CORI, EX-STALLONE DI GIULIANELLO: L’UFFICIO URBANISTICA CONFERMA LE IRREGOLARITÀ

Dopo ripetuti solleciti del Genio Civile, dei Carabinieri del Nipaaf, dei cittadini che avevano presentato l’esposto nel 2022 e del consigliere di minoranza Evaristo Silvi, che ha dovuto ricorrere alla denuncia penale per omissione di atti d’ufficio, l’Ufficio urbanistica del comune di Cori ha concluso il procedimento amministrativo ed emesso il provvedimento finale confermando le irregolarità e gli abusi perpetrati sull’immobile storico del 1600 che si trova nel borgo di Giulianello e che è vincolato dal 1991 con Decreto del Ministro per i Beni Culturali. A darne notizia è una nota del gruppo d’opposizione “L’Altra Città

L’Ufficio Urbanistica, nel caso di specie, rimette il proprio provvedimento alla Soprintendenza che, secondo le norme, dovrà procedere alle sanzioni ed al ripristino del bene. La storia degli abusi inizia nel 2007, quando la IMFI srl allora proprietaria, realizza nel corso di 6 anni tutta una serie di lavori di ristrutturazione non in linea con i dettami della legge che tutela i beni storici.

Nello stesso anno, iniziano anche i problemi giudiziari con l’apertura di un procedimento penale a carico della proprietà e del direttore dei lavori, i quali vengono rinviati a giudizio, anche se non si conosce l’esito della vicenda.

La “telenovela” si riaccende nel 2021 quando l’immobile storico, ex-fienile, viene acquistato dall’ASBUC di Giulianello per circa 380.000,00 euro con soldi provenienti dalle liquidazioni degli usi civici che i cittadini, soprattutto di Giulianello, debbono versare per liberare le proprie proprietà dal vincolo.

Luca Del Ferraro, Presidente del Dominio Collettivo ASBUC di Giulianello, e Mauro De Lillis, Sindaco di Cori

A quel punto, nel 2022 un nuovo esposto viene presentato da alcuni cittadini di Giulianello e ripresa dai consiglieri di minoranza del gruppo L’Altra Città, al fine di accertare la situazione sulle irregolarità. Interviene così il Genio Civile e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di tutela Ambientale, che confermano gli abusi.

L’Amministrazione comunale non è particolarmente celere nell’espletare l’istruttoria, anzi ci vogliono quasi due anni per arrivare all’odierno provvedimento finale di competenza del Comune.

Il Responsabile dell’Area Urbanistica conclude la sua relazione con “risultano necessari lavori di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi assentibili”, vale a dire lo smontaggio e la rimozione dell’intero solaio di copertura, la demolizione dell’intero cordolo sovrastante di 90 cm altezza, la rimozione della struttura interna in acciaio ivi compreso le fondazioni in cemento armato, il ripristino delle opere accessorie interne e murarie.

“L’attenzione da parte dell’Amministrazione del sindaco De Lillis alla questione dell’ex-Stallone acquistato dall’ASBUC – sottolinea Silvi – è stata sempre poco chiara. Da una parte ha sempre sostenuto che l’ASBUC è un soggetto privato, quindi l’Ente non può intromettersi con le sue scelte, tanto che non ha voluto affrontare la questione in Consiglio Comunale come da noi richiesto. Dall’altra sembrerebbe che sia particolarmente interessato a che l’affare immobiliare dell’ASBUC non avesse “intoppi”. La cosa, che ritengo grave, è che l’acquirente conosceva le irregolarità, accertate anche dalla perizia di un suo tecnico di parte.

Ora però si aprono molti interrogativi. Innanzitutto, cosa farà la soprintendenza che si era già espressa in controtendenza alle relazioni dei Carabinieri, minimizzando le irregolarità e dichiarando che non sarebbe opportuno smantellare le opere abusive.

Poi cosa farà l’ASBUC? Dalle condizioni contrattuali sembrerebbe che l’ASBUC abbia pagato l’intero importo di 380mila euro. Ora si accollerà l’onere del ripristino dello stato dei luoghi ante operam o nel contratto di acquisto ci sono le condizioni per sciogliere la compravendita? Quest’ultima ipotesi non sembrerebbe presente nel rogito, dove la parte acquirente da atto di conoscere le difformità e le irregolarità urbanistiche e dove la risoluzione del contratto viene subordinata solo all’insorgere di “provvedimenti dell’Autorità giudiziaria”.

E soprattutto, nei prossimi mesi si andrà al rinnovo delle cariche dell’ASBUC per le quali l’Amministrazione De Lillis si è molto spesa per sostenere la rielezione degli attuali amministratori. Cosa faranno gli elettori di Giulianello difronte a questa gestione, a dir poco, “disinvolta”?

Un’ultima considerazione. Questa vicenda degli abusi edilizi nell’edificio tutelato va avanti dal 2007. Esiste anche un procedimento penale aperto sempre nel 2007 davanti la Procura della Repubblica di Latina a carico dei precedenti proprietari, cosa ha fatto finora l’Amministrazione Comunale? E dov’è stato il responsabile dell’Urbanistica fino ad ora?”.

“Non sono giustificabili – conclude Silvi – l’approssimazione, la leggerezza, e forse anche l’arroganza di farla franca che hanno contraddistinto sia l’ASBUC sia l’amministrazione De Lillis. Ciò che ci dispiace è che saranno i cittadini di Giulianello a fare le spese di questo sperpero dei loro soldi”.

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