L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata assegna al Comune di Formia il complesso di “Marina di Castellone”
Esulta l’ex sindaco di Formia, ad oggi consigliere comunale, Paola Villa: “Chianese non abita più qui“.
“Era novembre 2019 – spiega l’ex primo cittadino formiano – quando il Prefetto Bruno Frattasi è venuto a Formia e insieme facemmo una ricognizione in quella che da tutti è conosciuta come la discoteca “Marina di Castellone”. Con i suggerimenti del Prefetto modificammo il regolamento comunale sui beni confiscati, in modo da poter chiedere all’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati l’assegnazione e così si fece. Finalmente da ieri è realtà!“
La struttura, del valore di 9 milioni di euro fu acquistata dal “ras del traffico dei rifiuti”, Cipriano Chianese, la mente dei Casalesi che inventò lo smaltimento illegale dei rifiuti che, come ricorda Villa, erano di di ogni tipo “tossici, radioattivi, nucleari e nocivi e lo insegnò ai peggiori clan camorristici”.
“Fece affari con i Bardellino, i Bidognetti, gli Schiavone e i Zagaria – continua Villa – Oggi è in carcere con una condanna definitiva per disastro ambientale della Resit di Giugliano, la “madre” di tutte le discariche. Da ieri questo enorme complesso immobiliare, con stanze, sale da ballo, piscina, enormi scale, cucine e terrazzi è stato assegnato dall’Agenzia al Comune di Formia“. L’assegnazione è avvenuta in seguito a una conferenza dei servizi a cui hanno partecipato l’Agenzia dei Beni Confiscati, la Prefettura di Latina e i Comuni interessati. Sono stati assegnati anche diversi terreni e altri immobili nei Comuni di Fondi, Latina e Sperlonga. Beni appartenuti anche al Clan Di Lauro come a Latina.
“L’immobile – prosegue Villa – offre la possibilità di veder realizzata una moderna struttura pubblica, dove gli ampi spazi del primo piano potrebbero ospitare un’area espositiva-museale-archeologica che si completerebbe con l’enorme mura megalitiche inglobate “abusivamente” nell’edificio, con un info-point turistico dell’intero Golfo. I piani soprastanti potrebbero essere uno spazio solo ed esclusivamente per i giovani, con camere-ostello, la piscina pubblica, la biblioteca hi-tech, sale ristoro. La ricaduta sociale – conclude la consigliera sostenuta dai movimenti “Un’Altra Città” e “5Stelle – sarebbe lampante ed evidente. Ridare il futuro a quelle generazioni che anni di illeciti sversamenti hanno minacciato! Comunque una cosa è certa, ora il bene è stato assegnato, ora il bene è del Comune di Formia, ora Cipriano Chianese non abita più qui”.
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