EX STALLONE: “COMUNE INCOMPETENTE A ORDINARE DEMOLIZIONE”, TAR DÀ RAGIONE A “DOMINIO COLLETTIVO”

Ex Stallone di Giulianello, il Tar di Latina annulla l’ordinanza di demolizione disposta dal Comune di Cori

Il TAR Lazio – sezione staccata di Latina – Presidente Roberto Bucchi e estensore Viola Montanari -, lo scorso 29 gennaio, ha pronunciato la sentenza con cui ha annullato l’ordinanza numero 4 dell’8 aprile 2024 con cui l’Area Servizi Urbanistica ed Edilizia del Territorio del Comune di Cori ordinava la demolizione delle opere abusive comprese nell’edificio denominato Stallone.

Il ricorso è stato da “Dominio Collettivo – Amministrazione Separata Beni Uso Civico di Giulianello”, assistiti dagli avvocati Vincenzo Cerulli Irelli e Emilia Pulicini contro il Comune di Cori che non si è costituito in giudizio e nei confronti della Im.Fi srl, difesa dall’avvocato Silvia Di Curzio e il Ministero della Cultura, assistito dall’Avvocatura di Stato.

A ottobre scorso, il Tar aveva già sospeso l’ordinanza con un provvedimento ad hoc.

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Il Dominio Collettivo – Amministrazione Separata Beni Uso Civico di Giulianello ha rappresentato le circostanze concernenti i tentativi, che si protraggono nel tempo dal 2003 ad oggi, di restauro conservativo dell’Ex Stallone, sito in Piazza Umberto a Giulianello, sottoposto a vincolo per effetto del decreto ministeriale del giugno 1991 che lo ha dichiarato “di interesse particolarmente importante“.

L’ordinanza di demolizione del Comune di Cori, ad aprile scorso, in base alla relazione dei Carabinieri NIPAAF risalente al 12 settembre 2023, aveva disposto la rimozione del solaio di copertura e del cordolo posto sul muro perimetrale e della struttura interna in acciaio.

I ricorrenti hanno sollevato diverse violazioni da parte del Comune, sostenendo che l’Amministrazione non fosse competente a ordinare la demolizione dei contestati abusi e il ripristino dei luoghi. L’unica ad essere competente, per i ricorrenti, è la Soprintendenza. Oltre a ciò, Dominio Collettivo ha poi rappresentato che i rilievi relativi agli abusi sono comunque destituiti di fondamento come emerge dalla lettura della relazione della Soprintendenza del 28 agosto 2023, in quanto si evidenzia che gli interventi effettuati sul bene sono strumentali a garantirne la stabilità e la conservazione.

Il Tar, nel merito, ha ritenuto il primo motivo fondato poiché “è pacifico che il bene attinto dall’ordinanza di demolizione sia bene sottoposto a vincolo per interesse culturale”. Inoltre, “l’articorolo 27 del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, comma 2, attribuisce in modo espresso ed esclusivo alla Soprintendenza la competenza ad adottare – sussistendone i presupposti – le ordinanze di demolizione e rimessione in pristino a fronte di interventi abusivamente realizzati su beni assoggettati a vincolo monumentale”. Dunque è solo la Soprintendenza a poter disporre eventuali ordinanze di demolizione, tanto che “l’ordinanza impugnata promana da un soggetto amministrativo (il Comune di Cori) incompetente ad adottarla e va pertanto annullata”.

L’ente comunale viene per di più condannato alle spese di lite di 2mial euro in favore di Dominio Collettivo.

“È con grande orgoglio e immensa felicità che vi comunichiamo che il TAR ha accolto il nostro ricorso – dichiara Dominio Collettivo sui social – Ringraziamo per l’enorme lavoro svolto gli avvocati Professor Cerulli Irelli, Emilia Pulcini e Tommaso Conti e l’architetto Franco Ianiri. E vanno anche sottolineati la figura del consigliere delegato Giovanni Battisti e il contributo di tutti i consiglieri e probiviri che compongono il Consiglio dell’ASBUC di Giulianello. È stato il più bel processo partecipato! Ed è esattamente ciò che contraddistingue le politiche dell’ASBUC.

La nostra lotta per la giustizia ha portato i suoi frutti. Ma sarà tutta la comunità a beneficiarne, come è giusto che sia. Siamo un Dominio Collettivo e per la collettività lavoriamo. Questa vittoria è di tutti perché il percorso che ci ha portato fin qui è stato condiviso da tutta la comunità.

Sapevamo di essere nel giusto e questa sentenza ce lo conferma. La strada è ancora lunga ma la faremo insieme e da oggi saremo ancora più forti. Adesso finalmente si riparte con i processi partecipati della comunità per definire le progettualità dello Stallone. E tra i nostri impegni c’è quello di trovare il modo di coinvolgere le fasce più giovani. Questo è un giorno da ricordare e celebrare. Viva Giulianello, viva i Giulianesi!”.

A commentare anche Tommaso Conti, avvocato ed ex Sindaco di Cori: “Tanto tuonò che piovve. Il Tar di Latina ha dato ragione all’ Asbuc sulla questione dello Stallone, affermando che la competenza ad adottare le ordinanze di demolizione in materia edilizia sui beni culturali, non spetta al Comune, ma esclusivamente alla Sovrintendenza. Siccome il Responsabile dell’ Ufficio Tecnico di allora, Ing. Cerbara, era stato diffidato dall’ Asbuc tramite un parere legale, ad emettere provvedimenti di ripristino o demolitori, adesso le spese del ricorso e i danni li dovrebbe pagare lui. In realtà se dovesse pagare i danni che ha provocato negli anni al Comune di Cori gli ci vorrebbe il pozzo di San Patrizio. Incompetente, così ha detto il Tar”.

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