EX AVIR DI GAETA: DUE CONDANNE PER LA LOTTIZZAZIONE ABUSIVA

Lottizzazione Ex Avir, si è concluso il processo a carico degli unici due imputati che avevano scelto di rinunciare alla prescrizione

È arrivata la sentenza di primo grado sull’annosa vicenda giudiziaria della contestata lottizzazione abusiva, il cui processo pendeva, dopo oltre undici anni dai fatti, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Laura Morselli. Sul banco degli imputati Nicola Martino e Raffaele Di Tella, come titolari delle società edilizie “Gaim srl” e “Di Tella srl” che, a differenza degli altri co-impuati, hanno rinunciato alla prescrizione, già maturata ampiamente.

Il Pubblico Ministero Giuseppe Miliano aveva chiesto per entrambi una condanna a 1 anno e 4 mesi, più la confisca dell’area. Dopo l’arringa difensiva dell’avvocato Luca Scipione, il processo era stato rinviato a oggi, 13 giugno, quando il magistrato Morselli, ora in servizio all’ufficio Gip-Gup, ha assunto di nuovo le vesti di giudice monocratico disponendo la sentenza che ha previsto la condanna a 6 mesi di reclusione per ciascuno degli imputati, con pensa sospesa, oltreché alla pena pecuniaria di 24mila euro a testa. L’accusa, oggi, era rappresentata dal pubblico ministero Valentina Giammaria.

IL CASO IN BREVE – Nel 2001, il proprietario del complesso ex vetreria Avir di Gaeta vende alla società Gaim srl, i cui soci sono Nicola Martino, vecchio sindacalista, e Giuseppe Simioli da Marano. L’atto costitutivo della società viene stipulato nello studio del notaio Salvatore Sica.

Solo 20 milioni di lire il capitale della Gaim, fondata il 23 gennaio 2001 per acquistare il giorno dopo un bene valutato all’epoca in circa 6 miliardi. Nel 2005, la Gaim cede circa 1.500 metri cubi di vani già esistenti, più 3.000 metri quadri di terreno, ad una società a responsabilità limitata, con sede legale a Bergamo, la Holiday, tra i cui soci c’è Ciro Perdono, indagato nel 2007, come consigliere comunale di Forza Italia a Marano, nell’indagine che ha portato allo scioglimento comunale per infiltrazioni camorristiche.

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Qualche anno, dopo nella compagine di Gaim, fa il suo ingresso un altro piccolo costruttore, stavolta casertano: è Raffaele Di Tella, da Trentola Ducenta. Tra i proprietari del sito ex Avir, risulta anche la società F.T. Costruzioni il cui legale rappresentante è Luigi Franzese. Nel frattempo, mentre restano fermi i lavori nell’ex area industriale, prende il via la ristrutturazione delle ex case degli operai, alle spalle della vecchia vetreria. Quasi 8 milioni di euro il ricavato dalla vendita dell’intero complesso, denominato le “casette rosse”, per la Gaim. 

Il progetto edilizio ha destato l’attenzione della Procura della Repubblica di Latina che, nel luglio 2011, ha iscritto nel registro degli indagati per il reato di lottizzazione abusiva, fra gli altri, gli stessi Martino, Simioli, Sica, Di Tella e Todisco. Con loro, anche numerosi notai che hanno stipulato le compravendite, fra i quali Daniela Arseni di Formia e Giancarlo Laurini.

Il relativo procedimento penale, dopo anni di “stop” a seguito della chiusura del tribunale di Gaeta, arriva presso il Tribunale di Latina. Alle indagini per presunta lottizzazione abusiva ha fatto seguito un precedente sequestro dell’intero complesso per inquinamento ambientale: sotto il vecchio muro di contenimento, infatti, sono state rinvenute ingenti quantità di materiali tossici, in primis l’amianto, sversati nel corso dei decenni. Nel mezzo, sequestri e dissequestri dell’area fino all’acquisizione del Comune di Gaeta, con altre criticità che ne sono seguite.

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