“Comunicazione ⚠️: chiediamo a tutti gli attori e a tutte le persone che hanno partecipato a ” La Casalese” di inviarci tutti i loro numeri di cellulare in privato per alcuni aggiornamenti !! Grazie 🎬👍”.
Sono da poco passate le 9 del mattino di martedì scorso e sono passati appena tre giorni dalla decisione del Viminale di impedire la serata di gala – prevista proprio nella stessa giornata di martedì 26 – organizzata presso la struttura per ricevimenti Villa Caribe a Spigno, dalla Roxyl Music&film di Angelo Bardellino (attualmente condannato per estorsione nel processo d’Appello Formia Connection, si attende ancora la Cassazione), e dalla Lindy Hop production per sponsorizzare il film tratto dal libro scritto da Antonella D’Agostino, ex moglie dell’efferato criminale italiano Renato Vallanzasca, intitolato “Operazione Spartacus – La Casalese”. Un libro nel quale si afferma che è sbagliato pentirsi – riferito ai pentiti che lasciano la malavita organizzata e quindi collaborano con la Giustizia – e pure che non bisogna essere mafiosi ma nemmeno stare dalla parte dello Stato. Il Ministero dell’Interno, e poi lo spiega meglio ancora il presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, non permettono “la diffusione della cultura mafiosa” né “vedere la famiglia Bardellino in prima linea: a organizzare l’evento con una società legata ad Angelo Bardellino, pluripregiudicato nipote di Antonio (già capo del clan dei Casalesi)”.
Dalla pagina Facebook dedicata alla promozione del libro viene postato il messaggio che riportiamo in apertura. Perché tutta questa segretezza? Perché gli organizzatori hanno deciso, la presentazione si fa lo stesso, ma a Gaeta, presso lo Yacht Club su Lungomare Caboto, ignorando completamente i divieti del Governo e anzi sfidando lo Stato, senza rinunciare nemmeno alla data prevista. Si fa il 26. E così è stato, con tanto di foto, video e interviste sulla stessa pagina Facebook.
Al tavolo c’è l’autrice del libro, alcuni attori e gli altri protagonisti previsti e annunciati nella locandina e nella nota stampa di alcuni giorni prima. Insomma il messaggio è arrivato forte e chiaro e la serata si è svolta lo stesso, una vera e propria beffa per le Istituzioni e lo Stato. Qualcuno dal tavolo lo dice chiaramente: “Molti nemici, molto onore” (nel video a seguire), un’altra affermazione che evoca inquietanti messaggi. Alla fine arrivano una decina di uomini della polizia, alcuni in divisa e alcuni in borghese per reperire le necessarie informazioni e capire se e quali provvedimenti intraprendere. Tanto rumore per nulla, ciò che è rimasto, per ora, di questa paradossale vicenda, è tanta pubblicità gratuita alla campagna promozionale della duplice opera.
E a sentire lady Vallanzasca, ossia Antonella D’Agostino, regista e scrittrice dell’opera filmica e letteraria, viene da domandarsi se veramente ci sia un limite alla sfrontatezza. Nell’intervista che la D’Ag0stino ha rilasciato a Il Mattino, il 25 marzo, le sue parole, fossero confermate, inquietano ancor di più: “È una storia grottesca, il ministero della Difesa mi ha fornito l’autorizzazione per entrare nelle caserme e girare il film, e un altro ministero, il Viminale, mi vieta di pubblicizzare il film…io ho girato le riprese del film La Casalese, operazione Spartacus ad Agropoli e a Marina di Camerota con carabinieri veri, con tanto di autorizzazione del ministero“.