Ex Svar, in uno dei contenziosi il Comune di vede dimezzare da riconoscere all’ex proprietaria del complesso alla periferia di Latina
La Corte d’Appello di Roma ha ricalcolato in circa 400mila euro la somma che il Comune di Latina deve concedere all’Immobiliare Romagnoli, difesa dall’avvocato Maurizio Giglio ed ex proprietaria del complesso che si trova tra via Persicara e Via Romagnoli. In primo grado, il Tribunale di Latina aveva disposto che l’ente comunale avesse dovuto dare all’ex proprietaria del sito la cifra di più di 800mila euro.
Il nuovo calcolo è derivato dal fatto che l’indisponibilità del bene per l’Immobiliare Romagnoli non durò due anni, bensì uno solo. Il punto nodale è la delibera del 21 gennaio 2013 che prorogò per due anni la pubblica utilità. Di fatto l’esproprio si realizzo a fine dicembre 2013, a circa un anno dalla delibera, mentre il Tribunale di Latina aveva calcolato in due anni l’esproprio come stabilito dalla delibera di gennaio 2013. Ecco perché l’Immobiliare Romagnoli ha diritto solo a un anno di indisponibilità del bene, e non due, ragione per cui si passa da 800mila euro a 400mila euro di indennizzo.
Come noto, però, questa non è l’unica causa che vede contrapposti l’ex Immobiliare Romagnoli e il Comune di Latina, nonostante timidi tentativi di dialogo. Il contenzioso più insidioso è quello mosso dal privato a luglio 2023, per cui la vecchia proprietarie del sito degradato dell’Ex Svar ha fatto causa al Comune di Latina per una somma rilevante: 7 milioni di euro. La Immobiliare Romagnoli, infatti, punta al decadimento della pubblica utilità, così da rientrare in possesso del bene, ossia la ex Svar.
Tramite atto di citazione, acquisito al protocollo del Comune di Latina in data 11 giugno, la vecchia proprietà ha convenuto l’Ente innanzi al Tribunale civile di Latina “al fine di veder accertata la decadenza della dichiarazione di pubblica utilità”. Era stata una delibera della Giunta Celentano a dare mandato agli avvocati del Comune, Francesco Cavalcanti e Anna Caterina Egeo, per opporsi a quanto rivendicato.
I privati puntano con la causa civile alla restituzione del bene oggetto di esproprio e alla condanna del Comune al risarcimento dei danni per 7.645.772 euro. La decadenza della pubblica utilità significherebbe tornare in possesso di una ricca volumetria, per di più con i soldi del risarcimento. Un affare immobiliare che, in potenziale, sarebbe tra i colpi più ghiotti messi a segno nella città di Latina.
A settembre del 2023, un’altra delibera di Giunta disposta dall’esecutivo Celentano, vede il Comune sempre nella posizione di doversi difendere da una nuova iniziativa della Immobiliare Romagnoli. La vecchia proprietà, analogamente per fatti inerenti la ex Svar, chiede alla Corte d’Appello di Roma di condannare il Comune di Latina al pagamento dell’importo di 1.941.906 euro o in subordine a quello minore di 903.453,91 euro. Le due somme sarebbero pari, secondo l’istanza della immobiliare, ai mai accertati costi di bonifica dell’area espropriata, illegittimamente compensati dall’Ente rispetto al maggior credito della Società, oltre interessi. La causa in Corte d’Appello scaturisce da un sentenza di primo grado del Tribunale civile di Latina che, il 2 marzo 2023, ha visto soccombere l’Immobiliare Romagnoli la quale aveva fatto causa nei confronti dell’Ente di Piazza del Popolo.
Infine, sul lato amministrativo, lo scorso settembre, è stato votato dal Consiglio Comunale un piano di zona da 170 alloggi di edilizia residenziale pubblica da realizzare all’ex Svar. “Oggi abbiamo dato una decisiva svolta nell’esecuzione del Piano ex Svar che consentirà la realizzazione di oltre 170 alloggi di Edilizia residenziale pubblica”. Così ha affermato il sindaco di Latina Matilde Celentano, a margine del Consiglio comunale odierno, durante il quale la maggioranza ha approvato la deliberazione sull’individuazione della quantità e qualità e relativi prezzi delle aree da concedere in diritto di superficie per interventi Erp, confermando l’interesse pubblico all’attuazione del Piano risalente a circa 20 anni fa e prendendo atto della bonifica del sito che si è conclusa nel 2024 come certificato dalla Provincia di Latina sulla base della relazione del dipartimento Ambiente del Comune.
