FORMIA, LA SBARRA NON RIMOSSA. VILLA: “OGGI SCADE ORDINANZA, DATE UN SEGNALE AI BARDELLINO: NON COMANDANO”

Sbarra a Via Giorgio La Pira
Sbarra a Via Giorgio La Pira

La sbarra che delimita la via dove abita la famiglia Bardellino a Formia, destinataria degli accertamenti recenti dell’Antimafia. La consigliera comunale Paola Villa (Un’Altra Città e M5S): “Un’azione vale più di mille parole. I Bardellino non comandano”

Oggi scade l’ordinanza emessa dall’ufficio urbanistica del comune di Formia il 4 maggio 2023 che intima “la rimozione delle opere, ripristino dei luoghi entro 90 giorni …”, disponendo la rimozione della sbarra che delimita la via dove abitano i Bardellino. In realtà, rispetto all’ordinanza del Comune di Formia vi è stata la sospensiva del provvedimento concessa dal Tar di Latina il quale ha condannato l’ente al pagamento di 1000 euro, rinviando la trattazione di merito del ricorso all’udienza pubblica del 29 novembre 2023. Il ricorso è stato presentato da tre persone residenti nella via.

“Ricordiamo – spiega la consigliera d’opposizione di Formia, Paola Villa – che parliamo di Via Giorgio La Pira, via dove risiede la famiglia Bardellino, una piccola via di un centinaio di metri, che collega via Vindicio con via Unità d’Italia, qui a Formia.

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Proprio a metà della strada c’è un complesso immobiliare con diverse unità abitative, di cui tre confiscate alla criminalità organizzata e di proprietà del Comune di Formia, le altre ci vivono Ernesto Bardellino, la moglie e i figli Angelo e Gustavo Bardellino.

“La strada è stata per lungo tempo delimitata da due sbarre, una lato mare e l’altro lato monte, ma già nel nel 2005, si predispose che le due sbarre fossero alzate, proprio durante l’operazione “Bonifica” i Ros dei Carabinieri facendo un’approfondita opera di ricostruzione dei beni di Ernesto Bardellino, fratello del più famoso Antonio, considerato fondatore della “Nuova Famiglia” e affiliato al cartello criminale omonimo, quello di cui in questi giorni si è scoperto il “covo” e si mette in serio dubbio la data della morte, probabilmente…anzi quasi sicuramente non avvenuta nel 1988!”.

“Nel 2011 durante l’operazione “Golfo” le sbarre furono “alzate forzatamente e definitivamente”. Questo fino a luglio 2022 quando nel giro di poche ore una delle sbarre è stata sostituita e riabbassata. Sono stati fatti da noi diversi esposti agli uffici competenti che hanno portato il dirigente del settore urbanistica del comune ad emettere l’ordinanza che scade oggi”.

“Oggi smontare quelle sbarre diventa un “azione simbolica”. Oggi, alla luce delle indagini portate avanti dalla DDA di Roma e Napoli sulla famiglia Bardellino, diventa importante mettere un punto fermo. Oggi gli uffici comunali, e l’amministrazione targata Taddeo – Cardillo Cupo devono dare un messaggio chiaro all’interno territorio: i Bardellino non comandano in questa città e se c’è qualcosa di abusivo, questo va rimosso. Oggi – conclude Villa – non è più tempo dei silenzi e delle ambiguità…oggi non avete più scuse”.

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