DISSALATORE A PONZA: COMUNE BOCCIATO ANCHE DAL CONSIGLIO DI STATO

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Dissalatore a Ponza: anche il Consiglio di Stato respinge il ricorso del Comune di Ponza contro il progetto dell’impianto a Cala dell’Acqua

Dopo il Tar, anche Palazzo Spada boccia il ricorso – stavolta l’appello contro la pronuncia del Tar – del Comune isolano contro la realizzazione dell’impianto. Per i giudici il progetto non contiene una variante urbanistica e non intacca il territorio

Come noto, il Comune Il Comune di Ponza, insieme al Comitato Samip, ha da sempre contrastato il progetto di Acqualatina per la realizzazione di un dissalatore provvisorio, modello Skid, in località Cala Dell’Acqua.

L’Ente contestava ad Acqualatina e alla Regione Lazio, costituitesi in giudizio, gli esiti della conferenza dei servizi del 23 gennaio 2019 con cui si approvava il progetto definitivo dell’opera.

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“Con sentenza n. 8344/2021 – si legge in una nota diffusa da Acqualatina Spa – il Consiglio di Stato, ha definitivamente respinto l’appello del Comune di Ponza contro l’installazione del dissalatore temporaneo, confermando la legittimità dell’ATO4 e di Acqualatina (entrambi difesi dall’Avv. Salvatore Scafetta) nel realizzare l’impianto. I motivi di impugnazione proposti dall’Amministrazione comunale sono stati dichiarati infondati in diritto e sotto il profilo urbanistico e paesaggistico”. 

“In particolare – prosegue la nota –  il Consiglio di Stato, accogliendo le eccezioni sollevate da Ato4 e Acqualatina, ha rilevato che il posizionamento del dissalatore in località Cala dell’Acqua era già stato sancito dalla Conferenza dei servizi svoltasi nel 2019, che il Comune non ha mai impugnato o annullato in autotutela. La sentenza, inoltre, chiarisce che tali opere non comportano modifiche di luoghi o edifici, né pregiudicano in modo irreversibile il territorio. Pertanto, il Consiglio ha ritenuto che non possa configurarsi un’ipotesi di variante urbanistica, come invece dichiarato dal Comune”.

“L’opposizione sollevata dal Comune di Ponza – conclude il gestore del servizio idrico nell’Ato4 – oltre a diffondere un’erronea informazione su presunte irregolarità nell’operato dell’ATO4 e di Acqualatina, sconfessate dalla sentenza, ha ritardato di oltre due anni la realizzazione dell’impianto, a grave danno dell’utenza e dell’erario“.

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