Formia: nel giorno delle sue dimissioni, il sindaco Villa firma l’ordinanza con cui prescrive rigorose misure alla Clinica Costa per l’emergenza Covid. Votata anche la delibera di Giunta con cui si dà un taglio alle concessioni demaniali marittime relative agli impianti di acquacoltura
Due atti che saranno letti come l’ultimo affondo di Villa, soprattutto alla luce delle sue dimissioni spiegate con un video pubblicato sulla pagina ufficiale del Comune di Formia. Il sindaco dimissionario ha detto, senza mezzi termini, chi considera regista e responsabile di una crisi di maggioranza, definita da Villa “operazione becera” attribuibile a una persona poco seria e irresponsabile, sopratutto perché in tempo di pandemia. Il riferimento esplicito, citato più volte nel video, è a Maurizio Costa, promotore della lista Ripartiamo con Voi, il cui gruppo consiliare ha tolto la fiducia a Villa dichiarando che non avrebbe votato il bilancio.
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Ad ogni modo, al netto delle beghe di natura politica, il Sindaco ha firmato un atto, sulla scorta di una nota del Dipartimento di Prevenzione UOC SISP – ASL di Latina, in cui dispone per la Clinica Costa tutta una serie di misure anti-Covid.
La ratio del provvedimento sta nella comunicazione dell’Asl che ha protocollato all’ente comunale la riscontrata positività al Covid- 19 del personale della Clinica sottoposto a “tamponi antigenici” effettuati in autotutela dalla Struttura sanitaria “Casa del Sole – T. Costa Srl”.
Il sindaco ordina al rappresentante legale della Clinica cinque prescrizioni: gli operatori risultati positivi a test antigenico dovranno, in attesa di conferma dei test molecolari, osservare isolamento fiduciario presso il proprio domicilio; la Direzione della Struttura sanitaria dovrà effettuare specifica sanificazione del reparto in cui sono risultati positivi gli operatori; gli operatori risultati negativi al test antigenico, potranno continuare a prestare servizio nella struttura, osservando comunque alcune disposizioni di sicurezza; tutti i pazienti al momento ricoverati nel reparto che dovessero essere dimessi prima del termine del periodo di isolamento, dovranno essere sottoposti a nuovo test antigenico, prima delle dimissioni; infine, la Struttura dovrà sottoporre tutti gli operatori a nuovi test.
Ma se questa ordinanza, tutto sommato, è un atto dovuto in ragione della nota dell’Asl di Latina, la delibera di Giunta ha tutte le sembianze di un ultimo graffio prima della fine della giunta civica. O, per meglio dire, di un’era delle possibilità che Formia si era data con l’elezione di Villa nel 2018.
I componenti della Giunta, tutti presenti, hanno votato la delibera con cui negano la proroga di 15 anni alle concessioni demaniali marittime di acquacoltura, per quanto riguarda la competenza comunale. Un ambito, quelle delle concessione agli impianti dell’acquacoltura, che da anni fa discutere e che vede, a periodi, incendiarsi il dibattito nel Golfo di Gaeta. Nell’atto, la Giunta dà mandato all’Ufficio “Urbanistica” di effettuare una ricognizione degli impianti di acquacoltura di competenza comunale adottando schede di sintesi aggiornate all’attuale quadro, così da finalizzare la loro delocalizzazione.
Per farlo, l’atto di delibera promuove un tavolo tecnico-politico con il Comune di Gaeta così da imbastire un piano di gestione per il futuro riguardante, per l’appunto, gli impianti off-shore nel rispetto dell’area sensibile e compatibilmente con lo sviluppo sostenibile di turismo e pesca.
Il provvedimento si inserisce in continuità con la costituzione di parte civile decisa dalla medesima Giunta Villa, nel marzo 2019, in ragione del procedimento penale per inquinamento ambientale ipotizzato da Capitaneria del Porto di Gaeta e Procura di Cassino. Inoltre, la delibera odierna intende far rispettare la decisione della Giunta regionale del Lazio, datata 2010 (sono passati dieci anni), che poneva limiti – unitamente alle leggi regionali 2008 e 2009 – al permanere delle attività di acquacoltura non oltre la data del prossimo 31 gennaio. Secondo quella delibera di dieci anni fa – sollecitata da più parti politiche e associative, anche ultimamente, affinché fosse applicata – privilegia la delocalizzazione degli impianti esistenti con durate temporali contenute nell’ordine dei 3 anni come limite massimo, compresa la Valutazione d’impatto ambientale.
Nel 2019, infatti, la Giunta Villa, con un’altra delibera (a giugno di quell’anno), diffidò la Regione Lazo a rinnovare, regolarizzare e prorogare le concessioni di impianti di acquacoltura e miticoltura presenti nell’area formiana del Golfo Di Gaeta.
Oggi, con il provvedimento approvato da Villa ormai dimissionaria, la Giunta dà sostanza a quell’intendimento, forte peraltro della modifica della Legge regionale, avvenuta lo scorso febbraio, che ha trasferito dalla Regione Lazio al Comune la competenza dell’eventuale rinnovo delle concessioni marittime.
Rinnovo che, a quanto si legge, non ci sarà.