Estorsioni dei Casamonica a Latina: è iniziato il processo per i tre soggetti arrestati dalla Squadra Mobile pontina
Il processo iniziato dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone, deriva dagli arresti eseguiti a maggio 2022 quando, a essere fermati dalla Polizia di Stato, furono Diego Casamonica detto “Marco”, insieme ai suoi parenti di 23 anni, Marco e Guido Casamonica: tutti e tre sono imputati e devono rispondere delle accuse di estorsione e tentata estorsione ai danni dei titolari di due locali a Latina: uno in centro, l’altro sul lungomare.
Oggi, 17 febbraio, il Procuratore capo della Procura di Latina, Giuseppe De Falco, la termine della sua requisitoria, nel procedimento che giudica i tre imputati col rito abbreviato, ha chiesto le pene per i tre Casamonica, ribadendo la loro pericolosità e lo sfruttamento che fanno della nomea criminale del loro nome. Per il 44enne Diego Casamonica 5 anni e 6 mesi, per i due più giovani Marco e Guido Casamonica 3 anni e 5 mesi ciascuno. Il prossimo 21 aprile, sono previste le arringhe difensive del collegio difensivo composto dagli avvocati Marino, Frisetti, Squitieri e Filardi, dopodiché il Gup Bortone dovrebbe pronunciarsi sulla condanna o meno degli imputati.
Le indagini, coordinate da Procura di Latina e condotte dalla Squadra Mobile di Latina, scaturirono dalla denuncia di due imprenditori, titolari di un ristorante sito nella zona lido di Latina, i quali riferirono che, la sera del 9 di marzo 2022, i tre Casamonica, dopo essere stati a cena presso il loro locale, avevano tentato di farsi consegnare del denaro contante, circa 700 euro, vantando la propria appartenenza alla famiglia Casamonica. Le vittime intimorite dalle richieste e dall’atteggiamento del resto del gruppo, avevano ceduto alle ostentate minacce, accettando che gli indagati andassero via senza pagare il conto della cena consumata pari a circa 1600 euro.
I tre uomini, vantando la loro appartenenza alla famiglia Casamonica, si rivolsero ad uno dei soci e ai camerieri che avevano servito loro piatti costosi e bottiglie di champagne, chiedendo provocatoriamente di scendere in cantina a prendere altre bottiglie costose, uscendo poi dal ristorante senza pagare.
Lo stesso comportamento fu posto in essere nei confronti del receptionist di una struttura ricettiva, nelle cui pertinenze è ubicato il ristorante, trovando in questo caso la resistenza di un impiegato addetto, il quale si rifiutò di consegnare il denaro presente in cassa che gli era stato richiesto.
Nel corso delle stesse indagini, emerse che, quel pomeriggio, i tre Casamonica indagati si erano trattenuti per varie ore, effettuando diverse consumazioni, all’interno del bistrot nel centro storico di Latina.
In meno di 24 ore, i tre uomini hanno fatto razzie di vini e cibi prelibati in ben due locali della città, in compagnia di tre donne: prima al centro di Latina, poi al Lido. Non solo “scrocco” violento e senza pagare, ma anche una estorsione accertata di 160 euro e una tentata estorsione da circa 800 euro. Tutto condito da intimidazioni dal sapore mafioso – “sapete chi sono io?” – diceva con fare minaccioso Diego Casamonica detto “Marco” – e atti di arrogante prevaricazione ai danni di gestori e dipendenti dei due locali.
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