ESTORSIONI IN CARCERE A LATINA: DIVENTANO DEFINITIVE LE CONDANNE PER BARBIERI E BERTO

carcere di Latina
Casa Circondariale di Latina

Estorsioni nel carcere di Latina: diventano definitive le condanne per due personaggi del capoluogo di provincia

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di Renato Barbieri, 58 anni, e Stefano Berto, 56 anni, entrambi di Latina. I due pontini avevano impugnato le sentenze di Corte d’Appello.

A ottobre 2022, sia Barbieri che Berto erano stati condannati dal secondo collegio del Tribunale di Latina, allora presieduto dal giudice Francesco Valentini, che aveva stabilito tre condanne per gli episodi di estorsione avvenuti nel carcere di Latina, in via Aspromonte10 anni di reclusione per Renato Barbieri1 anno e 6 mesi per Veronica Anzovino, infine 1 anno e 2 mesi per Stefano Berto. Assolta invece la sorella del principale imputato: Roberta Barbieri.

Ad aprile dello stesso anno, fu la moglie di Renato Barbieri, Alessia Gargiulo, a chiedere e ottenere il patteggiamento della pena. Il Giudice del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese aveva condannato Gargiulo a un 1 e 6 mesi di reclusione, essendo accusata di estorsione in concorso con Renato e Roberta Barbieri, rispettivamente fratello e sorella.

Le indagini di Carabinieri di Latina e Polizia Peniteziaria, tra settembre e novembre 2021, avevano accertato che un detenuto del carcere di Via Aspromonte, Renato Barbieri, destinatario di misura cautelare in carcere, noto a cronache e forze dell’ordine, mentre si trovava in stato di detenzione, aveva sottoposto ad estorsione, mediante la minaccia di ripercussioni fisicheun concellino, costringendolo, per il tramite dei parenti, ad effettuare ricariche postepay ed a consegnare denaro in contante alla moglie e alla sorella.

La moglie Alessia Gargiulo – come riportava una nota dell’Arma – era stata tratta in arresto in flagranza del reato di estorsione a settembre 2021, venendo trovata, al termine di un servizio di pedinamento a seguito del quale era stata documentata la consegna di denaro contante fra la moglie della vittima e la predetta, in possesso della somma contante di 950 euro provento dell’attività estorsiva. “Sbrigati sennò mi attrippano di mazzate” – diceva la vittima di estorsioni ai famigliari per sollecitarli a pagare quanto richiesto dal suo estorsore in cella.

Il detenuto Renato Barbieri, organizzatore dell’attività illecita, secondo gli inquirenti, per impartire le disposizioni all’esterno, si avvaleva di un microtelefono cellulare completo di un caricabatterie artigianaleillegalmente detenuti nella cella e sottoposti a sequestro a settembre 2021, a seguito di un blitz della Polizia Penitenziaria  di Latina, in pregiudizio di un detenuto complice, anche lui indagato così come la nipote di Barbieri, Veronica Anzovino, arrestata a dicembre 2021, alla quale Barbieri, per telefono, diceva: “oh mi raccomando continuiamo come avevamo detto…non li mettere in mano a tua madre eh”.

Per quanto riguarda il cellullare modello Jelly Pro, ad essere denunciato fu un altro detenuto: Stefano Berto che aveva nelle sue disponibilità il piccolo apparecchio.

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