FONDAZIONE TERRACINA, SCOPPIA IL CASO FAUTTILLI. CREPA NELLA MAGGIORANZA TINTARI, FDI: “INCOMPRENSIBILE”

Federico Fauttilli
Federico Fauttilli

Fondazione Città di Terracina, Fratelli d’Italia contro la nomina del nuovo Presidente. Scoppia il caso Fauttilli nella maggioranza

“Abbiamo appreso che durante la riunione del CDA della Fondazione Città di Terracina tenutasi nel pomeriggio di ieri (nda: 29 aprile), il Sindaco ha presentato il suo sostituto alla Presidenza della Fondazione stessa. Il nome scelto è stato quello dell’On. Federico Fauttilli“. Inizia, così, la nota scritta dal Coordinatore Fratelli d’Italia Terracina Fabio Minutillo, partito che sostiene la maggioranza del Sindaco di Terracina Roberta Tintari e che, fino al 14 gennaio 2022, esprimeva il vice sindaco della prima cittadina: Pierpaolo Marcuzzi, coinvolto nell’ordinanza di arresti – di recente l’esponente politico è stato liberato dalla restrizione degli arresti domiciliari – eseguita da Guardia Costiera e Carabinieri di Terracina.

“Nulla contro la persona, sia chiaro, – continua Minutillo – ma davvero non comprendiamo perché alla guida dell’ente sia stato nominato un esponente politico, oltretutto così caratterizzato a sinistra. La fondazione nasce con lo scopo di valorizzare i beni di Terracina, motivo per il quale nel tempo si sono susseguiti presidenti di alto spessore, volutamente non attivi in prima linea nei contesti politici locali e nazionali”.

Fauttilli, politico di lungo corso, ha in faretra tre le ultime esperienze politiche l’elezione alla Camera dei Deputati nel 2013 con Scelta Civica, il soggetto politico creato all’epoca dall’ex premier Mario Monti. Ma, soprattuto, alle elezioni politiche del 2018 è ricandidato alla Camera nel collegio uninominale di Latina, con il sostegno del PD e di tutto il centro-sinistra. Manca la rielezione perché sconfitto proprio dalla candidata di centro-destra e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ottenendo un magro 15%. Una nomina, quindi, quella alla Fondazione Città di Terracina, che non può andare giù al partito locale di Fratelli d’Italia il quale, peraltro, esprime l’europarlamentare ed ex sindaco, nonché, almeno fino ad ora, leader politico anche della Sindaca Tintari stessa, Nicola Procaccini.

“A seguito del rinnovo del CDA della Fondazione – spiega il coordinatore di Fratelli d’Italia – si era intrapreso un dialogo con le forze di maggioranza per individuare un profilo adatto a ricoprire il ruolo, che avesse delle caratteristiche appropriate, figlie di una elevata esperienza professionale nell’ambito delle arti antiche e moderne, del mecenatismo e non di una appartenenza politica. Il dialogo è stato però bruscamente interrotto da questa nomina, che non ci ha visto partecipi a differenza di altre forze di maggioranza. Fratelli d’Italia ha convintamente sostenuto il sindaco Tintari durante le elezioni amministrative del 2020 in un’ottica di continuità amministrativa di centrodestra, aperta alla condivisione, ma pur sempre con un’anima politica ben definita. Non abbiamo mai voluto mettere questa nostra sensibilità davanti al merito delle scelte da compiere, ma neanche ci aspettavamo che avvenisse da parte di altri. Ovvero che esponenti della sinistra locale e nazionale venissero chiamati dal Sindaco a sostituirla nel delicato ruolo di Presidente della Fondazione, essenzialmente in virtù delle loro idee politiche“.

“Il nostro disappunto – conclude Minutillo – non è nei confronti dell’on Fauttilli, lo ribadiamo ancora una volta, ma delle sue caratteristiche non idonee al ruolo da ricoprire, e questo aumenta ancor di più la nostra delusione per i modi e i tempi con i quali il Sindaco ha adottato questa scelta”.

La Fondazione Città di Terracina che gestisce, tra gli altri, il Tempio di Giove e l’archivio storico e ha sede nella Palazzo della Bonificazione pontina, chiuso da tempo ufficialmente per inagibilità, vede nel comitato esecutivo l’ex sindaco Paolo Cerilli, padre dell’attuale assessore della Giunta Tintari, Barbara Cerilli.

Ad ogni modo, la nomina dell’ex deputato Fauttilli non può che rappresentare una crepa all’interno della maggioranza.

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