FALSI E TRUFFE AL “FUCITO”: INDAGATO ANCHE MAURIZIO COSTA, AMMINISTRATORE DELLA “CASA DEL SOLE”

Ospedale Gaetano Fucito
Ospedale Gaetano Fucito

Maurizio Costa, amministratore delegato della clinica “Casa del Sole” di Formia, è indagato dalla Procura della Repubblica di Nocera nel contesto dell’inchiesta sull’ospedale “Gaetano Fucito” di Mercato San Severino (provincia di Salerno)

Maurizio Costa
Maurizio Costa

Il noto imprenditore di Formia, Maurizio Costa, è accusato di aver tentato di deviare le indagini della Polizia Giudiziaria salernitana che ha messo ai raggi X l’attività del medico Francesco Salzano, professore ordinario di Otorinolaringoiatria presso la Scuola medica salernitana (facente parte dell’Unisa, l’Università degli Studi di Salerno), e finito agli arresti domiciliari insieme alla caposala del “Fucito” Francesca D’Angelo con accuse, a vario titolo, quali truffa, falso, peculato e abuso d’ufficio. Costa, una volta interrogato, avrebbe dichiarato il falso secondo la Procura e cioè che la sua clinica non aveva avuto alcun rapporto con il Professor Salzano, cercando così di coprire quest’ultimo.

Nell’inchiesta dei Carabinieri Nas di Salerno, coordinata dal pm Anna Chiara Fasano e dal procuratore Antonio Centore della Procura della Repubblica di Nocera inferiore, oltre ai due finiti ai domiciliari, ci sono altri 3 indagati, insieme a Costa: Gelsomina Rega, residente a Calvanico (Salerno), Lucia Mercadante residente a Baronissi (Salerno) e Pietro De Luca residente a Roma. Questi ultimi tre sono accusati di aver trafugato dall’armadietto dell’ospedale Fucito medicinali in quantità non precisata per trarne profitto.

Per tutti e quattro gli indagati, il Gip ha respinto l’applicazione di misure cautelari richiesta dalla Procura, tuttavia rispondono a vario titolo di alcuni dei reati contestati al medico e alla caposala, rimanendo indagati a piede libero.

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Prof. e medico Francesco-Salzano (foto da salernonotizie.it)

Il Professor Salzano, figura centrale nell’inchiesta salernitana, è accusato di essersi appropriato di un fibrolaringoscopio di proprietà dell’Ateneo di Salerno per effettuare ripetutamente visite specialistiche in regime privatistico al “Fucito”, sovvertendo lo strumento dal principale scopo per cui era stato acquistato. Il macchinario, infatti, avrebbe dovuto essere utilizzato per la didattica, a favore degli studenti delta facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Salerno. Il primario è anche accusato di abuso d’ufficio in quanto, secondo gli inquirenti, programmava le visite dei pazienti mediante contatto diretto, senza passare per il Centro Unico di Prenotazioni, riscuotendo i compensi a danno del Sistema Sanitario Nazionale e dell’azienda ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, di cui fa parte il “Fucito” di Mercato San Severino.

Salzano, inoltre, non avrebbe versato alla struttura ospedaliera quanto previsto per l’attività intramoenia, e avrebbe effettuato numerosi interventi privati di chirurgia plastica ai propri pazienti e di altri di sua conoscenza in servizio presso altri presidi ospedalieri dell’agro nocerino, in cambio di pagamenti in contanti, imputando il costo al Servizio Sanitario Nazionale.

La prova sarebbe stata data da un blitz a sorpresa nella sala operatori del Fucito dove, oltreché a Salzano, erano presenti un altro otorino dell’ospedale Moscati di Avellino e un privato che si occupava di protesi. Una paziente ha spiegato che in seguito all’intervento al naso ha dovuto effettuare la visita a una clinica di Napoli così come chiesto dal professor Salzano pagando 200 euro. “Ne voleva alla fine 600 senza fattura – ha dichiarato il paziente – ma quando tornai mi disse che 250 doveva fatturarli e il rimanente potevo pagarlo in nero“. Affermazioni che, secondo gli investigatori, sono state confermate anche da altri pazienti. La caposala del “Fucito” Francesca D’Angelo, invece, è accusata di abuso d’ufficio in concorso con Salzano, per aver favorito conoscenti e pazienti modificando le liste di attesa.

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