FALSO COLLAUDO ALLO STADIO DI LATINA: NO ALLA RICHIESTA DI ABBREVIATO PER L’INGEGNERE

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Stadio Francioni di Latina
Stadio Francioni di Latina

Falso collaudo alle tribune dello Stadio Francioni di Latina: il procedimento va avanti e si avvia a conclusione

Oggi, 17 maggio, si è celebrata una nuova udienza, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Clara Trapuzzano, del processo a carico dell’ingegner Lorenzo Di Gravio, dell’ex dirigente comunale “Lavori Pubblici”, Alfio Gentili, del funzionario comunale Nicola Deodato e dell’imprenditore Fabio Montico, titolare della società. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Carturan, Fiore, Pesce e Farau.

La vicenda al centro del processo è quella riguardante l’ampliamento delle tribune dello stadio “Francioni” in epoca “Maiettopoli”, quando al governo della città c’era l’amministrazione di centrodestra, a trazione Fratelli d’Italia, guidata dal Sindaco Giovanni Di Giorgi.

L’indagine sulle tribune dello stadio Francioni di Latina, infatti, è una costola della maxi inchiesta dei Carabinieri del Nucleo Investigativo denominata “Olimpia”, che coinvolse l’ex sindaco Di Giorgi, amministratori pubblici, imprenditori e politici come Pasquale Maietta.

Come noto, il processo “Olimpia”, pur avendo avuto nel novembre 2016 con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare una grande eco mediatica, è ancora fermo al dibattimento di primo grado, falcidiato da intervenute prescrizioni e altre, se non la totalità, che si matureranno.

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Iniziata nel 2014, l’indagine specifica sullo stadio aveva fatto emergere diversi abusi nell’ampliamento delle tribune che avrebbero potuto nuocere alla sicurezza degli appassionati di calcio.

Secondo l’accusa, Montico, titolare della ditta New Cover, il funzionario Deodato e l’ex dirigente comunale Gentili avrebbero violato la legge sull’urbanistica costruendo una struttura da mille posti e procedendo all’ampliamento di un’altra tribuna prefabbricata, ingrandendola da 280 a 500 posti. Le operazioni sarebbero state compiute in mancanza di un progetto esecutivo dell’opera, senza l’affidamento formale della direzione lavori e i titoli autorizzativi quali il permesso a costruire.

Un intervento del genere avrebbe reso instabile la tribuna degli ospiti così da mettere a repentaglio l’incolumità pubblica. Il principale accusato è l’ingegnere di Milano, Lorenzo Di Gravio, incaricato di redigere il certificato di collaudo che sarebbe stato firmato quando l’uomo si trovava in vacanza in Puglia. Per tale ragione, Di Gravio è accusato di falso.

Un reato, quello del falso, che è l’unico rimasto in piedi praticamente, poiché le altre posizioni sarebbero già prescritte. Nella scorsa udienza, svoltasi qualche settimana fa, la difesa di Di Gravio aveva chiesto per il proprio assistito il giudizio col rito abbreviato. E, oggi, il giudice monocratico si è pronunciato respingendo tale richiesta e stabilendo che il processo prosegue in modo ordinario. Non ha valore, infatti, secondo il giudice, la dichiarazione dell’imputato rispetto a una eventuale rinuncia all’appello e per di più la richiesta di rito abbreviato è avvenuta fuori tempo massimo.

Il processo, quindi, che vede come parte civile il Comune di Latina, è proseguito ma con un altro intoppo. A testimoniare era stato chiamato, per l’udienza odierna, Giuseppe Macrì, imputato per reato connesso e sempre in riferimento allo stadio Francioni proprio nel processo principale “Olimpia”. In ragione di questa particolare posizione del testimone, il giudice monocratico ha disposto di acquisire le carte del processo “Olimpia” e rinviato all’udienza del 13 settembre.

In quella data, sarà ascoltato il testimone e eventualmente si procederà alle discussioni che significano l’ultimissima fase del processo.

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