano al bando. Questo è quanto ha portato al ritiro della mia candidatura, non ritenendo di poter condividere una eventuale nomina direttiva visti gli atteggiamenti gestionali così arbitrari, poco trasparenti e poco professionali che fanno presagire un futuro altrettanto difficile”.

Raphael Rossi
Raphael Rossi

Rizzo ha anche qualcosa in comune con Raphael Rossi. Il geologo, infatti, tra il 2004 e il 2006, occupava il posto di Direttore Tecnico di Vitalia Scarl, una società consortile di cui faceva parte quell’Amiat torinese a cui Rossi, nel cda dal 2004 al 2010, deve la sua fama avendo denunciato, nel 2008, un tentativo di corruzione all’interno dell’azienda. Ne seguirono processi e condanne, con il patteggiamento dell’ex Presidente della munipalizzata piemontese, Giorgio Giordano. 

Insomma, tornando ai nostri giorni, a sostituire l’ingegner Iacomelli c’è un altro dirigente, Raffaele Rizzo, che proprio fortunato con i concorsi, almeno in tempi recenti, non è stato. Chissà cosa avrà pensato del concorso di FRZ… 

Cateno De Luca

Ad ogni modo, è triste e solitario il finale di Iacomelli il quale non aveva abbandonato Messina dove aveva fronteggiato un personaggio come Cateno De Luca, capace di spogliarsi nudo in una sala del Consiglio regionale siculo oltre ad avere parecchie grane giudiziarie e contabili, né Livorno a cavallo tra il 2015 e il 2016 quando venne mal digerito dalla Giunta pentastellata di Filippo Nogarin e del focoso Gianni Lemmetti. Pur con tale tempra, non ha retto le insidie del Golfo e a Formia ha gettato la spugna. Troppe due revoche da Presidente e da Direttore Generale di due società (Aamps e Messina Bene Comune) che, come la Formia Rifiuti Zero, sono municipalizzate e gestiscono il mondo insidioso dei rifiuti. E dal momento che il proverbio obietta che non c’è due senza tre, forse l’ingegnere, di cui a onor del vero si dice anche un gran bene managerialmente parlando (si scusi l’inglesismo), ha preferito evitare che l’adagio confermasse i numeri occhiuti e perfidi della cabala. 

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